domenica 28 ottobre 2012

di Unknown

VideoPost | Come diventare collezionisti d'arte. Ludovico Pratesi da AAF

Affordable Arte Fair, la fiera d'arte contemporanea che propone opere low cost, si rivolge soprattutto ad un pubblico giovane e spesso alle prime armi in fatto di collezionismo. Da dove cominciare dunque? I talk collaterali alla fiera hanno lo scopo di aiutare a compiere le scelte giuste nel mercato dell'arte contemporanea. Dopo il talk di Marco Delogu del 26 ottobre riguardo l'arte della fotografia, uno dei settori meglio rappresentati in questa fiera capitolina, ieri è stato il turno di Ludovico Pratesi che dinanzi ad un pubblico molto curioso e un po' inesperto ha fornito una guida sui primi passi da compiere. Il suo consiglio, ripetuto più e più volte, consiste nel "visitare i musei", è da lì che secondo il noto critico e curatore d'arte la qualità può farsi avanti e il gusto raffinarsi pian piano. 
Altra dritta, non meno importante, "essere consapevoli", un consiglio che Pratesi elargisce non solo a chi si avvicina al mondo dell'arte ma anche alla società attuale che spesso si muove come corpo senza testa.

Ludivico Pratesi è critico d'arte e curatore tra i più noti in Italia, collabora dal 1985 con il quotidiano La Repubblica, ed è dal 2001 direttore artistico del Centro Arti Visive Pescheria di Pesaro. Per chi volesse approfondire i meandri del collezionismo, vi consiglio "L'arte di collezionare arte contemporanea", utile guida da lui scritta.

Se vi siete persi il talk di ieri da AAF eccovi il video. Aspiranti collezionisti, orecchie aperte!



Condividi questo post

venerdì 26 ottobre 2012

di Unknown

VideoPost | Apre Affordable Art Fair a Roma

Parete con opere a meno di 500€
Avete appena rimesso a nuovo casa e una parete se ne sta lì tutta vuota in attesa che qualcosa arrivi? Avete sempre sognato di essere dei veri collezionisti d'arte ma il vostro portafogli è sempre stato poco all'altezza? Ecco l'occasione giusta per voi. Ha aperto i battenti ieri, e per la prima volta a Roma, l'Affordable Art Fair, la fiera in cui tutti (non proprio tutti ma molti si) possono permettersi di comprare qualcosa.
Noi ci siamo andati e abbiamo fatto un primo giro di perlustrazione tra stand e eventi collaterali. Ma se ieri la serata prevedeva un pubblico numeroso ma solo su invito, oggi le porte si apriranno per tutti. I prezzi? Come promesso dai 100 ai 5000€, anche se intorno ai 100€ non c'è da aspettarsi molto. 

Buone occasioni nello stand a cura di Marie Claire che come ci spiegano hanno avuto opere in donazione da alcuni artisti che, proponendo un prezzo low cost, aiuteranno il progetto per le donne, in collaborazione con Oxfam. L'occasione è ghiotta anche per dare uno sguardo a gallerie internazionali, ad esempio non dimenticate di passare dalla galleria di Tokyo, di cui non ricordo il nome ma vi assicuro che è inconfondibile. Nello stand del MACRO si fa bella mostra delle pantere di Marcello Maloberti. Le ricordate? Sono le poche sopravvissute alla sua perfomance Blitz, quella che ebbe luogo al MACRO nel marzo scorso e in cui l'artista le mandò letteralmente in frantumi. Nella sezione Young Talents ci piace molto Lara Jeranco Marconi

Noi cosa compreremmo? Sicuramente una foto di Jeson Eskenazj o di Claudio De Micheli, ma ahimè, niente bollino rosso, siamo sopra i 1000 euro. Occhio anche alle opere di Marilena Vita.

Da oggi e fino a domenica numerosi incontri con esperti del settore e laboratori per grandi e piccini gratuiti. Insomma, a tasche piene, leggere o addirittura vuote, vale la pena farci almeno un giretto.

Tanto per farvi capire di che si tratta, siamo andati a dare una sbirciatina con le nostre telecamere. Eccovi il video della serata di inaugurazione.


Condividi questo post

giovedì 25 ottobre 2012

di Unknown

Un doppio Picasso in un'unica tela

Picasso, Woman Ironing
Picasso dipinse Woman Ironing all'età di vent'anni. Un'età ancora in fase di sperimentazione per molti giovani artisti, tanto da potersi permettere di riutilizzare una tela già dipinta. Al di sotto dell'opera in questione, recentemente ripulita e restaurata dal Guggenheim Museum, Picasso aveva cominciato a dipingere un ritratto di uomo con i baffi. 
Molti studiosi fin dal 1989, anno in cui una telecamera a raggi infrarossi aveva già diagnosticato la presenza del  secondo dipinto, hanno pensato si trattasse di un ritratto di un amico, forse un sarto di Barcellona. Dopo gli ultimi lavori di restauro e l'uso di strumenti d'indagine più all'avanguardia i tratti del dipinto sottostante sono apparsi in maniera più evidente. Ora il maggior numero di indizi sta dando luogo a molte più teorie riguardo l'identità dell'uomo dipinto. C'è chi pensa si tratti di un autoritratto, chi di un artista amico di Picasso. Per saperne di più sulle varie congetture vi consiglio l'articolo del New York Times dove tra l'altro potrete divertirvi con il vostro mouse a graffiare la superficie di Woman Ironing e scoprire il misterioso uomo con i baffi. 
Condividi questo post

mercoledì 24 ottobre 2012

di Unknown

Affordable Art Fair, l'arte accessibile a tutti questo week end è tutta a Roma

Domani alla Pelanda del Macro Testaccio di Roma aprirà i battenti Affordable Art Fair, una delle fiere d'arte contemporanea più casual ed easy del momento. La formula dell'arte accessibile ad un pubblico più vasto già da tempo si svolge con cadenza annuale in altre città: Milano, Londra, Amburgo, Amsterdam, Bristol, Bruxelles, Hong-Kong, Los Angeles, Mexico City, New York, Seattle, Singapore, Stoccolma.
Per Roma si tratta della prima volta. 

Dal 26 al 28 ottobre (25 inaugurazione a invito) ogni galleria esporrà tre dei suoi artisti e, udite udite, il prezzo delle opere, categoricamente esposto, potrà variare da un minimo di 100 ad un massimo di 5000 euro. 

Ma il format non è solo incentrato sulla vendita. Ricco anche il programma d'incontri e workshop per rendere l'arte accessibile a 360°. 

Da non perdere l'incontro con il critico d'arte e curatore Ludovico Pratesi che introdurrà all'affascinante mondo del collezionismo, utile soprattutto per chi è alle prime armi e non sa da che parte iniziare. Per chi invece alle chiacchiere preferisce sporcarsi le mani, non dovrà far altro che scegliere tra i vari laboratori gratuiti organizzati in collaborazione con Officina d'Arte e Lomography: ceramica, fotografia, video, pittura ad olio e scultura. I più piccoli invece potranno scoprire e sperimentare la Street art e il Pop Surrealism nello Spazio Bimbi curato dall'Associazione culturale WorkInProject.

Per saperne di più riguardo gli artisti in vendita, le opere e tutte le attività collaterali eccovi un link.
Condividi questo post

martedì 23 ottobre 2012

di Unknown

La Melandri è confermata al MAXXI. Ornaghi se ne assume tutte le responsabilità

La Melandri al MIBAC con Ornaghi
Niente da fare, la Melandri è stata confermata per la presidenza del Maxxi. Azzittiti tutti coloro che speravano in un dietrofront di Ornaghi o della stessa ex parlamentare. La bufera mediatica alzatasi da tutti i fronti, artistici e politici, non è servita a nulla. A nulla è valso il richiamo e il risentimento dello stesso Premier Monti, che ieri in tarda serata ha convocato il ministro dei Beni Culturali a Palazzo Chigi. Quantomeno doveva essere avvisato e reso partecipe della scelta, prima di rendere pubblica la notizia. Ornaghi, in apertura della conferenza stampa, slittata da questa mattina ad oggi pomeriggio, dal Maxxi al Ministero dei Beni Culturali e con solo un quarto d'ora d'avviso, dichiara: "Sono convinto di aver operato una scelta fra le migliori possibili. Me ne assumo l'intera responsabilità".

Cara Melandri ora tocca a lei, aldilà delle polemiche, dimostrarci i fatti.
Condividi questo post
di Unknown

VideoPost | Toyo Ito, Comune di Pescara e Clax. Chi pagherà il calice rotto?

Toyo Ito, Wine glass
Toyo Ito, l'architetto giapponese, chiede un risarcimento danni dell'ammontare di 1 milione di euro alla Clax Italia, l'azienda di Pomezia che realizzò la sua scultura, ribattezzata Huge Wine glasse, per piazza della Rinascita a Pescara e che nel febbraio 2009, ad appena 64 giorni dall'inaugurazione, andò letteralmente in frantumi. La cifra richiesta, come precisa l'avvocato dell'architetto, Maria Concetta Alessandrini di Roma, sarà devoluta in beneficenza. Il 5 ottobre Ito ha consegnato una memoria nelle mani del giudice Marco Bartone che presiede la causa civile in corso tra la ditta realizzatrice dell'opera e il Comune di Pescara. 
Quindi ricapitolando, il Comune di Pescara chiede 2 milioni e 100 mila euro alla Clax, da dividere tra i proprietari dell'opera rimasti, è il caso di dire, a bocca asciutta, ossia il comune stesso per l'80 per cento e la Banca Caripe al 20 per cento. La Clax scarica le colpe sul progetto dell'architetto che a sua volta incolpa la ditta di non aver eseguito le sue raccomandazioni. La prossima udienza ci sarà tra 7 mesi.  

Nel frattempo la morale della favola giudiziaria sapete qual è? E' che in piazza della Rinascita a Pescara campeggia ancora il calice rosso in questione, tra armamenti di sicurezza arrugginiti, acqua imputridita, rifiuti e sguardi indignati dei passanti. Ma non sarà forse il caso di rimuoverla? Ma a spese di chi? Lasciamo a voi il piacere amaro del commento. 

Eccovi un video girato qualche giorno fa.




Condividi questo post

giovedì 18 ottobre 2012

di Unknown

La Melandri, come fulmine a ciel sereno, prende la poltrona del MAXXI

Giovanna Melandri
Ornaghi ne ha combinata un'altra delle sue e sempre con la medesima modalità: di soppiatto. Dopo aver tirato fuori dal capello la nomina di Pietromarchi alla Biennale di Venezia, ecco che... voilà, tira fuori anche Giovanna Melandri per darle la poltrona del Presidente Fondazione MAXXI. Stavolta però la nomina porta sconcerto e chiacchiericcio amaro non solo nei salotti artistici ma anche e soprattutto in quelli politici. 

Inutile dire che le critiche non si sono fatte attendere più di tanto, e sia da un lato che dall'altro. Ma andiamo con ordine: la Melandri qualche tempo fa, vista l'aria che tirava, decide di non ricandidarsi nel PD, applausi dunque... ma ecco che oggi, dopo pochissimo tempo, arriva per lei una nomina ad hoc. Forse il ministro Ornaghi, che in questo caso riesce difficile definire tecnico, avrà pensato a lei considerando il suo mandato da Ministro dei Beni Culturali nel 1998, proprio mentre il MAXXI era in gestazione e partiva il bando per la nuova struttura, poi vinto dalla Hadid.

Per ora non ci accodiamo alle mille critiche che impazzano sul web e in TV, anche perché la burrasca sembra  soprattutto di natura politica. A noi interessano i fatti. Orsù dunque staremo a vedere, ma sempre con l'occhio vigile di chi non tanto si fida. 
Condividi questo post
di Unknown

Da Moby Dick alla balena di Claudia Losi

Claudia Losi, La balena (photo link)
Dovete sapere che nel mio block notes di tanto in tanto appunto nomi di artisti su cui un giorno vorrei scrivere almeno un post. Oggi il doodle che festeggia il 161° anniversario di Moby Dick, il classico della letteratura americana scritto da Herman Melville, mi ha spinto a parlarvi di un'artista che nella mia lista c'è già da un bel po'. Sì, perché Claudia Losi di balene è un'esperta. L'artista piacentina ha realizzato una balena in tessuto di dimensioni reali e l'ha portata in giro il più possibile per creare di volta in volta delle relazioni sempre nuove e spesso inaspettate: Italia, Sudamerica, Inghilterra e Francia. Il progetto è nato nel 2004 da una serie di elementi diversi ma tutti importanti. Il primo ha a che fare con un ricordo infantile, legato alle colline di casa sua, dove trovarono delle ossa di balena o proto balena. E poi le suggestioni di un film in cui si racconta lo strano approdo, in un container guidato da un nano malefico, di una balena in un piccolo centro ungherese.

Claudia Losi è un'artista poliedrica, dal video alla scultura morbida e extra large. Predilige realizzare opere con materiali che necessitino di lavoro manuale, dal ricamo ad altre lavorazioni di tessuti, di volta in volta raccontando favole e poesie sempre nuove.

Balena project ha visto coinvolti anche Antonio Marras e Vinicio Capossela. Marras ha realizzato delle giacche con la stoffa ricavata dalla pelle della grande balena di Claudia e le prime cinque, tutte su misura per l'istrionico Capossela. Nel 2010 ne è nato Les funerailles de la Balene, la fine (artistica) di un progetto.

Per saperne di più, vi suggerisco di fare un giro nel sito di Claudia Losi.
Condividi questo post

mercoledì 17 ottobre 2012

di Unknown

L'ennesimo furto in Europa: spariscono Picasso, Matisse e Gauguin

Kunsthal di Rotterdam (photo link)
Dopo il recente caso della Tate di Londra in cui una tela di Rothko è stata sfregiata, ecco la notizia dell'ennesimo furto. E' avvenuto in Olanda, in un museo di Rotterdam e le opere in questione non sono affatto di poca rilevanza. Trattasi di opere di Picasso, Monet, Gauguin, Matisse e Lucian Freud.

Il furto rappresenta l'ennesimo campanello d'allarme in fatto di sicurezza nei musei d'Europa, ultimamente terreno di caccia privilegiato dei ladri d'arte. Già nel 2010 cinque dipinti, tra cui un Picasso e un Matisse, erano stati rubati dal Musée d'Art Moderne di Parigi.

Nel frattempo, Willem Van Hassel, il presidente del consiglio della Kunsthal di Rotterdam, ieri ha annunciato la chiusura del museo e ha tenuto una conferenza stampa in cui ha dichiarato che erano state prese tutte le misure di sicurezza.

Misure di sicurezza un po' carenti, visti i risultati, mio caro signor Van Hassel...
Condividi questo post
di Unknown

Roma non è Game Over. Arriva VIGAMUS, museo del videogioco

(photo link)
VIGAMUS sarà il secondo museo del videogioco in Italia. Aprirà a Roma il 20 ottobre prossimo e già tutti ne parlano. Il suo ideatore si chiama Marco Accordi Rickards, presidente di Aiomi (Associazione Italiana Opere Multimediali Interattive) e docente dell'Università Tor Vergata, per l'appunto unica in Italia ad avere un corso incentrato sulla teoria e critica delle opere multimediali e interattive.

Il nuovo museo sarà un centro multidisciplinare, in cui il videogioco sarà indagato dal punto di vista tecnico, artistico, storico. Vigamus sarà un centro polifunzionale per conferenze, incontri di settore e presentazioni. Le porte quindi saranno aperte ad un pubblico variegato, dal curioso che non ne sa nulla all'esperto che da anni ama, gioca e studia i videogiochi senza avere un centro di riferimento. 

Come dichiarato in queste ore dallo stesso Rickards, l'impresa non è stata molto facile, un percorso zeppo di problemi burocratici, economici e culturali. Primo tra tutti far comprendere alle istituzioni il valore storico e artistico dei videogiochi -Arrivare in fondo è stato più difficile che finire Dark Soulsha ammesso in un'intervista Rickards, direttore del museo.

A novembre già un evento degno di nota. Vigamus darà vita ad una mostra che racconterà lo stretto legame esistente tra videogiochi e cinema. “Interferenze Interattive. Playing Movies”, questo il titolo dell’evento in programma l’11 novembre, e nato all'interno della sezione “Risonanze” della VII Edizione del Festival Internazionale del Film di Roma.

In realtà, in Italia, un museo del videogioco già esiste. La Mecca del Videogioco si trova a Gattorna di Moconesi (Genova).

Cari patiti e non del videogames non vi resta che scegliere, nel dubbio visitateli entrambi.

Per maggiori info VIGAMUS   LA MECCA DEL VIDEOGIOCO
Condividi questo post

lunedì 15 ottobre 2012

di Unknown

Arcangelo Sassolino e Francis Bacon alla Strozzina

Arcangelo Sassolino da sempre crea installazioni  in cui i principi della  meccanica spingono all'estremo le forze, approdando all'inevitabile rottura delle cose, o quasi. 
Nelle sue installazioni ci sono i tempi lunghi dell'attesa e il brivido dell'istante decisivo. Uno dei suoi ultimi lavori, intitolato Elisa, è composto da strani escavatori assemblati e mossi casualmente in una danza meccanica e minacciosa  sull'asfalto. Al tempo si aggiunge il suono stridulo della rovina. Quest'opera, insieme ai suoi precedenti lavori, riflette sulla caducità delle cose.

Arcangelo Sassolino, Elisa

E' per questo che Arcangelo Sassolino è tra gli artisti selezionati alla Strozzina di Firenze per la mostra Francis Bacon e la condizione esistenziale nell’arte contemporanea (5 ottobre 2012-27 gennaio 2013), a cura di Franziska Nori e Barbara Dawson, rispettivamente direttore della Strozzina e direttore della Dublin City Gallery The Hugh Lane.

Partendo da un nucleo di dipinti di Bacon, la mostra espone le opere di 5 artisti internazionali da sempre interessati alla riflessione sulla condizione dell'uomo e la sua precarietà fisica ed esistenziale.

Sassolino per l'occasione ha portato a Firenze un'altra delle sue ingegneristiche installazioni scricchiolanti. E' un pistone con delle funi posto in mezzo ad un corridoio. L'artista, ancora una volta, forza la materia al limite estremo delle sue possibilità.

Oltre a Sassolino sono presenti opere di Nathalie Djurberg, Adrian Ghenie, Chiharu Shiota, Annegret Soltau.
Condividi questo post
di Unknown

Le linee guida di Pietromarchi per il 55° Padiglione Italia della Biennale di Venezia

B. Pietromarchi
Del programma curatoriale di Bartolomeo Pietromarchi per la ventura 55. Biennale di Venezia si sa già qualcosina. Il 10 ottobre, presso la sede del Mibac, si è tenuta una prima conferenza stampa di presentazione del Padiglione Italia, per svelare le linee guida dell'intero progetto.
Innanzitutto niente liste di nomi chilometriche e dell'ultimo minuto, i nomi saranno molti ma ognuno avrà lo spazio che merita.

Pietromarchi punterà soprattutto sui grandi nomi dell'arte contemporanea italiana che dal 1960 ad oggi hanno conquistato un podio importante nell'ambito internazionale. Ma il suo progetto vedrà i grandi nomi affiancati dalle proposte delle ultime generazioni di artisti. Il curatore tiene a precisare che preferirà non esporre artisti troppo troppo giovani. L'età delle nuove leve sarà quella dei quarantenni che già godono, in un certo qual modo, di un riconoscimento museale a livello internazionale. Il percorso espositivo punterà quindi ad una visione parallela, in bilico tra storicità e novità, Pietromarchi infatti afferma:
"intendo mostrare attraverso le opere una storia diacronica e fluida, un'analisi per temi che sia anche un dialogo tra generazioni diverse e che punti a far conoscere al mondo quali sono le tendenze su cui si muove l'arte italiana" (Fonte: Il Sole 24 Ore)
Che dire? Programma poco rischioso e con le spalle ben coperte, ma d'altronde, considerando l'ultima Biennale sgarbiana, forse un padiglione dalla forte identità è proprio ciò che ci vuole. 
Condividi questo post
di Unknown

Sky Arte HD scalda i motori prima della partenza del 1 novembre


Dal 1 novembre sui canali 130 e 400 della piattaforma satellitare troveremo il nuovissimo canale di Sky tutto dedicato all'arte: fotografia, design, scultura, pittura, danza, letteratura, musica, festival e grafica. Sky Arte HD sembra promettere bene. Un contenitore esplosivo che già da giorni sta trasmettendo in loop 7 anteprima video che preannunciano stile e mission del canale. 
Inoltre c'è già stato un party romano che ha visto protagonista la Street art e la musica. Il nuovo canale è stato presentato in Italia lo scorso 13 giugno da Rupert Murdoch, presidente e CEO della News Corp, la holding dei media che controlla Sky Italia

Sky Arte HD sarà una vetrina d'eccellenza per promuovere l'arte made in Italy nel panorama internazionale. 
Condividi questo post

domenica 14 ottobre 2012

di Unknown

Kassel non va in letargo grazie agli artisti cinesi

Mou Baiyan, Fat man
Mentre si fanno ancora i conti e resoconti della 13° dOCUMENTA, la città di Kassel si riveste nuovamente a festa per l'arte contemporanea. In occasione dell'anno della cultura cinese in Germania, la mostra "Alles unter dem Himmel gehort allen" (Tutto sotto il cielo appartiene a tutti), presenta 19 artisti contemporanei cinesi. Tutte le opere sono sparse lungo le strade, le piazze e i parchi della città.
Klaus Siebenhaar, uno dei curatori, ha affermato che si tratta della più grande mostra di arte contemporanea cinese in uno spazio pubblico al di fuori della Cina.
Una mostra all'aria aperta che presenta la faccia anticonformista dell'arte cinese; quindi niente disegni a china o eserciti in terracotta.
Un uomo nudo di grosse e grasse dimensioni (300 kg) si arrampica su una scala alta 8 metri per sbirciare gli interni della Neue Galerie, mentre un Trasformer composto da parti di camion militari si erge per 10 metri d'altezza...e poi formiche giganti e altre installazioni. Tutto per mantenere Kassel ancora sveglia per qualche mese ed evitare il letargo post Documenta.

Bi Heng, Transformer
Condividi questo post

sabato 13 ottobre 2012

di Unknown

Un pezzo del favoloso mondo di Walter Visentin scende in piazza a Torino

W. Visentin, gazeabout #2#3
W. Visentin, gazeabout #2#3
A Walter Visentin piacciono gli intrecci, gli accumuli e il bianco. 
Almeno è ciò che sembra da una sbirciatina, senza troppe pretese critiche, ai suoi lavori pubblicati qua e là nel web.
In realtà l'artista torinese nasconde un mondo più intricato e profondo di quel che appare a prima vista.
A volte sembra la versione italiana di Kurt Schwitters. Ho detto "sembra", si perché i lavori di Visentin sono molto più legnosi e spesso i suoi gazeabout sono en plein air, accumuli senza pareti limitanti, a differenza del merzbau schwittersiano.

 La sua casAlbero è frutto di un'eco-favola moderna fatta di rumori, progetti sospesi a mezz'aria e misurazioni su di un tiglio. Un po' tutti i video, che potete trovare sul suo sito, sono documentari poetici del suo fare. (vedi CasAlbero - Drawing room). Alcuni lavori sono vere postazioni di lancio per la fantasia, penso a Veliero dei Sogni, un letto in cui tutti noi torneremmo bambini.

W. Visentin, Veliero dei Sogni
A metà tra design e scultura, non sai mai se le sue strane seggiole abbiano la canonica funzione di seduta o se stiano lì per essere guardate. Certo una cosa non esclude l'altra. A volte, come nel caso di Miraggio di Miglioramento, accade che le funzioni si moltiplichino su se stesse, proprio come le tavole che compongono la struttura. 
si sale, ci si siede, si osserva, ci si inerpica, si gode della magnificenza delle prospettive, si inizia a comprendere la vastità del panorama, e già arriva il momento di scendere. (link)
Davvero riduttivo definirla sedia! E' un'impalcatura di esperienze e di emozioni concatenate.

W. Visentin, Miraggio di Miglioramento
Sarà anche per questo che oggi, 13 ottobre, Miraggio di Miglioramento è stata la postazione di un comizio sui generis. Da qui Torino ha regalato alla città un nuovo progetto per l'arte contemporanea. In Piazza della città, attori e musicisti si sono susseguiti sul podio di Visentin per presentare al pubblico "The Others", questo il titolo del progetto. L'evento espositivo si rivolge all'arte contemporanea emergente: alle gallerie nate dopo il 2009, a centri no-profit, fondazioni, associazioni, progetti editoriali e collettivi di artisti; avrà carattere internazionale e si svolgerà dal 9 all'11 novembre presso l'ex carcere Le Nuove di Torino. (info)
Condividi questo post
di Unknown

VideoPost | Atsushi Suwa e l'iperrealismo orientale

Atsushi Suwa è un pittore iperrealista, nato a Hokkaido, in Giappone. Si è laureato presso la Musashin Art University nel 1992. Per due anni ha vissuto a Madrid, grazie ad un programma per artisti organizzato dall'Agenzia per gli Affari Culturali. Dopo il suo ritorno in Giappone, Suwa ha concentrato le sue ricerche intorno al realismo, risalendo alle origini del dipinto. Nel 2000 ha presentato una serie di opere ispirate agli spettacoli e artisti del Butoh, una danza contemporanea giapponese degli anni '50, in cui i ballerini sono nudi e con il corpo ricoperto di bianco.


Da allora Suwa ha cominciato a realizzare opere che trascendono il realismo del corpo umano, esplorando la bellezza femminile, l'invecchiamento umano, la gioia o il dolore. Il suo processo creativo comincia con la conoscenza piena del soggetto. Il tutto è accentuato da una luce fioca e l'alternarsi dei toni del grigio. Le sue opere emanano quiete e silenzio.


Eccovi un video con altri suoi lavori:
Condividi questo post

venerdì 12 ottobre 2012

di Unknown

Ape on the moon e Red Lemon Club by Alex Mathers

Essendo questo un blog la curiosità è d'obbligo, soprattutto quando si cerca di scovare nel web qualche altro interessante blog o progetto. Muovendoci a zonzo tra Twitter e Facebook, followers e fans, siamo felicemente incappati in un nome tutto da scoprire. Si tratta di un ex studente di geografia, che dopo la laurea ha messo su due siti, uno dedicato al mondo dei creativi, l'altro più legato all'arte grafica contemporanea. Nel frattempo, Alex Mathers, questo il nome del nostro eroe del web di oggi, è un freelance, illustratore autodidatta per Google, vive a Tokyo e sogna di fondare e gestire uno studio di animazione.

Vi presento i suoi due siti: Ape on the moon e Red Lemon Club.

www.apeonthemoon.com

Ape on the moon è un sito innanzitutto coloratissimo. E' gestito da Alex insieme a Philip Dennis. I due, che si definiscono scimmie inter planetarie -così è scritto sul sito stesso-, documentano tutto ciò che c'è di nuovo nel mondo delle arti visive contemporanee, con particolare attenzione per la grafica, l'illustrazione, l'animazione e tutti i sottogeneri che da queste derivano. Pensate che c'è perfino una sezione tutta dedicata ai giochi. (per vederla clicca qui).
La parte del sito che preferisco è sicuramente quella dei tutorial, articoli incentrati su grafici internazionali che spiegano l'iter dei loro lavori, dallo schizzo a mano al pc.

www.redlemonclub.com
Red Lemon Club invece ha una mission più pratica. E' un progetto web originale e dall'animo generoso: il sito si propone di aiutare i creativi indipendenti e liberi professionisti ad ottenere il riconoscimento che meritano. Come? Attraverso la condivisione delle idee, suggerimenti, branding e cercando di attirare i clienti e le imprese. 

Cari creativi italiani, anche questi sono due siti da salvare nella barra dei preferiti! eccovi i link: Ape on the moon Red Lemon club  
Condividi questo post
di Unknown

I fotografi baravano anche prima di Photoshop

(photo's link)
Un dirigibile che con la punta del suo naso tocca la punta dell'Empire State Building, il corpo di una donna che funge da corpo di una lampada, una donna gatto, una parete occhio, un bagno di una fanciulla in una coppa da champagne...Sono solo alcune delle immagini frutto delle manipolazioni fotografiche prima dell'era di Photoshop, ora in mostra al Metropolitan Museum di NY in "Faking it manipulated photography before Photoshop".

Maurice Tabard, Room with eye, 1930
La mostra, organizzata da Mia Fineman, assistente curatrice del dipartimento di fotografia del museo, presenta più di 200 scatti manipolati. Le foto in mostra vanno dal 1846 al 1990. La truffa visiva a cui la curatrice si riferisce, non è quella che avviene nel momento dello scatto, creando situazioni non reali dinanzi agli obiettivi, ma  nelle modifiche apportate nelle camere buie. Ad esempio la mostra presenta stampe realizzate tramite l'opposizione di due negativi o colorate a mano.

Secondo la signora Finemann la storia della foto falsata è vecchia tanto quanto il media stesso. Soprattutto quando lo scatto è messo al servizio dell'arte, della stampa e della pubblicità. 

Per maggiori info eccovi il link
Condividi questo post

giovedì 11 ottobre 2012

di Unknown

Evan Baden e l'intromissione tecnologica tra i giovani

Datalogic è l'azienda leader mondiale nell'identificazione automatica. Per capirci meglio è il collegamento fisico tra le cose e le informazioni relative alle cose. Data base, codici a barre etc...
Quest'anno per festeggiare i suoi 40 anni ha deciso di dar vita ad un evento artistico open air, presso piazza Re Enzo a Bologna, dal 9 al 18 ottobre. La mostra fotografica "People in progress" è una raccolta di scatti del fotografo americano Evan Baden. Occasione ottima e free entry per conoscere questo giovane artista. Prima di andare di persona qualcosa sul suo conto ve la diciamo noi.

Evan ha sempre lavorato in bilico tra fotografia e ricerca  nel campo della comunicazione e nuove tecnologie, ed è sicuramente per questo che Datalogic per il suo compleanno lo ha ingaggiato. I suoi soggetti sono soprattutto giovani alle prese con media tecnologici. 
Evan Baden e la serie Technically Intimate
(photo link)
Interessante il corpo di lavori del 2008 intitolato Technically Intimate, che indaga sul come la tecnologia, soprattutto internet, abbia modificato nei giovani la visione del sesso, dell'intimità e della privacy. Le foto mettono in risalto l'intromissione del mezzo tecnologico nei rapporti interpersonali. E lo fanno senza mezzi termini. Ciò che più colpisce è il contrasto tra la carica sessuale delle pose e l'innocenza data dalla giovanissima età degli attori e dalle ambientazioni.

dalla serie fotografica The Illuminati
(photo link)
The Illuminati invece è un progetto fotografico che si concentra sulla parola "connessione". Termine con cui la generazione anni '90 è cresciuta. Oggi con internet, instant messaging e la casella di posta praticamente in tasca, siamo sempre connessi agli altri e paradossalmente sempre più isolati. Sembra essere questo il senso dei volti illuminati dall'aura tecnologica.

The Illumination e Technically Intimate sono già stati presentati in diversi musei americani e molte foto sono già state pubblicate su quotidiani e riviste internazionali.

Non vi rimane che scoprire il suo ultimo lavoro a Bologna.

Nel frattempo eccovi anche un video:

Condividi questo post
di Unknown

News dal web: arte contemporanea con un click da Art.sy e Art at yoox.com

L'arte contemporanea ora è davvero a portata di click. Sul web arrivano due siti che rendono l'arte accessibile a chiunque e da ogni dove, almeno virtualmente. Due siti che offrono la possibilità di collezionare, guardare, comprare opere di artisti internazionali, scovate tra gallerie e fondazioni o ideate ad hoc.

Carter Cleveland,
fondatore di  Art.sy
Art.sy è davvero un progetto eccezionale, anche solo per le risorse e gli investitori in esso coinvolti. Nato da un connubio perfetto tra storici dell'arte, ingegneri  ed economisti, molti anche noti (da Wendy Murdoch, moglie di Rupert Murdoch a Eric Schmidt di Google e Jack Dorsey di Twitter). Il fondatore è il giovanissimo Carter Cleveland (25 anni), figlio anche lui delle discipline coinvolte. Suo padre è un critico d'arte, sua madre un personaggio della finanza. (Degno figlio di madre e padre)

Il sito, dopo due anni di test, apre i battenti con più di 20mila immagini e 300 musei e gallerie partner. Come scritto oggi sulla "Stampa", vorrebbe diventare ciò che Pandora è per la musica. Un contenitore di arte che partendo da un quadro selezionato, attivi una serie di suggerimenti ad altre opere, simili per stile, soggetto, tecnica, luogo di produzione. Il sistema alla base si chiama Progetto Genoma Art. I primi dubbi, come scritto dal "New York Times", già vengono sollevati, soprattutto riguardo la reale capacità di aiutare a comprendere meglio l'arte contemporanea. Bisognerebbe analizzare meglio i criteri di scelta delle opere, i legami che le connettono l'una all'altra. Il risultato potrebbe rivelarsi alquanto riduttivo. 

Il secondo progetto in questione è nato in seno a Yoox, lo store virtuale di moda e design multi brand leader nel mondo, che già da dodici anni si dedica alla vendita on line. Ora, grazie alla nuova sezione Art at Yoox, pensata e realizzata da Federico Marchetti, Yoox diviene anche galleria d'arte on line e promette di aggiornare i suoi follower riguardo mostre e fiere internazionali. 
Sarà possibile acquistare online opere di artisti noti ed emergenti. Ad inaugurare il nuovo settore due artisti d'eccezione: Damien Hirst e Grayson Perry

Poco di nuovo? Se non altro due nuovi strumenti per affinare i nostri gusti in fatto d'arte standocene comodamente a casa.

Condividi questo post

martedì 9 ottobre 2012

di Unknown

VideoPost | Performance da Biblioteca. Accade a Milano con Yolanda Dominguez

Yolanda Dominguez (photo link)
Il 4 ottobre scorso, l'artista spagnola Yolanda Dominguez , in occasione dell'inaugurazione di "Svegliati", sua prima mostra in Italia presso Rojo Art Space di Milano, ha dato vita ad una sua nuova performance.

Un'attrice entra in biblioteca e si siede tra gli ignari fruitori del luogo. Dallo scaffale prende La Metamorfosi di Kafka e comincia a strapparne le pagine per dar vita ad una trasformazione del suo corpo. Un ritocchino al seno e uno al labbro superiore...

La performance è una critica alle donne che, spinte dai mezzi di comunicazione di massa, curano molto la bellezza e poco l'intelletto.

Yolanda Dominguez, nata a Madrid nel 1977,  è già molto conosciuta per le sue performance che come sempre destabilizzano e includono chi non volendo vi prende parte. Le sue opere sono sempre un incipit per creare dibattiti, discussioni e riflessioni.

Eccovi il video della sua ultima perfomance.

Condividi questo post
di Unknown

L'Italia di Klee in mostra alla GNAM

Secondo Klee esisteva una profonda analogia tra la genesi della natura e la genesi dell'opera. Per questo l'arte non si limita mai ad una mera riproduzione della natura. Partendo dagli elementi formali della grafica, linea, punto, superficie, colore e tonalità, Klee è stato un poeta dell'arte del XX secolo.

La GNAM (Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma), da oggi 9 ottobre ospita lamostra "Paul Klee e L'Italia", mostra a cura di Tulliola Sparagni e Mariastella Margozzi
Anche se nella biografia dell'artista spicca il suo viaggio in Tunisia del 1914, rivelatore del colore, altri viaggi contribuirono alla creazione del suo mondo così intimo e sublime. In Italia è affascinato dal classico,dalla natura, architettura e musica. Sue mete preferite furono Roma, Firenze e Napoli ma anche Venezia e la Sicilia. 100 le opere riconducibili al suo legame con la nostra terra e a fargli da pendant le opere di artisti italiani sicuramente influenzati dalla sua teoria e dalle sue visioni, tra gli altri Melotti, Lucini, Novelli e Accardi.

Un amore, quello per il popolo italiano, che nasce poco a poco e nel reiterarsi dei viaggi, dal 1901 fino agli anni '20. Prima ci definisce "marmaglia miserabile", poi si affeziona e giunge perfino ad ammettere ammirazione e nostalgia.

La mostra rimarrà aperta fino al 27 gennaio 2013.
Condividi questo post
di Unknown

A Rock Economy si riparte dalla bellezza

Il grande ritorno live di Adriano Celentano all'Arena di Verona non ha avuto a che fare solo con la musica. Al bar, sul palco di Rock Economy si discute - non in politichese e forse con troppa leggerezza- di economia, democrazia e bellezza. Quest'ultima, secondo l'economista francese Jean-Paul Fitoussi, salverà la società attuale. 
Bellezza dovrebbe far rima con cultura ma per la politica non è così. Lo spread è l'unico valore su cui puntare tesi e progetti per un futuro che diviene sempre meno accessibile.

Gran parte della bellezza è tutta nella cultura, nelle arti e nel patrimonio ...ma, come dimostrato anche dal tecnico Ornaghi nel caso dell'arte contemporanea, si preferisce interloquire con le banche anziché con i musei. Tipico caso di Svalutation ...non della lira, come cantava il molleggiato, ma della cultura, potenziale motore che pian piano si spegne. Vedi il MADRE, il MAXXI commissariato e via dicendo...
Condividi questo post

sabato 6 ottobre 2012

di Unknown

Nella lista della spesa aggiungete anche Warhol e Matisse

Costco, la più grande catena americana di ipermercati all'ingrosso

Lista della spesa: tonno, detergente e Warhol. E' questo il titolo di un articolo, comparso oggi sul "New York Times", in cui si rende noto il nuovo mercato on line da parte di Costco, la più grande catena americana di ipermercati all'ingrosso.
Insieme con le balle di carta igienica e confezioni di salsa di pomodoro, i clienti di Costco possono riempire i carrelli della spesa on line anche con un Warhol, un Matisse, un Braque.

In realtà già sei anni fa la vendita on line sui generis avevo preso piede, ma l'azienda aveva smesso di vendere arte in seguito al sollevarsi di dubbi circa l'autenticità di alcuni disegni attribuiti a Picasso. A muovere le accuse era stata Maya Widmaier, figlia dell'artista.

Ora il business torna alla carica tramite un'apposita nicchia all'interno della sezione "Home & Décor".
Mentre le polemiche cominciano a sollevarsi nuovamente, Costco ha già messo da parte un degno bottino. In sole due settimane ha già venduto due litografie con cornice di Henri Matisse, una per 1000$ e una per 800 $, una litografia con cornice di Georges Braque per 1400$, una serigrafia con cornice di Andy Warhol per 1450$ e un collage di Heather Robinson. Sempre secondo il New York Times, a dichiarare ciò è stato Mori Greg, fornitore d'arte di Costco.

Molto probabilmente, per non destare nuovamente sospetti circa l'autenticità delle opere, l'azienda da ora in poi ripiegherà su artisti viventi o su opere senza firma dell'autore. Il dubbio circa l'autenticità in molti permane, forse anche per i prezzi convenienti. Comunque Costco invita il cliente a contattare direttamente Mori Greg e garantisce per ogni suo prodotto, comprese quindi le opere d'arte in questione, un rimborso completo entro i 90 giorni dall'acquisto se non si è soddisfatti. Giusto il tempo di una perizia esterna.

E da noi? Ce li vedete i grandi marchi nostrani della distribuzione a vendere opere on line? L'opera potrebbe arrivarvi a casa con il frigorifero e la lavatrice pagate a rate.

Condividi questo post
di Unknown

Buona 8° Giornata del Contemporaneo!


Buondì amanti e curiosi dell'arte. Già deciso dove passerete la vostra 8° Giornata del Contemporaneo?

Oggi, 6 ottobre 2012, gli eventi si moltiplicano in ogni dove. C'è solo l'imbarazzo della scelta. Vi aiuta però il sito di Amaci, con la sua lista di eventi che trovate a questo link e relativa mappa.

Se vi va potete condividere sulla nostra pagina Facebook foto e altro sugli eventi e mostre a cui parteciperete.

Buona Giornata a tutti! 
Condividi questo post
di Unknown

Non solo Amsterdam. L'arte contemporanea la trovi tutta a Tilburg

Amsterdam, si sa, è la capitale europea preferita dai giovani che, sacco in spalla, prendono l'aereo della compagnia low cost più nota del momento e fanno scalo ad Eindhoven, per il loro week end all'insegna del divertimento. Ma, prima di dirigervi verso i piaceri della capitale, vi consiglio una piccola deviazione per il vostro itinerario di viaggio, soprattutto se come me siete appassionati di arte contemporanea e avete qualche giorno in più rispetto ai due, tre canonici.

La meta è Tilburg, un comune olandese del Brabante Settentrionale. Siamo a soli 35 minuti circa da Eindhoven.

Dovete assolutamente recarvi in Wilhelminapark numero 1, al Museo De Pont.

De Pont, Tilburg
Si tratta di una vecchia fabbrica per la filatura della lana, nel 1992 convertita in museo di arte contemporanea. Il complesso architettonico oggi si presenta come un mix di spazi monumentali e piccole stanze simili a caveu. Non accade spesso di godere delle opere in assoluta visione solitaria, qui invece molti dei lavori sono esposti all'interno di queste stanzette in cui una volta si conservava la lana.

De Pont, Tilburg
Quando ci sono stata io, nel maggio scorso, era in corso una bellissima mostra su Ai Weiwei, il noto artista dissidente cinese. Vi erano esposte le sue opere datate tra il 2003 e il 2011, un gran numero di sculture e la sua quasi completa produzione video. Non poteva mancare Semi di girasole, il suo lavoro più importante, che già aveva affascinato i visitatori della Tate Modern di Londra e al De Pont presentato in una versione più ridotta. Dal 13 ottobre prossimo ci sarà una mostra tutta dedicata ad Anish Kapoor.

Ai Weiwei, Semi di girasole,
Museo De Pont
Ma anche la collezione permanente è davvero interessante e comprende nomi del panorama internazionale. 
Bellissima l'installazione a led della canadese Angela BullochNight Sky, Saturn North from Earth, o i lavori dell'artista belga Thierry De Cordier, in particolar modo a,a,a, ...

Angela Bulloch, Night Sky, Saturn North from Earth,
Museo De Pont
Thierry De Cordier, a, a, a, ...,
Museo De Pont
Inoltre può capitarvi di imbattervi anche in artisti italiani, come l'esponente dell'arte povera Giuseppe Penone con Scrigno.

Giuseppe Penone, Scrigno,
Museo De Pont
Nelle grandi aree del museo, campeggiano installazioni e lavori oltre misura, in grado di destabilizzare il visitatore nella percezione dello spazio. Ricordo i tre giganti in alluminio Big spirits, del tedesco Thomas Schutte o l'imponente pila di piatti verdi Senza Titolo dello statunitense Robert Therrien.

Thomas Schutte, Big Spirits,
Museo De Pont
Robert Therrien, Senza Titolo,
Museo De Pont
La percezione olfattiva è stuzzicata da Wachsraum, stanza in c'era d'api del tedesco Wolfgang Laib.
Inaspettatamente mi sono ritrovata anche dinanzi a The Greeting di Bill Viola, oramai un suo classico.

Bill Viola, The Greeting,
Museo De Pont
Come sempre, chi ha già letto altre mie recensioni su musei lo sa, il mio occhio di riguardo va alle sezioni didattiche. De Pont offre un programma che spazia dall'arte alla poesia, toccando perfino la filosofia. Particolare attenzione è rivolta agli adolescenti. Basti pensare che il museo ha addestrato guide di 16/17 anni, quindi coetanee al visitatore, per parlare di arte come si farebbe con un amico. Bello no? E poi dibattiti, lezioni in classe e laboratori pratici a tu per tu con le opere della collezione.

Museo De Pont
 (sezione didattica)
Invitandovi quindi a fare un giro dalle parti di Tilburg vi do ancora un'ultima dritta. Come avrete già intuito, Tilburg ha un importante passato nel settore tessile, soprattutto per quanto riguarda la lana. Non potete quindi lasciare la città senza aver fatto tappa anche all'Audax Textielmuseum, museo del tessile in Goirkestraat 96. Qui, oltre a visitare il museo storico, c'è anche un laboratorio che coinvolge artisti e fashion designers, tutti impegnati ad esplorare le infinite possibilità del materiale e a svilupparne progetti che spesso si traducono in mostre.

Textielmuseum
Textielmuseum














Eccovi due link utili per scoprire i due musei: De Pont  e Audax Textielmuseum.

Infine colgo l'occasione per ringraziare Cornelis, Cicerone olandese di questa mia incursione a Tilburg.
Condividi questo post

giovedì 4 ottobre 2012

di Unknown

Ornaghi nomina Bartolomeo Pietromarchi Curatore del Padiglione Italia alla Biennale di Venezia 2013

Bartolomeo Pietromarchi
Finalmente dal MIBAC giunge l'attesissima fumata bianca per il nuovo Curatore del Padiglione Italia alla Biennale di Venezia 2013. Meglio tardi che mai... Ministro Ornaghi!

Trattasi di Bartolomeo Pietromarchi, attualmente direttore del MACRO di Roma e con una carriera alle spalle che lo ha visto prima direttore della sezione arte della Fondazione Adriano Olivetti, poi collaboratore del MAXXI.
Pietromarchi porterà una ventata di vera arte italiana a Venezia? Che sia talentuosa ma soprattutto che restituisca dignità al Padiglione? Noi crediamo e speriamo proprio di si. Certo i tempi sono davvero stretti. 
Intanto il Mibac in una nota del 3 ottobre dichiara: Il Ministro, Prof. Lorenzo Ornaghi, nell’apprezzare assai positivamente il livello culturale delle proposte pervenute, ha sottolineato il valore complessivo del progetto di Bartolomeo Pietromarchi. Tale progetto potrà rappresentare in modo significativo il ruolo dell’arte italiana contemporanea nel quadro dei cambiamenti, estesi e profondi, che caratterizzano questa fase storica del nostro Paese.

Caro Pietromarchi non Le rimane che rimboccarsi le maniche e gettarsi a capofitto nel progetto. Auguri!
Condividi questo post
di Unknown

Erwin Wurm e la manipolazione del reale attraverso semplice e sano humor

Improbabili punti di ancoraggio, case ciccione o esageratamente slim, macchine obese, strani maglioni che nascondono forme in espansione, teste e mani talmente curiose da perdersi nei corpi altrui, forme e volumi pompati e sgonfiati come fossero palloncini ad elio, tir che prendono una brutta piega...Erwin Wurm gioca con la fantasia non solo platonicamente. 

Erwin Wurm, Fat House

Erwin Wurm, Camion

E' come se, durante il processo creativo, l'artista austriaco fosse colto da attacchi schizofrenici che all'improvviso lo spingono verso variazioni destabilizzanti. In tutta la sua produzione si nasconde un'azione non ordinaria che ha un tempo sia perenne che istantaneo. Una casa in bilico sul tetto di un palazzo, bloccata ma che sta per schiantarsi al suolo. Corpi su muri agganciati come quadri che da un momento all'altro cadranno. Abbinamenti inaspettati e dimensioni relative si combinano di volta in volta.

Rewin Wurm, House Attack

One Minute Sculptures, questa la definizione dei suoi lavori, a metà tra sculture temporanee e installazioni precarie immortalate dal mezzo fotografico, affrontano di petto la realtà e, servendosi di oggetti d'uso quotidiano e familiari, la stravolgono attraverso un unico media: sano e semplice humor.

Erwin Wurm, one minute sculpture

Consiglio: divertitevi a cercare altre foto dei suoi lavori sul web. Se poi avete voglia di trovarvi faccia a faccia con i lavori di Wurm, sappiate che sono parte di prestigiose collezioni. In Italia, ad esempio, lo troviamo nella Collezione del Centro per l'Arte Contemporanea Pecci di Prato.
Condividi questo post