C'era una volta a Venezia, tra acque fatate e vascelli abbandonati, una dolce signora dai rossi capelli di nome Marina.
Un giorno la gentil donna fu chiamata a corte da un cavalier dalla chioma fluente, un certo Vittorio Sgarbi da Ferrara, per consigliar artista da inserir nel suo Padiglion pien di meraviglie, presso l'Arsenal.
V. Sgarbi a Venezia |
Marina indicò al principe la sua prediletta, tal Erika Calesini, che un bel accrocchio presentò.
Il dì seguente, come d'incanto, l'intesa tra i due scomparve e finì che lei in un istante d'ira furibonda su di lui del piscio gettò, ma per esser più colta e rimembrar a mente Piero Manzoni, "pipì d'artista" lei lo chiamò...
E vissero per sempre nelle cronache del trash che più trash non si può...
Proprio noi di Blarco, tanto per fare un po' di gossip, Marina l'avevamo incontrata il 5 giugno scorso mentre si dirigeva mite e pacata, all'ombra del suo bel cappellino, verso l'Arsenale, presumibilmente proprio al Padiglione Italia di Sgarbi.
Cosa sarà mai capitato tra lei e Vittorio da quel giorno fino alla performance improvvisata presso Palazzo Rancani Arroni, nel corso delle Mostre d’Arte del 54° Festival dei due mondi di Spoleto?
Il diverbio è stato documentato con dovizia di particolari dalle telecamere presenti. Guardate e scuotete pure la testa...
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