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lunedì 27 giugno 2011

di Unknown

La favola di Marina, Vittorio e la "pipì d'artista"

C'era una volta a Venezia, tra acque fatate e vascelli abbandonati, una dolce signora dai rossi capelli di nome Marina.

       M. Ripa di Meana a Venezia

Un giorno la gentil donna fu chiamata a corte da un cavalier dalla chioma fluente, un certo Vittorio Sgarbi da Ferrara, per consigliar artista da inserir nel suo Padiglion pien di meraviglie, presso l'Arsenal.

V. Sgarbi a Venezia

Marina indicò al principe la sua prediletta, tal Erika Calesini, che un bel accrocchio presentò. 



Il dì seguente, come d'incanto, l'intesa tra i due scomparve e finì che lei in un istante d'ira furibonda su di lui del piscio gettò, ma per esser più colta e rimembrar a mente Piero Manzoni, "pipì d'artista" lei lo chiamò...

E vissero per sempre nelle cronache del trash che più trash non si può...

P. Manzoni, Merda d'artista

Bella storia? Peccato che sia tutto vero. 
Proprio noi di Blarco, tanto per fare un po' di gossip, Marina l'avevamo incontrata il 5 giugno scorso mentre si dirigeva mite e pacata, all'ombra del suo bel cappellino, verso l'Arsenale, presumibilmente proprio al Padiglione Italia di Sgarbi. 
Cosa sarà mai capitato tra lei e Vittorio da quel giorno fino alla performance improvvisata presso Palazzo Rancani Arroni, nel corso delle Mostre d’Arte del 54° Festival dei due mondi di Spoleto?

Il diverbio è stato documentato con dovizia di particolari dalle telecamere presenti. Guardate e scuotete pure la testa...

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