Visualizzazione post con etichetta Padiglione Italia. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Padiglione Italia. Mostra tutti i post

venerdì 31 maggio 2013

di Unknown

Biennale Arte 2013 | Dal Progetto Padiglione Italia al Padiglione Italia

Flashback: una petizione per il Padiglione Italia all'allora ministro Ornaghi, ritardatario nelle nomine per il curatore, poi finalmente la tanto attesa nomina di Bartolomeo Pietromarchi con il suo carico di malumori per le modalità misteriose e sottaciute dell'ardua selezione dei 7 candidati curatori, il crawfunding di Pietromarchi nei salotti della Milano bene, gli inviti ai non giovanissimi dell'arte, la dichiarata volontà di prendere le dovute distanze dall'affollato ultimo Padiglione Italia targato Sgarbi, optando per un progetto all'insegna della sobrietà, privo di provocazioni, concentrato sugli artisti, quelli veri e che finalmente ottengono riconoscimento. E alla fine i nomi svelati: Francesco Arena, Massimo Bartolini, Gianfranco Baruchello, Elisabetta Benassi, Flavio Favelli, Luigi Ghirri, Piero Golia, Francesca Grilli, Marcello Maloberti, Fabio Mauri, Giulio Paolini, Marco Tirelli, Luca Vitone, Sislej Xhafa. Queste le premesse.

Vice versa, questo il titolo del Padiglione Italia 2013, è ispirato ad un concetto teorizzato da Giorgio Agamben nel volume "Categorie italiane. Studi di Poetica" (1996), in cui il filosofo sostiene che per interpretare la cultura italiana sia necessario individuare una “serie di concetti polarmente coniugati” capaci di descriverne le caratteristiche di fondo. 
E Pietromarchi traduce il tutto in un poliedrico gioco di coppie d'artisti che s'incontrano e scontrano in sette stanze. L'indagine a quattro mani e due teste si traduce in installazioni, sculture, dipinti, performance, interventi sonori e ambientali, dentro e fuori il padiglione all'Arsenale.


Eccovi le foto!





Ghirri e Vitone e il paesaggio inteso come luogo, sospeso tra visione e memoria:




Mauri e Arena e il rapporto sofferto e contraddittorio con la storia, tra dimensione personale e collettiva:





Maloberti e Favelli e gli sconfinamenti tra autobiografia e immaginario collettivo, cultura e tradizioni popolari:






Baruchello e Benassi tra frammento e sistema in cui l’umana ambizione ad archiviare e a classificare si scontra con l’impossibilità e il fallimento:






Bartolini e Grilli e la contrapposizione tra suono e silenzio, libertà di parola e censura:






Paolini
e Tirelli sul tema dell'arte come illusione, come sguardo prospettico in bilico tra realtà e rappresentazione:







Golia Xhafa e il gioco dialettico tra tragedia e commedia, tra vita vissuta e immaginata:




Venezia (Tese delle Vergini, Arsenale)
1 giugno – 24 novembre 2013
Curatore Bartolomeo Pietromarchi
Commissario Maddalena Ragni
Per maggiori info vi rimandiamo al sito ufficiale della Biennale.

Condividi questo post

lunedì 15 ottobre 2012

di Unknown

Le linee guida di Pietromarchi per il 55° Padiglione Italia della Biennale di Venezia

B. Pietromarchi
Del programma curatoriale di Bartolomeo Pietromarchi per la ventura 55. Biennale di Venezia si sa già qualcosina. Il 10 ottobre, presso la sede del Mibac, si è tenuta una prima conferenza stampa di presentazione del Padiglione Italia, per svelare le linee guida dell'intero progetto.
Innanzitutto niente liste di nomi chilometriche e dell'ultimo minuto, i nomi saranno molti ma ognuno avrà lo spazio che merita.

Pietromarchi punterà soprattutto sui grandi nomi dell'arte contemporanea italiana che dal 1960 ad oggi hanno conquistato un podio importante nell'ambito internazionale. Ma il suo progetto vedrà i grandi nomi affiancati dalle proposte delle ultime generazioni di artisti. Il curatore tiene a precisare che preferirà non esporre artisti troppo troppo giovani. L'età delle nuove leve sarà quella dei quarantenni che già godono, in un certo qual modo, di un riconoscimento museale a livello internazionale. Il percorso espositivo punterà quindi ad una visione parallela, in bilico tra storicità e novità, Pietromarchi infatti afferma:
"intendo mostrare attraverso le opere una storia diacronica e fluida, un'analisi per temi che sia anche un dialogo tra generazioni diverse e che punti a far conoscere al mondo quali sono le tendenze su cui si muove l'arte italiana" (Fonte: Il Sole 24 Ore)
Che dire? Programma poco rischioso e con le spalle ben coperte, ma d'altronde, considerando l'ultima Biennale sgarbiana, forse un padiglione dalla forte identità è proprio ciò che ci vuole. 
Condividi questo post

giovedì 4 ottobre 2012

di Unknown

Ornaghi nomina Bartolomeo Pietromarchi Curatore del Padiglione Italia alla Biennale di Venezia 2013

Bartolomeo Pietromarchi
Finalmente dal MIBAC giunge l'attesissima fumata bianca per il nuovo Curatore del Padiglione Italia alla Biennale di Venezia 2013. Meglio tardi che mai... Ministro Ornaghi!

Trattasi di Bartolomeo Pietromarchi, attualmente direttore del MACRO di Roma e con una carriera alle spalle che lo ha visto prima direttore della sezione arte della Fondazione Adriano Olivetti, poi collaboratore del MAXXI.
Pietromarchi porterà una ventata di vera arte italiana a Venezia? Che sia talentuosa ma soprattutto che restituisca dignità al Padiglione? Noi crediamo e speriamo proprio di si. Certo i tempi sono davvero stretti. 
Intanto il Mibac in una nota del 3 ottobre dichiara: Il Ministro, Prof. Lorenzo Ornaghi, nell’apprezzare assai positivamente il livello culturale delle proposte pervenute, ha sottolineato il valore complessivo del progetto di Bartolomeo Pietromarchi. Tale progetto potrà rappresentare in modo significativo il ruolo dell’arte italiana contemporanea nel quadro dei cambiamenti, estesi e profondi, che caratterizzano questa fase storica del nostro Paese.

Caro Pietromarchi non Le rimane che rimboccarsi le maniche e gettarsi a capofitto nel progetto. Auguri!
Condividi questo post

giovedì 30 giugno 2011

di Unknown

Anche l’Abruzzo ha il suo Padiglione Italia

Sabato 25 giugno l’Abruzzo ha dato il via al suo Padiglione Italia. Poca la stampa che si è interessata all'evento, forse messo in ombra dai recenti vernissage del Padiglione Italia nel Lazio ed in Lombardia. 

Eppure l’Abruzzo ha presentato un progetto alquanto originale e ricco di eventi. 

Il Coordinatore regionale per il Padiglione Abruzzo, Umberto Palestini, ha spiegato che, essendo la logica del Padiglione Italia quella di diffondere la creatività delle varie regioni, la regione Abruzzo ha aderito con convinzione all’iniziativa, anche in virtù della particolare e unica configurazione logistica, voluta dal curatore Vittorio Sgarbi, quale omaggio ed attenzione ad una regione dolorosamente colpita dai recenti eventi sismici. 

In Abruzzo "Padiglione Italia", unico esempio nazionale, sarà dislocato in tre prestigiose sedi e avrà due significativi Eventi Speciali
Le sedi espositive sono l’Aurum di Pescara, lo splendido spazio recuperato presso il Museo di Santo Spirito di Lanciano e la Fortezza di Civitella del Tronto
I due Eventi Speciali si terranno a L’Aquila e Santo Stefano di Sessanio

Il primo evento vuol essere un segno per l’Aquila. Il 23 luglio sarà riaperto il Duomo cittadino con un’installazione, già vincitrice del Premio Terna, a cura di  Mauro Folci, Lea Contestabile e soprattutto Fausto Cheng.
A Santo Stefano di Sessanio invece sarà riportata l’opera filmica restaurata di Sandro Visca, Cuore rosso sul Gran Sasso, del 1975. 
Vittorio Sgarbi arriverà in Abruzzo il 24 luglio per far visita a tutte le sedi coinvolte nel progetto. 


Nel frattempo vi raccontiamo del vernissage all’Aurum di sabato scorso, primo frammento del Padiglione Italia/Abruzzo.


Dopo un breve black out iniziale, per la presentazione ufficiale del Padiglione sono intervenuti Chiavaroli, consigliere regionale, Giordano Bruno Guerri, Consulente d'immagine della città di Pescara, Umberto Palestini, Coordinatore della Biennale Abruzzo. 

Dei 40 artisti locali scelti, qui hanno esposto in 24. Ve ne nominiamo solo alcuni che ci hanno particolarmente colpito.

Franco Summa, Magnus ab integro saeclorum nascitur ordo

Antonio Marchetti, Il Bel Paese, 2011

Angelo Colangelo, Apoxyomenos, 2008

Dalle scritte e dai colori dell’abito talare di Magnus ab integro saeclorum nascitur ordo di Franco Summa, a Il bel paese di Antonio Marchetti con le sue miniature tridimensionali in cassetta, all'Apoxyomenos di Angelo Colangelo.

Lea Contestabile, 6 aprile 3:32, 2009

Valentina De' Mathà, Silenzio, 2011

Ester Grossi, 1915: terremoto nella Marsica, 2011


Lea Contestabile, con il suo muro di formelle bianche, e Valentina De’ Mathà, con le sue sculture in carta, presentano opere poeticamente commemorative del terremoto del 6 aprile 2009, mentre Ester Grossi nel suo intreccio colorato rimanda al terremoto del 1915 di Avezzano.


Antonella Cinelli, Uomo vs Uomo, 2009

Antonella Cinelli invece racconta lo scontro di due corpi con un fare pittorico tutto fotografico. Presente anche un'opera di Giuseppe Fiducia, artista da poco scomparso.

Giuseppe Fiducia, Doppie missive, 2003

Non tutti gli artisti presenti sono abruzzesi. Grazie al senso di ospitalità del padiglione, hanno esposto anche il collettivo veneziano Orch orsenigo_chemollo, segnalato da Italo Zannier per il suo contributo fotografico sul terremoto, e Nicola Maria Martino, artista che ha fatto dell’Abruzzo la sua terra d’approdo.

Orch orsenigo_chemollo, Fratelli d'Italia, 2008

L’attenzione durante il vernissage, come ogni Biennale che si rispetti, è stata catturata anche da alcuni personaggi che hanno un loro perché. Abbiamo avvistato ed anche intervistato il cliccatissimo “Uomo tecnologico” (se non lo conoscete provate a cercare su Google), che abbiamo scoperto essere anche lui abruzzese.

L'uomo tecnologico

A zonzo anche un uomo in incognito con tanto di bavaglio. Mistero presto svelato: trattasi di Rodolfo De Matteis, artista nato a L’Aquila che vive in Messico. 
Non sono passati inosservati anche i visitatori con tanto di t-shirt stampata. Sono i “50 amici” di Anna Secci, artista presente con un’opera aperta dal titolo l’arte è cosa (mia) nostra, un’opera in divenire che li coinvolgerà tutti, perché come lei stessa ha dichiarato ai nostri microfoni “La creatività è di tutti!”.

Anna Secci posa in una foto di gruppo con i suoi "50 amici"

La mostra presso l'Aurum ci ha piacevolmente colpiti, certamente non mancheremo ai successivi appuntamenti.


Di seguito trovate alcune altre opere esposte all'Aurum

Antonio Spinogatti, Senza titolo, 2007

Maria Antonietta Sulcanese, Cosmogonia, 2011

Arago Design, Birillume, 2009

Silvestro Cutuli, Materia / Antimateria, 2008

Massimo Campi, Paesaggio con predella, 2011

Condividi questo post

domenica 26 giugno 2011

di Unknown

VideoPost | Il "Silenzio" loquace di Valentina De' Mathà al Padiglione Italia in Abruzzo

V. De' Mathà "Silenzio"

Valentina De' Mathà, classe 1981, nata ad Avezzano, vive e lavora in Svizzera.
L'abbiamo incontrata in occasione dell'apertura del Padiglione Italia - Regione Abruzzo presso l'Aurum di Pescara, dove espone un'installazione scultorea commemorativa delle 308 vittime del tragico terremoto che il 6 aprile 2009 ha devastato la città di L'Aquila.

V. De' Mathà "Silenzio"

"Silenzio", questo il titolo del suo lavoro, racconta la drammaticità della catastrofe attraverso sculture in carta: sono corpi disfatti girati verso il muro, generati tutti da un'unica matrice.

Di fronte a tale visione cadono i commenti, le parole restano in bilico tra l'ovvio e lo scontato, la paura si placa, l'amara consapevolezza dell'accaduto si fa avanti, mentre s'insinua la convinzione assurda del credere di non poter far nulla.

Ma la De' Mathà contraddice lo stato d'inerzia e la sbrigativa rassegnazione con un dono speciale.

Domani, 27 giugno, alle 15:30, l'artista regalerà una scultura dell’installazione in questione alla città di L’Aquila, durante una cerimonia che si terrà nel tratto di portici che collega Corso Vittorio Emanuele e Piazza Duomo. 
Verrà applicata una targa commemorativa e padrino d'eccezione dell'evento sarà Dario Pallotta, giocatore dell’Aquila Rugby, particolarmente distintosi nel salvataggio di alcune vittime rimaste sotto le macerie del terremoto.

La scultura verrà posta in uno spazio all’aperto fino al suo completo deterioramento.
Durante l’evento sarà presente l’Assessore alla Cultura Stefania Pezzopane.

Valentina stessa in questa video intervista ci spiega il perché del suo lavoro e le motivazioni che l'hanno spinta a prender parte alla Biennale di Venezia.



Infine un Link che è un consiglio. Si tratta del sito dell'artista in questione, dove vale la pena girare a zonzo e perdersi nelle foto e nei lavori, è un piacere sia per gli occhi che per la testa. (clicca qui)

Lo styling di Valentina De' Mathà durante l'inaugurazione è stato curato da Abbiglieria e Esther optical di Avezzano
Condividi questo post

martedì 21 giugno 2011

di Unknown

Causa rifiuti il CAM di Casoria rinuncia alla Biennale di Sgarbi

Nulla da fare, il caos del maxi progetto di Vittorio Sgarbi per i 150 anni dell'Unità d'Italia, dalla mala organizzazione del Padiglione Piemonte oggi scende al Sud con il CAM di Casoria che rinuncia ufficialmente alla partecipazione alla Biennale di Venezia. La causa?



Il museo CAM – si legge nel comunicato -, inserito nell’iniziativa ‘Percorsi e soste del Padiglione Italia’ promossa dal Padiglione Italia della 54a Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, ha dovuto rinviare la propria adesione al progetto a causa dei cumuli di spazzatura che impediscono l’accesso alle vie che conducono al museo. L’emergenza rifiuti si è manifestata impellente già dall’ inaugurazione dell’ultima mostra al CAM nell’aprile 2011. Da allora la spazzatura non è mai stata rimossa dalle strade adiacenti il museo, crescendo di volume e di ingombro, rendendo impossibile o quantomeno difficoltoso il raggiungimento della struttura”.

Questa volta il critico ferrarese e gli addetti all'organizzazione c'entrano poco. 


Condividi questo post

lunedì 20 giugno 2011

di Unknown

Patatrac per il Padiglione Italia in Piemonte. Maledizione o colpa di qualcuno?

Vi avevamo avvisato che saremmo tornati sul'argomento, ma l'intenzione era di lasciar da parte le polemiche e interessarci solo di pittura, scultura e arte tout court.
Invece siamo di nuovo travolti dal turbine confusionario che fin dall'inizio ha maledetto il maxi progetto sgarbiano.
Con le imminenti aperture dei vari padiglioni regionali collaterali a quello italiano a Venezia, "Lo Stato dell'Arte", questo il titolo dei padiglioni regionali, in Italia appare privo di fondamenta stabili e non per colpa della comunità creativa ma per tutto il sistema che gli gira attorno.

Ma non volendo far di tutta l'erba un fascio, ci limitiamo alle vicende inerenti il caso del Piemonte che, dopo aver già rinviato la vernice prevista per il 22 giugno nel Museo delle Scienze naturali a Torino, rischia ora di saltare definitivamente o di essere rinviato perfino in autunno, praticamente quando la Biennale di Venezia 2011 chiuderà i battenti.

Stavolta però le colpe Sgarbi le rinvia ai mittenti e da Acqui, dove si trova per ricevere un Premio, spara a zero su tutti gli organizzatori coinvolti e si schiera dalla parte degli artisti invitati ma dissidenti perché non ritenevano 
"l'evento rappresentativo del panorama artistico regionale".
Alcuni nomi: Mainolfi, Gastini, De Paris, Botto & Bruno, Astore,  Banfo, Leonardo, Massaioli, Ragalzi, Sena.

Il Vittorio furioso si è lamentato dell'esiguo numero degli artisti che avrebbero rappresentato il Piemonte, circa 25, rispetto ai 100-150 di altre regioni anche più piccole e a riguardo ha dichiarato:
"Avevo in mente una mappatura dell'arte del territorio, non la miseria che ora mi si propone"
Inoltre se la prende con il sottosegretario Roberto Rosso, oltre che con l'assessore regionale Michele Coppola e il direttore regionale dei beni culturali Mario Turetta, tutti, a suo avviso,
 "non all'altezza della situazione"
Situazione ingarbugliata caro Vittorio, speriamo solo che la maledizione del patatrac non si allarghi anche agli atri padiglioni regionali e che il sole torni a splender per "illuminar", per dirla alla Curiger, lo "Stato dell'Arte" del nostro bel Paese, da Nord a Sud. 
Anche perché noi ci siamo stancati di dover andar a caccia del colpevole, tanto non vien mai fuori.

Condividi questo post

giovedì 16 giugno 2011

di Unknown

Padiglione Italia, da regione a regione

Padiglione Italia 2011
Passate le dichiarazioni, passate le liste infinite, passate le polemiche di critici, stampa, le beghe tra organizzatori, passato tutto ciò che ha creato pubblicità intorno al  Padiglioni Italia alla Biennale di Venezia. 
Un gran parlare, male, ha preceduto il vernissage della mostra, ed ora invece si ricorre alle smentite: c'è chi ritocca i suoi giudizi, chi cerca il bello nella confusione rivoluzionaria del curatore, c'è chi ne apprezza l'allegria e lo humor che vi si respira. 

Ora però l'attenzione dei media si sposta e, sempre con il mirino puntato al chiacchieratissimo critico ferrarese, spara opinioni sui Padiglioni Italia regionali.

Noi per ora ci asteniamo dai giudizi in anteprima ed affrettati e ci limitiamo a fornirvi ancora una volta una Lista con date di apertura e luoghi dei vari Padiglioni Italia, regione per regione.

 Per una mappa completa delle varie mostre aspettiamo che i lavori in corso di alcune abbiano fine.

Chiunque volesse può inviarci foto ed opinioni sui vari Padiglioni regionali. (clicca qui)


PADIGLIONE ABRUZZO
- 25 GIUGNO - PESCARA - AURUM
- 23 LUGLIO - L'AQUILA - DUOMO (IN OCCASIONE DELLA RIAPERTURA AL PUBBLICO)
- 24 LUGLIO - CIVITELLA DEL TRONTO (TERAMO) - FORTEZZA DI CIVITELLA
- 5 AGOSTO - LANCIANO (CHIETI) MUSEO SANTO SPIRITO


PADIGLIONE BASILICATA
- NESSUNA DATA - POTENZA - GALLERIA CIVICA


PADIGLIONE CALABRIA
- NESSUNA DATA - REGGIO CALABRIA - VILLA GENOESE ZERBI


PADIGLIONE CAMPANIA
- NESSUNA DATA -NAPOLI - PAN


PADIGLIONE EMILIA ROMAGNA  
- 14 LUGLIO - PARMA - PALAZZO PIGORINI
- 14 LUGLIO - REGGIO EMILIA - CHIOSTRI DI SAN PIETRO  
- NESSUNA DATA - BOLOGNA - PALAZZO FAVA


PADIGLIONE FRIULI VENEZIA GIULIA
- 1 LUGLIO - TRIESTE - MAGAZZINO 26 DEL PORTO VECCHIO


PADIGLIONE LAZIO
-23/24 GIUGNO - ROMA - PALAZZO VENEZIA


PADIGLIONE LIGURIA
- NESSUNA DATA - GENOVA - PALAZZO DELLA MERIDIANA
- NESSUNA DATA -GENOVA - VILLA CROCE


PADIGLIONE LOMBARDIA
- NESSUNA DATA - MILANO - PALAZZO LOMBARDIA
- NESSUNA DATA - MILANO - FABBRICA DEL VAPORE
- 12 LUGLIO - MANTOVA - PALAZZO TE


PADIGLIONE MARCHE
- 20 GIUGNO - ANCONA - MOLE VANVITELLIANA
- 28 GIUGNO - URBINO - ANTICO ORTO DELL'ABBONDANZA


PADIGLIONE MOLISE
- NESSUNA DATA - ISERNIA - OFFICINA DELLA CULTURA


PADIGLIONE PIEMONTE
- 22 GIUGNO - TORINO - MUSEO DELLE SCIENZE


PADIGLIONE PUGLIA
- 24 GIUGNO - BARI - COMPLESSO DI SANTA SCOLASTICA


PADIGLIONE SARDEGNA
- 10 GIUGNO - SASSARI - MASEDU
- 11 GIUGNO - NUORO - MAN
- 11 GIUGNO CAGLIARI - ANTICO PALAZZO DI CITTA'


PADIGLIONE SICILIA
- NESSUNA DATA - PALERMO - ALBERGO DELLE POVERE
- 18 GIUGNO - MONTEVERGINI (SIRACUSA) - GALLERIA CIVICA D’ARTE CONTEMPORANEA


PADIGLIONE TOSCANA
- 7 LUGLIO - FIRENZE - VILLA BARDINI
- 7 LUGLIO - PRATO - MUSEO PECCI


PADIGLIONE TRENTINO
- SEDE DA DEFINIRE


PADIGLIONE UMBRIA
- 25 GIUGNO - SPOLETO - PALAZZO COLLICOLA


PADIGLIONE VALLE D’AOSTA 
- NESSUNA DATA - BARD (AOSTA) - FORTE DI BARD


PADIGLIONE VENETO
- 21 GIUGNO - PIAZZOLA SUL BRENTA (PADOVA) - VILLA CONTARINI
Condividi questo post

mercoledì 18 maggio 2011

di Unknown

Alla Biennale di Venezia di Sgarbi, Luca Vitone dice no. Chapeau!

L. Vitone
Nel 1988 Luca Vitone, presso la Galleria Pinta a Genova, dispone sul pavimento una planimetria della galleria stessa. Qualche anno più tardi a Palazzo Mediceo di Seravezza, in occasione della mostra "Agire il mondo", si serve di depliant turistici del luogo per la sua installazione.
Solo alcuni esempi per dimostrare come l'artista in questione abbia sempre posto al centro della sua ricerca un complesso rapporto tra il luogo e l'opera.

Ed è questo uno dei motivi che oggi lo ha spinto a rifiutare l'invito alla Biennale di Venezia.
Luca Vitone ha inviato una lettera in cui rinuncia a partecipare al Padiglione Italia della 54. Esposizione Internazionale d'Arte, in programma dal 4 giugno al 27 novembre 2011.

Infatti nella lettera dell'artista genovese si legge:
"Spedire un pacco insomma senza sapere che tipo di spazio è stato destinato al mio lavoro, senza aver avuto la possibilità di fare un sopralluogo e di conseguenza decidere l'opera da esporre, per una mostra che si inaugura il primo giugno. Ça va sans dire che non sono queste le modalità di lavoro consone a un'istituzione di tale importanza"
Vitone dice la sua anche sul metodo "acritico" con cui gli artisti sono stati scelti e dichiara:
"Vittorio Sgarbi nell'allegato che conteneva la mia lettera di invito afferma che il coinvolgimento di tante persone nella scelta degli artisti da invitare muove dal desiderio di non cedere alla tentazione di una scelta arbitraria, in questo senso e senza alcun intento polemico, vorrei rilevare che l'arte contemporanea per il fatto di non avere subito alcuna selezione dal tempo, dalla Storia, richiede un criterio selettivo altamente professionale che implica il rischio dell'errore, l'assunzione della responsabilità dell'arbitrio, conditio sine qua non per la qualifica di critico, curatore, storico dell'arte contemporanea"
Chapeau per Luca Vitone!

Rinunciare ad un'esposizione fondamentale per la carriera di qualsiasi artista, come la Biennale, è indice di grande rispetto e seria passione nei confronti dell'arte.


(Per la lettera in versione integrale clicca qui.)
Condividi questo post

giovedì 5 maggio 2011

di Unknown

5 maggio 2011 | Cronaca della Conferenza Stampa della Biennale di Venezia per il Padiglione Italia

Presso la sala ex stenditoio del Complesso Monumentale del San Michele a Ripa Grande, si è conclusa da poco la conferenza stampa per la partecipazione italiana alla 54° Esposizione Internazionale d'arte della Biennale di Venezia
Inutile anticiparvi che quando c'è Sgarbi il clima si fa sempre rovente e per far scoppiare la polemica ci vuol poco.

V. Sgarbi durante la Conferenza stampa, da www.artribune.com

I ringraziamenti ed il benvenuto sono della Dott.ssa Antonia Pasqua Recchia, Direttore Generale per il Paesaggio, le Belle Arti, l'Architettura e l'Arte contemporanee, che ha evidenziato il carattere di eccezionalità del Padiglione italiano della edizione di quest'anno, tant'è che una conferenza stampa esclusiva per l'Italia, come quella di oggi, non si era mai avuta nelle edizioni passate.

A. P. Recchia

Non poteva mancare, oltre ai dovuti ringraziamenti a tutti coloro che hanno partecipato alla gestazione dell'evento, anche un accenno alle polemiche che l'hanno colorata: 
 "Polemiche che mi hanno fatta soffrire, ma allo stesso tempo sono servite a  riscuotere l'interesse sul Padiglione",
ha dichiarato la Pasqua Recchia. 

La parola è stata poi passata ad altri importanti personalità che hanno partecipato alla messa in opera dell'evento.
Per primo è intervenuto Giovanni Accolla, Consigliere Culturale del Ministro degli Affari Esteri, che ha ricordato che anche
"La cultura tout court è un mezzo di politica estera".
Giuseppe Furlanis, Presidente del CNAM, ha posto l'accento sull'intervento delle accademie chiamate a partecipare. 

In collegamento via Skype è intervenuto anche Mario Caligiuri, assessore alla cultura della Regione Calabria che, parlando riguardo il ruolo delle regioni nel progetto, ha dichiarato:
"E' una vetrina importante e prestigiosa per moltissimi artisti importanti a livello regionale che in qualche modo saranno così risarciti".
Dopo tutte queste belle parole e ringraziamenti a gogò, la Pasqua Recchia ha passato la parola al curatore Sgarbi. 

Dopo circa un quarto d'ora di monologo tutto incentrato su un'affascinante metafora erotica rispetto all'arte, che ha visto coinvolti in un paradossale confronto Albertazzi (presente alla conferenza), Picasso, Berlusconi e il padre di Sgarbi, e dopo essersi dilungato tra culatelli e salami di Ferrara, uno dei presenti, si è risentito ed ha alzato la voce per ottenere meno chiacchiere ed informazioni più concrete riguardo la Biennale.
Inutile dirvi che Sgarbi l'ha alzata ancor più forte, spiegando come i discorsi appena fatti fossero strettamente legati al suo maxi progetto per Venezia. 

Rientrata la polemica e calmate le acque, il critico ferrarese è tornato a spiegare. 

Un nodo essenziale del Padiglione è sicuramente la sezione dal titolo "L'Arte non è cosa nostra", scritta che tra l'altro campeggiava alle spalle degli intervenuti alla conferenza di oggi. 
Più di 200 artisti, in gran parte anche sconosciuti, sono stati indicati da uomini di cultura volutamente non critici d'arte. 
Ad esempio il regista turco Ferzan Ozpetek ha scelto l'artista Lello Esposito.


F. Ozpetek
L. Esposito


La domanda che ha dato vita a questa impostazione, come ha più volte ripetuto Sgarbi, è:
"Perchè un uomo di cultura che non è un critico d'arte non può segnalare un artista? Chi è che decide? Perchè Ermanno Olmi, Miriam Mafai, Ada Alberti, Giuliano Ferrara, Ferdinando Bologna... non possono avere un occhio all'arte contemporanea?".
Gli uomini che hanno un pensiero possono averlo anche per l'arte e gli artisti. Questo in sintesi il senso del Padiglione. La lista è lunghissima.
Un'impostazione che vuol tentare un'esplicita critica al sistema dell'arte di cui il curatore stesso fa parte. 

Dopo aver salutato Albertazzi, che in medias res lascia la conferenza stampa, Sgarbi passa agli altri numerosi eventi collaterali al Padiglione.

Le Accademie coinvolte nel progetto hanno scovato, tra i diplomati degli ultimi 10 anni, 158 artisti. Altri 50, ancora studenti del secondo o terzo anno, sono stati selezionati personalmente da Sgarbi. 

Da parte loro, gli Istituti Italiani, hanno curato tanti piccoli padiglioncini all'estero. Qualcuno ha fatto scelte monografiche, come ad esempio Parigi con Valerio Adami. A Tunisi ed Algeri, non trovando artisti contemporanei italiani, si è optato per fotografi attivi durante le campagne militari. 
Gaetano Pesce e Angelo Filomeno saranno invece esposti da New York. Tutte le mostre degli Istituti  saranno direttamente collegati con Venezia tramite videoschermi.

Un'altra parte del progetto è dedicata agli artisti stranieri ed a riguardo Sgarbi ha ricordato:
"Una delle cose più belle che abbiamo in Italia sono i pittori stranieri che hanno eletto L'Italia come patria artistica".
Ne sono stati selezionati circa 60 ma non ci sono, ad oggi, ancora  spazi disponibili per loro. 

Sempre per motivi di spazio, rimangono fuori altri mini progetti espositivi. Quindi a Venezia, per ora, non vedremo ad esempio la mostra di Elthon John, quella dedicata al Museo della Pazzia, a Canaletto ed altre ancora. Per Cucchi, ad esempio, che aveva promesso personalmente opere di grande formato, è ancora in forse la disponibilità di Palazzo Grimani. 

Per quanto riguarda le Regioni, si è chiesto loro di dar vita ad una sorta di mappa, un inventario degli artisti degli ultimi dieci anni, attivi a livello regionale. Così pezzi della Biennale saranno visitabili anche in luoghi lontani dalla laguna, da Nord a Sud dell'Italia.

Un accenno poi anche alla Fotografia, che avrà un ruolo importante e non secondario.

Sgarbi ha chiuso il suo intervento con un ringraziamento all'ex Ministro dei Beni Culturali Bondi, ricordando come l'intento comune iniziale fosse 
"Liberare l'arte contemporanea dai lacci".
Partire con un intento del genere significa non porsi limiti stabili ed alla fine la mancanza di spazi, al centro delle scorse polemiche, potrebbe rivelarsi solo uno degli effetti collaterali del sovraddosaggio. 
Tant'è che come ha anticipato la Tagliabue, progettista del Padiglione,
 "Se le opere non entrano negli spazi a disposizione, useremo anche dei gommoni"


Proprio così, alla fine delle beghe, Sgarbi ha proposto di ripiegare su veri e propri gommoni a mo' di piedistalli, come quelli su cui arrivano i clandestini sulle nostre coste. 
Come non sembra esserci posto per loro, a Venezia non c'è posto per le opere e tante rimarranno perfino imballate. 
Non so se gli artisti saranno felici di vedere le proprie opere a galla in quel di Venezia, ma io la trovo un'idea sicuramente molto originale, anche se provocatoria ed in perfetto stile Sgarbi.
D'altronde il fermento intorno al Padiglione Italia è sintomo di un'arte contemporanea italiana tutt'altro che alla deriva.
Condividi questo post

mercoledì 4 maggio 2011

di Unknown

Padiglione Italia, domani la conferenza stampa

Acque calme per quanto riguarda le polemiche dei giorni scorsi tra Galan e Sgarbi, dopo l'incontro di quest'ultimo con Berlusconi. 
Ora i riflettori sono puntati  sulla conferenza stampa di domani, per la presentazione del progetto per il Padiglione Italia alla Biennale di Venezia - 54. Esposizione Internazionale d'Arte. 

A grandi linee sappiamo già che il padiglione ospiterà circa 200 artisti selezionati da intellettuali, volutamente non critici d'arte, chiamati a far parte del Comitato tecnico scientifico. 
L'allestimento sarà composto da due sezioni: "Lo Stato dell’Arte nel 150° dell’Unità d’Italia" e "L'arte non è Cosa Nostra". 

Domani pubblicheremo in tempo reale tutti i dettagli che saranno resi noti dalla tanto attesa conferenza. 
Vi invitiamo a rimanere collegati sul nostro Blog e sui nostri canali Twitter e Facebook!
Condividi questo post

lunedì 2 maggio 2011

di Unknown

Biennale: Sgarbi parla con Berlusconi e ritira le dimissioni

«Berlusconi mi ha convinto, ritiro le dimissioni.»

Le quattro chiacchiere con il premier, hanno folgorato sulla via di Damasco il critico ferrarese.
Sgarbi aveva appena dato le dimissioni, semiufficiali, dal ruolo di curatore del Padiglione italiano. 
Le dimissioni secondo alcuni sarebbero scaturite dalla questione inerente la nomina a Soprintendente del polo museale veneziano, secondo altri da ragioni legate alla mancanza di fondi e all'insufficienza di spazi per il progetto del padiglione italiano. 

In assenza di garanzie provenienti dal MiBAC, il noto critico le ha cercate ai piani superiori. Lui stesso, come riportato da IlSole24ore, ha dichiarato: 
«Ho incontrato il premier che mi ha garantito il suo diretto impegno per il reperimento dei fondi e per consentire l'accoglienza a tutti gli artisti invitati.»
Sgarbi ribadisce quindi l'impegno per la Biennale e rimanda alla conferenza stampa del 5 maggio prossimo per i dettagli. Speriamo che nel frattempo non cambi nuovamente idea.

Condividi questo post

sabato 30 aprile 2011

di Unknown

Biennale di Venezia 2011: Sgarbi ed il nostro padiglione

Nell'ultimo post dedicato all'imminente edizione della Biennale di Venezia, ho soffermato l'attenzione sulle nuove partecipazioni di alcuni paesi, senza accorgermi che, dietro l'angolo, vi era in agguato l'ennesima polemica riguardante il padiglione del nostro bel paese. 
E' finito alla ribalta non per questioni artistiche, come dovrebbe, ma ahimè per brighe di palazzo inerenti nomine, promesse, ripicche (a seconda dei vari punti di vista).

V. Sgarbi
Mi riferisco alla questione che vede coinvolti Vittorio Sgarbi ed il novello Ministro dei Beni Culturali Giancarlo Galan, ma nel calderone della discordia altri si sono già tuffati ed altri ancora si tufferanno.

La bega parte dalla nomina per Sgarbi a Soprintendente del polo museale veneziano che diviene oggetto della Corte dei Conti, si accende quando la Direzione generale competente del Ministero dei Beni culturali decide di affidare invece l'incarico ad un dirigente interno all'Amministrazione, dando il bel servito al noto critico ferrarese che, per tutta risposta, a solo un mese e mezzo di distanza dall'inaugurazione, alza i tacchi dalla direzione del padiglione italiano della Biennale.
C'è chi parla allora di ripicca, chi fornisce giustificazioni, chi da ragione ad uno chi all'altro, chi ne fa una questione di principi e chi estrae dal fodero articoli e leggi violate.

Come sempre il tutto finisce in un brodo di giuggiole che a noi poco interessa.
Il Padiglione che fine fa?
Per saperlo c'è da aspettare fino al 5 maggio, quando ci sarà la conferenza stampa della Biennale. 
Condividi questo post