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lunedì 15 ottobre 2012

di Unknown

Le linee guida di Pietromarchi per il 55° Padiglione Italia della Biennale di Venezia

B. Pietromarchi
Del programma curatoriale di Bartolomeo Pietromarchi per la ventura 55. Biennale di Venezia si sa già qualcosina. Il 10 ottobre, presso la sede del Mibac, si è tenuta una prima conferenza stampa di presentazione del Padiglione Italia, per svelare le linee guida dell'intero progetto.
Innanzitutto niente liste di nomi chilometriche e dell'ultimo minuto, i nomi saranno molti ma ognuno avrà lo spazio che merita.

Pietromarchi punterà soprattutto sui grandi nomi dell'arte contemporanea italiana che dal 1960 ad oggi hanno conquistato un podio importante nell'ambito internazionale. Ma il suo progetto vedrà i grandi nomi affiancati dalle proposte delle ultime generazioni di artisti. Il curatore tiene a precisare che preferirà non esporre artisti troppo troppo giovani. L'età delle nuove leve sarà quella dei quarantenni che già godono, in un certo qual modo, di un riconoscimento museale a livello internazionale. Il percorso espositivo punterà quindi ad una visione parallela, in bilico tra storicità e novità, Pietromarchi infatti afferma:
"intendo mostrare attraverso le opere una storia diacronica e fluida, un'analisi per temi che sia anche un dialogo tra generazioni diverse e che punti a far conoscere al mondo quali sono le tendenze su cui si muove l'arte italiana" (Fonte: Il Sole 24 Ore)
Che dire? Programma poco rischioso e con le spalle ben coperte, ma d'altronde, considerando l'ultima Biennale sgarbiana, forse un padiglione dalla forte identità è proprio ciò che ci vuole. 
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lunedì 3 settembre 2012

di Unknown

XXXIX Premio Sulmona 2012: il caso Sgarbi, il vincitore, le foto e il video dell'evento

Parte della Giuria del XXXIX Premio Sulmona
da sx Giorgio Seveso, Vittorio Sgarbi, Chiara Strozzieri (foto Zac 7)
Come detto nel precedente post riguardo il XXXIX Premio Sulmona, tutti ci aspettavamo anche l'arrivo del noto critico d'arte Vittorio Sgarbi che però, durante l'inaugurazione, non si è fatto vivo. A quanto pare è giunto al Polo Museale Diocesano solo domenica mattina e a riflettori già spenti, provocando il disappunto degli altri critici giunti a Sulmona dalle 17,30 del pomeriggio precedente.
Secondo "Abruzzo Web", considerando il ritardo, non gli sarebbe stata data la possibilità di votare. Immaginate la reazione del calmo e pacatissimo Vittorio...

Alla fine sembra essersi risolto tutto per il meglio, con voto accettato e breve giro di perlustrazione nel Sulmonese, tanto quanto basta per scatenare il bel ciuffo ed accendere una seconda polemica.
Sempre secondo "Abruzzo Web", in seguito alla visita della prestigiosa Abbazia di Santo Spirito al Morrone, il critico avrebbe avanzato disappunto riguardo gli indennizzi post-sisma per gli edifici storici:
"Se lo stesso indennizzo - ha detto - viene dato a un edificio che si trova all'Aquila e uno che si trova a Sulmona, si può dire che quest'ultima sia privilegiata rispetto al capoluogo abruzzese".
"Alla fine - ha concluso Sgarbi - abbiamo mangiato un buon piatto di spaghetti e visitato chiese bellissime. Splendido l'eremo di Celestino, anche il territorio merita di non restare nell'anonimato" (Abruzzo web)
Empedocle Amato, Stazione di notte, 2009
Al di là delle facili polemiche e scaramucce tra critici e addetti ai lavori vi annunciamo che il vincitore della XXXIX Edizione del Premio Sulmona è Stazione di notte, un olio su tela del neorealista Empedocle Amato.

Per voi la galleria di foto e il video dell'inaugurazione del 1 settembre con gli interventi del Presidente e Vice Presidente de "Il Quadrivio" Giuliano Presutti e Raffaele Giannantonio, il Sindaco di Sulmona Fabio Federico, l'On. e Imprenditrice di Sulmona Paola Pelino, la Vice Presidente della Provincia dell'Aquila Antonella Di Nino, gli storici e critici d'arte Giorgio Di Genova, Toti Carpentieri e Duccio Trombadori.




Servizio fotografico realizzato da Silvia Lucantoni
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martedì 13 marzo 2012

di Unknown

VideoPost | Il potere della creatività secondo Guido Fabrizi

Nome: Guido.
Cognome: Fabrizi.

Diplomato presso l'istituto Superiore di Fotografia di Roma, negli anni '90 inizia un percorso professionale che lo vedrà spesso occupato in varie campagne fotografiche. 
Dal 2002 comincia a lavorare con agenzie pubblicitarie multinazionali. 
Nel 2011 è stato uno dei tanti artisti che ha optato per il sì a Vittorio Sgarbi nell'ambito della Biennale di Venezia, nel Padiglione regionale a Roma. La sua lettera aperta, pubblicata sulle pagine del quotidiano "Il Giornale", diede una risposta secca al polverone dei no e alle critiche che si moltiplicavano a non finire nell'afa estiva.
"Io fotografo senza padrini non mi vergogno di aver detto sì alla Biennale"
Senza far differenze di casta né di politica e credo, il sì disinteressato di Fabrizi rimbomba come un inno alla libertà creativa, tanto quanto un no ben ponderato...

La libertà di pensiero e di scelta, che si tratti di un sì o di un no, è indice di un'arte pura slegata dai lacci e impalcature del sistema. 

Gli unici meccanismi con cui l'arte deve fare i conti  ci si augura che siano quelli della creatività...Via d'uscita dei vecchi e nuovi "Tempi moderni".

Eccovi un video reinterpretato da Guido Fabrizi che ci ricorda, tramite Chaplin, la forza della creatività, che forse non a caso fa rima con libertà.




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lunedì 27 giugno 2011

di Unknown

La favola di Marina, Vittorio e la "pipì d'artista"

C'era una volta a Venezia, tra acque fatate e vascelli abbandonati, una dolce signora dai rossi capelli di nome Marina.

       M. Ripa di Meana a Venezia

Un giorno la gentil donna fu chiamata a corte da un cavalier dalla chioma fluente, un certo Vittorio Sgarbi da Ferrara, per consigliar artista da inserir nel suo Padiglion pien di meraviglie, presso l'Arsenal.

V. Sgarbi a Venezia

Marina indicò al principe la sua prediletta, tal Erika Calesini, che un bel accrocchio presentò. 



Il dì seguente, come d'incanto, l'intesa tra i due scomparve e finì che lei in un istante d'ira furibonda su di lui del piscio gettò, ma per esser più colta e rimembrar a mente Piero Manzoni, "pipì d'artista" lei lo chiamò...

E vissero per sempre nelle cronache del trash che più trash non si può...

P. Manzoni, Merda d'artista

Bella storia? Peccato che sia tutto vero. 
Proprio noi di Blarco, tanto per fare un po' di gossip, Marina l'avevamo incontrata il 5 giugno scorso mentre si dirigeva mite e pacata, all'ombra del suo bel cappellino, verso l'Arsenale, presumibilmente proprio al Padiglione Italia di Sgarbi. 
Cosa sarà mai capitato tra lei e Vittorio da quel giorno fino alla performance improvvisata presso Palazzo Rancani Arroni, nel corso delle Mostre d’Arte del 54° Festival dei due mondi di Spoleto?

Il diverbio è stato documentato con dovizia di particolari dalle telecamere presenti. Guardate e scuotete pure la testa...

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martedì 21 giugno 2011

di Unknown

Causa rifiuti il CAM di Casoria rinuncia alla Biennale di Sgarbi

Nulla da fare, il caos del maxi progetto di Vittorio Sgarbi per i 150 anni dell'Unità d'Italia, dalla mala organizzazione del Padiglione Piemonte oggi scende al Sud con il CAM di Casoria che rinuncia ufficialmente alla partecipazione alla Biennale di Venezia. La causa?



Il museo CAM – si legge nel comunicato -, inserito nell’iniziativa ‘Percorsi e soste del Padiglione Italia’ promossa dal Padiglione Italia della 54a Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, ha dovuto rinviare la propria adesione al progetto a causa dei cumuli di spazzatura che impediscono l’accesso alle vie che conducono al museo. L’emergenza rifiuti si è manifestata impellente già dall’ inaugurazione dell’ultima mostra al CAM nell’aprile 2011. Da allora la spazzatura non è mai stata rimossa dalle strade adiacenti il museo, crescendo di volume e di ingombro, rendendo impossibile o quantomeno difficoltoso il raggiungimento della struttura”.

Questa volta il critico ferrarese e gli addetti all'organizzazione c'entrano poco. 


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lunedì 20 giugno 2011

di Unknown

Patatrac per il Padiglione Italia in Piemonte. Maledizione o colpa di qualcuno?

Vi avevamo avvisato che saremmo tornati sul'argomento, ma l'intenzione era di lasciar da parte le polemiche e interessarci solo di pittura, scultura e arte tout court.
Invece siamo di nuovo travolti dal turbine confusionario che fin dall'inizio ha maledetto il maxi progetto sgarbiano.
Con le imminenti aperture dei vari padiglioni regionali collaterali a quello italiano a Venezia, "Lo Stato dell'Arte", questo il titolo dei padiglioni regionali, in Italia appare privo di fondamenta stabili e non per colpa della comunità creativa ma per tutto il sistema che gli gira attorno.

Ma non volendo far di tutta l'erba un fascio, ci limitiamo alle vicende inerenti il caso del Piemonte che, dopo aver già rinviato la vernice prevista per il 22 giugno nel Museo delle Scienze naturali a Torino, rischia ora di saltare definitivamente o di essere rinviato perfino in autunno, praticamente quando la Biennale di Venezia 2011 chiuderà i battenti.

Stavolta però le colpe Sgarbi le rinvia ai mittenti e da Acqui, dove si trova per ricevere un Premio, spara a zero su tutti gli organizzatori coinvolti e si schiera dalla parte degli artisti invitati ma dissidenti perché non ritenevano 
"l'evento rappresentativo del panorama artistico regionale".
Alcuni nomi: Mainolfi, Gastini, De Paris, Botto & Bruno, Astore,  Banfo, Leonardo, Massaioli, Ragalzi, Sena.

Il Vittorio furioso si è lamentato dell'esiguo numero degli artisti che avrebbero rappresentato il Piemonte, circa 25, rispetto ai 100-150 di altre regioni anche più piccole e a riguardo ha dichiarato:
"Avevo in mente una mappatura dell'arte del territorio, non la miseria che ora mi si propone"
Inoltre se la prende con il sottosegretario Roberto Rosso, oltre che con l'assessore regionale Michele Coppola e il direttore regionale dei beni culturali Mario Turetta, tutti, a suo avviso,
 "non all'altezza della situazione"
Situazione ingarbugliata caro Vittorio, speriamo solo che la maledizione del patatrac non si allarghi anche agli atri padiglioni regionali e che il sole torni a splender per "illuminar", per dirla alla Curiger, lo "Stato dell'Arte" del nostro bel Paese, da Nord a Sud. 
Anche perché noi ci siamo stancati di dover andar a caccia del colpevole, tanto non vien mai fuori.

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giovedì 16 giugno 2011

di Unknown

Padiglione Italia, da regione a regione

Padiglione Italia 2011
Passate le dichiarazioni, passate le liste infinite, passate le polemiche di critici, stampa, le beghe tra organizzatori, passato tutto ciò che ha creato pubblicità intorno al  Padiglioni Italia alla Biennale di Venezia. 
Un gran parlare, male, ha preceduto il vernissage della mostra, ed ora invece si ricorre alle smentite: c'è chi ritocca i suoi giudizi, chi cerca il bello nella confusione rivoluzionaria del curatore, c'è chi ne apprezza l'allegria e lo humor che vi si respira. 

Ora però l'attenzione dei media si sposta e, sempre con il mirino puntato al chiacchieratissimo critico ferrarese, spara opinioni sui Padiglioni Italia regionali.

Noi per ora ci asteniamo dai giudizi in anteprima ed affrettati e ci limitiamo a fornirvi ancora una volta una Lista con date di apertura e luoghi dei vari Padiglioni Italia, regione per regione.

 Per una mappa completa delle varie mostre aspettiamo che i lavori in corso di alcune abbiano fine.

Chiunque volesse può inviarci foto ed opinioni sui vari Padiglioni regionali. (clicca qui)


PADIGLIONE ABRUZZO
- 25 GIUGNO - PESCARA - AURUM
- 23 LUGLIO - L'AQUILA - DUOMO (IN OCCASIONE DELLA RIAPERTURA AL PUBBLICO)
- 24 LUGLIO - CIVITELLA DEL TRONTO (TERAMO) - FORTEZZA DI CIVITELLA
- 5 AGOSTO - LANCIANO (CHIETI) MUSEO SANTO SPIRITO


PADIGLIONE BASILICATA
- NESSUNA DATA - POTENZA - GALLERIA CIVICA


PADIGLIONE CALABRIA
- NESSUNA DATA - REGGIO CALABRIA - VILLA GENOESE ZERBI


PADIGLIONE CAMPANIA
- NESSUNA DATA -NAPOLI - PAN


PADIGLIONE EMILIA ROMAGNA  
- 14 LUGLIO - PARMA - PALAZZO PIGORINI
- 14 LUGLIO - REGGIO EMILIA - CHIOSTRI DI SAN PIETRO  
- NESSUNA DATA - BOLOGNA - PALAZZO FAVA


PADIGLIONE FRIULI VENEZIA GIULIA
- 1 LUGLIO - TRIESTE - MAGAZZINO 26 DEL PORTO VECCHIO


PADIGLIONE LAZIO
-23/24 GIUGNO - ROMA - PALAZZO VENEZIA


PADIGLIONE LIGURIA
- NESSUNA DATA - GENOVA - PALAZZO DELLA MERIDIANA
- NESSUNA DATA -GENOVA - VILLA CROCE


PADIGLIONE LOMBARDIA
- NESSUNA DATA - MILANO - PALAZZO LOMBARDIA
- NESSUNA DATA - MILANO - FABBRICA DEL VAPORE
- 12 LUGLIO - MANTOVA - PALAZZO TE


PADIGLIONE MARCHE
- 20 GIUGNO - ANCONA - MOLE VANVITELLIANA
- 28 GIUGNO - URBINO - ANTICO ORTO DELL'ABBONDANZA


PADIGLIONE MOLISE
- NESSUNA DATA - ISERNIA - OFFICINA DELLA CULTURA


PADIGLIONE PIEMONTE
- 22 GIUGNO - TORINO - MUSEO DELLE SCIENZE


PADIGLIONE PUGLIA
- 24 GIUGNO - BARI - COMPLESSO DI SANTA SCOLASTICA


PADIGLIONE SARDEGNA
- 10 GIUGNO - SASSARI - MASEDU
- 11 GIUGNO - NUORO - MAN
- 11 GIUGNO CAGLIARI - ANTICO PALAZZO DI CITTA'


PADIGLIONE SICILIA
- NESSUNA DATA - PALERMO - ALBERGO DELLE POVERE
- 18 GIUGNO - MONTEVERGINI (SIRACUSA) - GALLERIA CIVICA D’ARTE CONTEMPORANEA


PADIGLIONE TOSCANA
- 7 LUGLIO - FIRENZE - VILLA BARDINI
- 7 LUGLIO - PRATO - MUSEO PECCI


PADIGLIONE TRENTINO
- SEDE DA DEFINIRE


PADIGLIONE UMBRIA
- 25 GIUGNO - SPOLETO - PALAZZO COLLICOLA


PADIGLIONE VALLE D’AOSTA 
- NESSUNA DATA - BARD (AOSTA) - FORTE DI BARD


PADIGLIONE VENETO
- 21 GIUGNO - PIAZZOLA SUL BRENTA (PADOVA) - VILLA CONTARINI
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mercoledì 1 giugno 2011

di Unknown

Al via la Biennale di Venezia. Gli artisti di ieri illuminano il contemporaneo

Rullo di tamburi: Three...Two...One...Go! Che lo spettacolo abbia inizio.


Ufficialmente le danze in laguna si sono aperte ieri con la vernice per gli addetti ai lavori, che si protrarrà fino al 4 giugno, quando anche i comuni mortali potranno varcare la soglia dei Padiglioni delle meraviglie.
Eppure della Biennale se ne è già parlato molto, con anticipazioni, critiche, polemiche, nomine, accuse, elogi, liste e conferenze rocambolesche. 

"La macchina del vento", come definì Paolo Baratta la kermesse, ha cominciato a soffiar a pieni polmoni il pulviscolo babelico dell'arte che da Venezia si espande in ogni dove.

Con il tutto ormai alle spalle, il battello della Biennale, con il suo fascinoso fardello di proposte artistiche, ha preso il largo e ha spalancato le sue porte al pubblico per svelare il suo cuore: le opere e gli artisti.

C'è chi tra la stampa, forse ormai stanco delle frecciate già estratte a gran quantità dalla faretra, preferisce usar l'inchiostro per parlar solo bene e si concentra sul Tintoretto, eleggendolo re indiscusso della mostra contemporanea.

Tintoretto, La creazione degli animali
(esposta nel Padiglione Internazionale  ILLUMInazioni)

Pierluigi Panza, dalle file de "Il Corriere della Sera", nota come valga in generale ancora il concetto platonico dell’arte che imita l’arte, con gli artisti di oggi che imitano gli artisti di ieri. Uno per tutti, Urs Fischer, nuovo alla Biennale, che propone una copia in cera del Ratto delle Sabine del Giambologna.

C'è chi invece sceglie di metter il dito nella piaga e gironzolare nel Padiglione più chiacchierato, quello italiano firmato Sgarbi. Ad esempio "La Stampa" lo definisce alla stregua di un circo, una sorta di "affare di famiglia", dove la raccomandazione muove il tutto.

In attesa di altre considerazioni più colorite dalla stampa, vi diamo appuntamento al 4 giugno, quando anche noi parteciperemo all'Inaugurazione ufficiale e Premiazione della 54. Esposizione Internazionale d'arte in quel di Venezia. Vi terremo aggiornati. Detto fatto!
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domenica 22 maggio 2011

di Unknown

Sgarbi parla del suo flop in tv e dichiara: "Ho perso una battaglia, in compenso ho vinto il tempo per occuparmi della Biennale"

Sgarbi si confessa a Domenica 5 riguardo il suo recente "flop" televisivo con la trasmissione andata in onda mercoledì sera "Adesso ci tocca anche Sgarbi... Or vi sbigottirà".
Il critico ferrarese rivela che il 18 maggio è stata una giornata davvero particolare. Prima le accuse della presunta infiltrazione mafiosa nel comune di cui è sindaco, quindi la scelta di rimandare alla settimana successiva il programma, seguita da due ore di indecisione sul da farsi, infine si va in onda.

Sgarbi ammette di non essere affatto un conduttore e riguardo il flop dichiara:
"Ho perso una battaglia, in compenso ho vinto il tempo per occuparmi della Biennale" 
Sì, caro Sgarbi, finalmente hai messo la testa a posto, peccato che all'apertura della Biennale manchi poco più di una settimana. Giusto il tempo di inserire un altro centinaio di nomi nelle tue liste.

Ma è mai possibile? Le preoccupazioni che ci avevano colto pochi giorni fa rispetto alla qualità delle attività che vedevano impegnato il critico, curatore a Venezia e contemporaneamente showman a Rai uno, sembrano rivelarsi non prive di fondamenta. 
E se tanto ci dà tanto, o i padiglioni e para-padiglioni di Sgarbi in quel di Venezia si riveleranno anch'essi un flop, come già in molti sperano, o vogliamo ben sperare che il programma televisivo sia stato mal preparato perché il critico era troppo preso dagli impegni veneziani. Comunque siano andate le cose ci rimane una domanda.

Sgarbi sembrerebbe essersi reso conto che un critico e storico non possa fare il conduttore.
E' ancora sicuro che registi, attori teatrali, uomini di cultura, ma non critici d'arte, possano selezionare gli artisti da invitare alla Biennale?
Il dubbio permane, ma per un giudizio definitivo e più critico attendiamo di vedere i risultati nella laguna veneta.  
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giovedì 19 maggio 2011

di Unknown

"Adesso ci tocca anche Sgarbi...Or vi sbigottirà": prima puntata


Ci aspettavamo qualche uscita riguardo l'imminente Biennale o qualche accenno anche molto sporadico sull'arte contemporanea ed invece, forse anche giustamente, il suo nuovo programma televisivo Sgarbi l'ha pensato così.

Inizia con un’anteprima con le note di  Jannacci "Vengo anch’io no tu no", e il critico d’arte ripreso a Salemi tra il suo staff, nella sua casa, durante i preparativi per il programma. 
Poi la sigla vera e propria con le immagini del "Giudizio universale" di Michelangelo e travolgenti sequenze di catastrofi. Alla fine del filmato, è ancora musica, con "Il mio canto libero" di Battisti con tante bocche canterine, poi una bella capra sale sul palco.

La messa in onda è in diretta e Sgarbi tiene a precisare tutto riguardo le beghe dei giorni passati riguardo titolo e tema della trasmissione e stranamente mantiene la calma.



Con il passare dei minuti e l'affollarsi dei concetti qualche accenno d'ira si fa avanti. Come ad esempio quando si difende dalle ultime notizie sbattute sui maggiori quotidiani riguardo le presunte infiltrazioni di mafia nel comune di cui è sindaco, Salemi. 
La colpa ricade sulle dichiarazioni del suo ormai "amico nemico" Oliviero Toscani, per cui recita versi poetici. 

Per chi si aspettava urla e sberleffi, il critico ferrarese le offre su un piatto d'argento con un bel montaggio dei suoi storici litigi in TV.
Nel mezzo, una serie di liste spiegate dal conduttore, riguardo il tema della serata: "il padre".

Come padri personali: Federico Zeri e Francesco Cossiga,
Come padri della TV: il Renzo Arbore del "Quelli della notte", Walter Chiari e Buster Keaton.
Come padri della passione e amore per l'Italia: Leo Longanesi, l'Adriano Celentano della Via Gluk, Pier Paolo Pasolini, Carlo Vulpio e Cesare Brandi (in tempi e modi diversi tutti a difesa dell'Art. 9 della Costituzione Italiana e contro il deturpamento del paesaggio)

Fonte: Ansa.it

In tarda serata una bella predica televisiva del vescovo di Noto, Antonio Staglianò, invitato per parlare di "Dio", tema scelto in un primo momento, ma  poi scartato e sostituito con il tema "il padre"

Ad un certo punto il programma si fa delicato e molto personale e lì, lo ammettiamo, "ci ha sbigottito". Forse per il gusto del  curiosare in casa d'altri. 
E' entrato Carlo Sgarbi, figlio di Vittorio, ed in collegamento c'era Giuseppe Sgarbi, padre di Vittorio, per sgomitolare la matassa contorta dei loro legami e spiegarci cosa "non è" un padre. 
Infine l'intervento di Gavino Ledda, con il suo racconto sul padre padrone per spiegarci cosa "è" un padre.

Il tutto annaffiato dalle note di Morgan, prima con la colonna sonora de "Il Padrino" ricordando Nino Rota, poi con un tributo ad Umberto Bindi ed infine per i saluti "Marcondirondello", accompagnato da un coro di bambini.

Poca organizzazione, il tutto aveva il sapore dell'improvvisazione, i tempi televisivi non erano affatto rispettati e gli ospiti erano costretti a congedarsi da soli, a volte anche subendo le ire del conduttore. 
Se in TV questa formula delle Liste e dell'improvvisazione ci è piaciuta, la stessa formula alla Biennale proprio non ci va giù, ma, per un giudizio definitivo, dobbiamo aspettare i primi di giugno. 
Per ora cerchiamo di non farci influenzare dai giudizi critici in anteprima. Non siamo pecore, anzi "capre"!
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mercoledì 18 maggio 2011

di Unknown

Alla Biennale di Venezia di Sgarbi, Luca Vitone dice no. Chapeau!

L. Vitone
Nel 1988 Luca Vitone, presso la Galleria Pinta a Genova, dispone sul pavimento una planimetria della galleria stessa. Qualche anno più tardi a Palazzo Mediceo di Seravezza, in occasione della mostra "Agire il mondo", si serve di depliant turistici del luogo per la sua installazione.
Solo alcuni esempi per dimostrare come l'artista in questione abbia sempre posto al centro della sua ricerca un complesso rapporto tra il luogo e l'opera.

Ed è questo uno dei motivi che oggi lo ha spinto a rifiutare l'invito alla Biennale di Venezia.
Luca Vitone ha inviato una lettera in cui rinuncia a partecipare al Padiglione Italia della 54. Esposizione Internazionale d'Arte, in programma dal 4 giugno al 27 novembre 2011.

Infatti nella lettera dell'artista genovese si legge:
"Spedire un pacco insomma senza sapere che tipo di spazio è stato destinato al mio lavoro, senza aver avuto la possibilità di fare un sopralluogo e di conseguenza decidere l'opera da esporre, per una mostra che si inaugura il primo giugno. Ça va sans dire che non sono queste le modalità di lavoro consone a un'istituzione di tale importanza"
Vitone dice la sua anche sul metodo "acritico" con cui gli artisti sono stati scelti e dichiara:
"Vittorio Sgarbi nell'allegato che conteneva la mia lettera di invito afferma che il coinvolgimento di tante persone nella scelta degli artisti da invitare muove dal desiderio di non cedere alla tentazione di una scelta arbitraria, in questo senso e senza alcun intento polemico, vorrei rilevare che l'arte contemporanea per il fatto di non avere subito alcuna selezione dal tempo, dalla Storia, richiede un criterio selettivo altamente professionale che implica il rischio dell'errore, l'assunzione della responsabilità dell'arbitrio, conditio sine qua non per la qualifica di critico, curatore, storico dell'arte contemporanea"
Chapeau per Luca Vitone!

Rinunciare ad un'esposizione fondamentale per la carriera di qualsiasi artista, come la Biennale, è indice di grande rispetto e seria passione nei confronti dell'arte.


(Per la lettera in versione integrale clicca qui.)
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martedì 17 maggio 2011

di Unknown

Sgarbi factotum: liste infinite per la Biennale e programma televisivo su Raiuno

Me lo immagino nel suo studio. Una mano a stilar liste infinite (e gli altrettanti aggiornamenti) di intellettuali  da chiamare per selezionare gli artisti da portare all'imminente Biennale, con l'altra a destreggiar pensieri da far confluire nei suoi vivacissimi monologhi, cuore della trasmissione televisiva che andrà in onda da domani su Raiuno. 


Sgarbi ultimamente deve aver avuto un bel po' da fare. 
Sindaco di Salemi in carica, curatore del Padiglione Italia della 54. Esposizione Internazionale d'Arte della Biennale di Venezia e, come se non bastasse, ha deciso di tornare in TV con un programma tutto suo dal titolo ancora incerto.

In un primo momento si era optato per "Il mio canto libero", ma  il critico d'arte, notizia di oggi, ha cambiato nuovamente titolo dopo una lunga settimana di scontri con il nuovo direttore generale della Rai, Lorenza Lei.
Il programma alla fine si chiamerà "Adesso ci tocca anche Sgarbi".
La Lei avrebbe avuto da ridire anche riguardo la scelta della messa in onda in diretta e il tema da trattare nella prima puntata.

Aldilà delle beghe, a cui un po' abbiamo fatto il callo con Sgarbi, non ci resta che aspettare le 21:10 di domani per saperne di più.

Nel frattempo continuiamo a chiederci come abbia fatto super Sgarbi a metter su sia un Super padiglione come quello che presto vedremo a Venezia e contemporaneamente un programma televisivo in prima serata su Raiuno.
Non sarà un po' stanco? E, soprattutto, c'è da chiedersi quale delle due iniziative ci rimetterà in termini di qualità.

Quanta energia...Sprecata!? 
Al Post (di domani)  l'ardua sentenza.

Intanto vi "tocca" il promo:


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venerdì 13 maggio 2011

di Unknown

Fondo Sgarbi: la lista degli altri artisti convocati per la Biennale

In questo precedente post eravamo riusciti a tenervi informati circa le fantomatiche liste degli artisti selezionati da Sgarbi per il Padiglione Italia dell'imminente 54. Esposizione Internazionale d'Arte La Biennale di Venezia.
All'appello mancavano però alcuni nomi, nascosti nel cosiddetto Fondo Sgarbi.

Questa la Sgarbi's List mancante aggiunta e pubblicata sul sito del Mibac. Speriamo sia l'ultima!



► Scarica il file .pdf


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venerdì 6 maggio 2011

di Unknown

VideoPost | Biennale Venezia 2011: L'intervento integrale di Sgarbi in Conferenza Stampa

In attesa di una lista ufficiale degli artisti che parteciperanno alla Biennale di Venezia per il Padiglione Italia, vi proponiamo l'intervento integrale di Vittorio Sgarbi durante la conferenza stampa di ieri, 5 maggio 2011, a Roma.

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giovedì 5 maggio 2011

di Unknown

5 maggio 2011 | Cronaca della Conferenza Stampa della Biennale di Venezia per il Padiglione Italia

Presso la sala ex stenditoio del Complesso Monumentale del San Michele a Ripa Grande, si è conclusa da poco la conferenza stampa per la partecipazione italiana alla 54° Esposizione Internazionale d'arte della Biennale di Venezia
Inutile anticiparvi che quando c'è Sgarbi il clima si fa sempre rovente e per far scoppiare la polemica ci vuol poco.

V. Sgarbi durante la Conferenza stampa, da www.artribune.com

I ringraziamenti ed il benvenuto sono della Dott.ssa Antonia Pasqua Recchia, Direttore Generale per il Paesaggio, le Belle Arti, l'Architettura e l'Arte contemporanee, che ha evidenziato il carattere di eccezionalità del Padiglione italiano della edizione di quest'anno, tant'è che una conferenza stampa esclusiva per l'Italia, come quella di oggi, non si era mai avuta nelle edizioni passate.

A. P. Recchia

Non poteva mancare, oltre ai dovuti ringraziamenti a tutti coloro che hanno partecipato alla gestazione dell'evento, anche un accenno alle polemiche che l'hanno colorata: 
 "Polemiche che mi hanno fatta soffrire, ma allo stesso tempo sono servite a  riscuotere l'interesse sul Padiglione",
ha dichiarato la Pasqua Recchia. 

La parola è stata poi passata ad altri importanti personalità che hanno partecipato alla messa in opera dell'evento.
Per primo è intervenuto Giovanni Accolla, Consigliere Culturale del Ministro degli Affari Esteri, che ha ricordato che anche
"La cultura tout court è un mezzo di politica estera".
Giuseppe Furlanis, Presidente del CNAM, ha posto l'accento sull'intervento delle accademie chiamate a partecipare. 

In collegamento via Skype è intervenuto anche Mario Caligiuri, assessore alla cultura della Regione Calabria che, parlando riguardo il ruolo delle regioni nel progetto, ha dichiarato:
"E' una vetrina importante e prestigiosa per moltissimi artisti importanti a livello regionale che in qualche modo saranno così risarciti".
Dopo tutte queste belle parole e ringraziamenti a gogò, la Pasqua Recchia ha passato la parola al curatore Sgarbi. 

Dopo circa un quarto d'ora di monologo tutto incentrato su un'affascinante metafora erotica rispetto all'arte, che ha visto coinvolti in un paradossale confronto Albertazzi (presente alla conferenza), Picasso, Berlusconi e il padre di Sgarbi, e dopo essersi dilungato tra culatelli e salami di Ferrara, uno dei presenti, si è risentito ed ha alzato la voce per ottenere meno chiacchiere ed informazioni più concrete riguardo la Biennale.
Inutile dirvi che Sgarbi l'ha alzata ancor più forte, spiegando come i discorsi appena fatti fossero strettamente legati al suo maxi progetto per Venezia. 

Rientrata la polemica e calmate le acque, il critico ferrarese è tornato a spiegare. 

Un nodo essenziale del Padiglione è sicuramente la sezione dal titolo "L'Arte non è cosa nostra", scritta che tra l'altro campeggiava alle spalle degli intervenuti alla conferenza di oggi. 
Più di 200 artisti, in gran parte anche sconosciuti, sono stati indicati da uomini di cultura volutamente non critici d'arte. 
Ad esempio il regista turco Ferzan Ozpetek ha scelto l'artista Lello Esposito.


F. Ozpetek
L. Esposito


La domanda che ha dato vita a questa impostazione, come ha più volte ripetuto Sgarbi, è:
"Perchè un uomo di cultura che non è un critico d'arte non può segnalare un artista? Chi è che decide? Perchè Ermanno Olmi, Miriam Mafai, Ada Alberti, Giuliano Ferrara, Ferdinando Bologna... non possono avere un occhio all'arte contemporanea?".
Gli uomini che hanno un pensiero possono averlo anche per l'arte e gli artisti. Questo in sintesi il senso del Padiglione. La lista è lunghissima.
Un'impostazione che vuol tentare un'esplicita critica al sistema dell'arte di cui il curatore stesso fa parte. 

Dopo aver salutato Albertazzi, che in medias res lascia la conferenza stampa, Sgarbi passa agli altri numerosi eventi collaterali al Padiglione.

Le Accademie coinvolte nel progetto hanno scovato, tra i diplomati degli ultimi 10 anni, 158 artisti. Altri 50, ancora studenti del secondo o terzo anno, sono stati selezionati personalmente da Sgarbi. 

Da parte loro, gli Istituti Italiani, hanno curato tanti piccoli padiglioncini all'estero. Qualcuno ha fatto scelte monografiche, come ad esempio Parigi con Valerio Adami. A Tunisi ed Algeri, non trovando artisti contemporanei italiani, si è optato per fotografi attivi durante le campagne militari. 
Gaetano Pesce e Angelo Filomeno saranno invece esposti da New York. Tutte le mostre degli Istituti  saranno direttamente collegati con Venezia tramite videoschermi.

Un'altra parte del progetto è dedicata agli artisti stranieri ed a riguardo Sgarbi ha ricordato:
"Una delle cose più belle che abbiamo in Italia sono i pittori stranieri che hanno eletto L'Italia come patria artistica".
Ne sono stati selezionati circa 60 ma non ci sono, ad oggi, ancora  spazi disponibili per loro. 

Sempre per motivi di spazio, rimangono fuori altri mini progetti espositivi. Quindi a Venezia, per ora, non vedremo ad esempio la mostra di Elthon John, quella dedicata al Museo della Pazzia, a Canaletto ed altre ancora. Per Cucchi, ad esempio, che aveva promesso personalmente opere di grande formato, è ancora in forse la disponibilità di Palazzo Grimani. 

Per quanto riguarda le Regioni, si è chiesto loro di dar vita ad una sorta di mappa, un inventario degli artisti degli ultimi dieci anni, attivi a livello regionale. Così pezzi della Biennale saranno visitabili anche in luoghi lontani dalla laguna, da Nord a Sud dell'Italia.

Un accenno poi anche alla Fotografia, che avrà un ruolo importante e non secondario.

Sgarbi ha chiuso il suo intervento con un ringraziamento all'ex Ministro dei Beni Culturali Bondi, ricordando come l'intento comune iniziale fosse 
"Liberare l'arte contemporanea dai lacci".
Partire con un intento del genere significa non porsi limiti stabili ed alla fine la mancanza di spazi, al centro delle scorse polemiche, potrebbe rivelarsi solo uno degli effetti collaterali del sovraddosaggio. 
Tant'è che come ha anticipato la Tagliabue, progettista del Padiglione,
 "Se le opere non entrano negli spazi a disposizione, useremo anche dei gommoni"


Proprio così, alla fine delle beghe, Sgarbi ha proposto di ripiegare su veri e propri gommoni a mo' di piedistalli, come quelli su cui arrivano i clandestini sulle nostre coste. 
Come non sembra esserci posto per loro, a Venezia non c'è posto per le opere e tante rimarranno perfino imballate. 
Non so se gli artisti saranno felici di vedere le proprie opere a galla in quel di Venezia, ma io la trovo un'idea sicuramente molto originale, anche se provocatoria ed in perfetto stile Sgarbi.
D'altronde il fermento intorno al Padiglione Italia è sintomo di un'arte contemporanea italiana tutt'altro che alla deriva.
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mercoledì 4 maggio 2011

di Unknown

Padiglione Italia, domani la conferenza stampa

Acque calme per quanto riguarda le polemiche dei giorni scorsi tra Galan e Sgarbi, dopo l'incontro di quest'ultimo con Berlusconi. 
Ora i riflettori sono puntati  sulla conferenza stampa di domani, per la presentazione del progetto per il Padiglione Italia alla Biennale di Venezia - 54. Esposizione Internazionale d'Arte. 

A grandi linee sappiamo già che il padiglione ospiterà circa 200 artisti selezionati da intellettuali, volutamente non critici d'arte, chiamati a far parte del Comitato tecnico scientifico. 
L'allestimento sarà composto da due sezioni: "Lo Stato dell’Arte nel 150° dell’Unità d’Italia" e "L'arte non è Cosa Nostra". 

Domani pubblicheremo in tempo reale tutti i dettagli che saranno resi noti dalla tanto attesa conferenza. 
Vi invitiamo a rimanere collegati sul nostro Blog e sui nostri canali Twitter e Facebook!
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lunedì 2 maggio 2011

di Unknown

Biennale: Sgarbi parla con Berlusconi e ritira le dimissioni

«Berlusconi mi ha convinto, ritiro le dimissioni.»

Le quattro chiacchiere con il premier, hanno folgorato sulla via di Damasco il critico ferrarese.
Sgarbi aveva appena dato le dimissioni, semiufficiali, dal ruolo di curatore del Padiglione italiano. 
Le dimissioni secondo alcuni sarebbero scaturite dalla questione inerente la nomina a Soprintendente del polo museale veneziano, secondo altri da ragioni legate alla mancanza di fondi e all'insufficienza di spazi per il progetto del padiglione italiano. 

In assenza di garanzie provenienti dal MiBAC, il noto critico le ha cercate ai piani superiori. Lui stesso, come riportato da IlSole24ore, ha dichiarato: 
«Ho incontrato il premier che mi ha garantito il suo diretto impegno per il reperimento dei fondi e per consentire l'accoglienza a tutti gli artisti invitati.»
Sgarbi ribadisce quindi l'impegno per la Biennale e rimanda alla conferenza stampa del 5 maggio prossimo per i dettagli. Speriamo che nel frattempo non cambi nuovamente idea.

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sabato 30 aprile 2011

di Unknown

Biennale di Venezia 2011: Sgarbi ed il nostro padiglione

Nell'ultimo post dedicato all'imminente edizione della Biennale di Venezia, ho soffermato l'attenzione sulle nuove partecipazioni di alcuni paesi, senza accorgermi che, dietro l'angolo, vi era in agguato l'ennesima polemica riguardante il padiglione del nostro bel paese. 
E' finito alla ribalta non per questioni artistiche, come dovrebbe, ma ahimè per brighe di palazzo inerenti nomine, promesse, ripicche (a seconda dei vari punti di vista).

V. Sgarbi
Mi riferisco alla questione che vede coinvolti Vittorio Sgarbi ed il novello Ministro dei Beni Culturali Giancarlo Galan, ma nel calderone della discordia altri si sono già tuffati ed altri ancora si tufferanno.

La bega parte dalla nomina per Sgarbi a Soprintendente del polo museale veneziano che diviene oggetto della Corte dei Conti, si accende quando la Direzione generale competente del Ministero dei Beni culturali decide di affidare invece l'incarico ad un dirigente interno all'Amministrazione, dando il bel servito al noto critico ferrarese che, per tutta risposta, a solo un mese e mezzo di distanza dall'inaugurazione, alza i tacchi dalla direzione del padiglione italiano della Biennale.
C'è chi parla allora di ripicca, chi fornisce giustificazioni, chi da ragione ad uno chi all'altro, chi ne fa una questione di principi e chi estrae dal fodero articoli e leggi violate.

Come sempre il tutto finisce in un brodo di giuggiole che a noi poco interessa.
Il Padiglione che fine fa?
Per saperlo c'è da aspettare fino al 5 maggio, quando ci sarà la conferenza stampa della Biennale. 
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