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giovedì 7 novembre 2013

di Unknown

VideoPost | Rediscover, 8 giovani artisti alla scoperta degli anni '70 a Pescara


Alviani Art Space, dell'Aurum di Pescara, spazio di ricerca e sperimentazione sul contemporaneo, il 10 novembre apre i battenti, o sarebbe meglio dire illumina il suo tunnel, per la sua settima mostra intitolata Rediscover. Documenti degli anni '70 per la stagione in atto.

Una mostra imperdibile! 
Per convincervi ad andare siamo stati a sbirciare dietro le quinte, durante l'allestimento. Un grazie a Lucia Zappacosta, direttrice dell'Alviani, che ci ha accolto insieme alla sua schiera di 8 artisti under 30.
Iolanda Di Bonaventura, Antonio Di Biase, Simone Camerlengo, Caterina De Nicola, Lorenzo Kamerlengo, OLDRgR, Bruno Cerasi e Vice, emozionati ma sinceri, ci hanno raccontato in anteprima in che modo sono stati ispirati dagli artisti anni '70: dal citazionismo alla riflessione sul sé, dalla videoarte al collage,  dalle installazioni che coinvolgono il visitatore ai giochi concettuali di attese e visioni.
Per saperne di più sul progetto e sui lavori esposti eccovi il servizio video della nostra incursione all'Alviani Art Space.
Per maggiori info vi rimando al Comunicato Stampa.


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martedì 19 febbraio 2013

di Unknown

Da Alviani Art Space la contemporaneità che viviamo e i mendicanti della nuova generazione

Da Alviani Art Space, lo spazio di ricerca e sperimentazione sul contemporaneo all'interno dell'Aurum di Pescara e a cura di Lucia Zappacosta, ha inaugurato sabato scorso la seconda mostra della stagione espositiva. 
La collettiva dal titolo (Con)temporary shop, ideas for sale, a cura di Stefano Verri e realizzata in collaborazione con Sponge Arte Contemporanea, vede la partecipazione di sei artisti che indagano la contemporaneità che viviamo. E' una mostra fatta di ossessioni e false credenze travestite da brand, fatta di dipendenze da tempi altrui a cui rispondono proposte di potenziali vie d'uscita.


La mostra è un concentrato di idee che se da un lato smascherano, dall'altro offrono ricette salva vita.
Smascherano le contraddizioni su cui impostiamo la nostra quotidianità, gli artisti Giovanni Presutti, Rita Soccio e Hisako Mori.

G. Presutti, Dependency #15,
fotografia digitale, Dibond, 2011
courtesy Collezione Tartaglione
Giovanni Presutti con la sua serie Dependency, restituisce l'immagine di un'umanità perennemente narcotizzata dalle proprie debolezze. Dell'intera serie in questa mostra troviamo la foto con i due anziani coniugi seduti di spalle in salotto, muniti di cuffie. L'impostazione simmetrica dell'immagine esalta la passività dei due anonimi personaggi, completamente e totalmente catturati dalla propria e personalissima televisione. 

R. Soccio, Costituzione,
stampa fotografica lampda su dibond, 2009
courtesy Galleria Marconi / Cupra Marittima
Rita Soccio presenta un'opera di qualche anno fa ma ancora molto attuale, considerando le recenti affermazioni politiche riguardo la Costituzione. L'artista, servendosi del marketing e dei suoi meccanismi accattivanti, ce ne offre un assaggio, riproponendoci articoli scritti a mo' di frasi smielate alla Federico Moccia (uno degli autori italiani scelti dalla nota casa dolciaria). Al fruitore dell'opera non resta che assaporare il lato contraddittorio e amaro del senso.

H. Mori, è la mia metà,
installazione, origami, 2012,
courtesy Quattrocentometriquadri gallery /Ancona
Al centro della galleria è sospesa la borsetta origami di Hisako Mori, che alla funzione solita dell'acquisto sostituisce un momento di auto-riflessione. Intima e personale tramite un fondo specchiante all'interno della borsetta; ironica e universale attraverso l'utilizzo di riviste (italiane per l'esterno, giapponesi per l'interno), simbolo di mancata integrazione culturale.

Rispondono con modelli di vita probabili le opere di Paolo Angelosanto e Giovanni Gaggia che con For love only for love e Ali squamose, opere d'arte ricamate, optano per una velocità più slow e quindi meditativa per il futuro. Angelosanto durante una performance ha ricamato un cuore su una camicia della linea di moda di John Malcovich e in mostra ne ritroviamo il prodotto: la camicia con il cuore, incorniciata come "una reliquia della contemporaneità". Gaggia invece utilizza la stessa tecnica e lo stesso soggetto su una tela di lino bianca ma all'azione del singolo sostituisce l'azione collettiva di un intero paesino abruzzese (Sant'Omero).

P. Angelosanto, For love only for love,
ricamo su camicia di John Malkovich,, 2012
courtesy Rossmut / Roma
G. Gaggia, Ali squamose,
 ricamo su lino, 2009,
Courtesy Factory-Art gallery / Berlino
L'escamotage risolutivo, per far fronte a tutte le paure concrete regalateci dalla società moderna (crisi, default, spread...), è dato però dall'opera di Jukuki. L'artista partendo dall'Hobo americano, il senzatetto per scelta che non disdegna lavori occasionali, ipotizza e realizza un kit di sopravvivenza fatto con stile, brandizzando di fatto crisi e povertà. L'artista propone una comoda postazione dove inginocchiarsi per elemosinare aiuto tramite una serie di cartelli prodotti su supporti rigidi, colorati, resistenti e leggeri, con un design innovativo ed originale. Il tutto accompagnato da frasi ad effetto scritte da utenti del web.  
Durante la serata inaugurale già in molti hanno provato l'ebbrezza realistica del mendicante contemporaneo, rendendo la postazione una vera e propria installazione - performance fruibile da tutti. D'altronde siamo o non siamo tutti sulla stessa barca? Poveri si, ma con stile...

Jukuki, Be Hobo / poveri con stile,
installazione, 2013
www.behobo.it

Mostra da non perdere! 
Per maggiori info Alviani Art Space.
Se anche tu vuoi essere un Hobo contemporaneo www.behobo.it
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domenica 9 dicembre 2012

di Unknown

VideoPost | Alviani ArtSpace, dal tunnel alla videoarte croata

Ha inaugurato sabato 1 dicembre il nuovo spazio espositivo sito nel piano inferiore dell'Aurum, la fabbrica delle idee di PescaraAlviani ArtSpace è accessibile grazie al famoso tunnel, opera site specific realizzata per Fuori Uso dal maestro dell'optical art Getulio Alviani. Il tunnel rende la visita  una vera e propria esperienza multisensoriale.
Ad inaugurare il nuovo spazio Trans Adriatic, una mostra di videoarte in cui quattro artisti croati riflettono sull'idea del tempo e dello spazio.

Abbiamo chiesto al direttore artistico Lucia Zappacosta di spiegarci com'è nato il progetto e le linee guida della mostra d'apertura. 
Eccovi l'intervista:


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giovedì 30 giugno 2011

di Unknown

Anche l’Abruzzo ha il suo Padiglione Italia

Sabato 25 giugno l’Abruzzo ha dato il via al suo Padiglione Italia. Poca la stampa che si è interessata all'evento, forse messo in ombra dai recenti vernissage del Padiglione Italia nel Lazio ed in Lombardia. 

Eppure l’Abruzzo ha presentato un progetto alquanto originale e ricco di eventi. 

Il Coordinatore regionale per il Padiglione Abruzzo, Umberto Palestini, ha spiegato che, essendo la logica del Padiglione Italia quella di diffondere la creatività delle varie regioni, la regione Abruzzo ha aderito con convinzione all’iniziativa, anche in virtù della particolare e unica configurazione logistica, voluta dal curatore Vittorio Sgarbi, quale omaggio ed attenzione ad una regione dolorosamente colpita dai recenti eventi sismici. 

In Abruzzo "Padiglione Italia", unico esempio nazionale, sarà dislocato in tre prestigiose sedi e avrà due significativi Eventi Speciali
Le sedi espositive sono l’Aurum di Pescara, lo splendido spazio recuperato presso il Museo di Santo Spirito di Lanciano e la Fortezza di Civitella del Tronto
I due Eventi Speciali si terranno a L’Aquila e Santo Stefano di Sessanio

Il primo evento vuol essere un segno per l’Aquila. Il 23 luglio sarà riaperto il Duomo cittadino con un’installazione, già vincitrice del Premio Terna, a cura di  Mauro Folci, Lea Contestabile e soprattutto Fausto Cheng.
A Santo Stefano di Sessanio invece sarà riportata l’opera filmica restaurata di Sandro Visca, Cuore rosso sul Gran Sasso, del 1975. 
Vittorio Sgarbi arriverà in Abruzzo il 24 luglio per far visita a tutte le sedi coinvolte nel progetto. 


Nel frattempo vi raccontiamo del vernissage all’Aurum di sabato scorso, primo frammento del Padiglione Italia/Abruzzo.


Dopo un breve black out iniziale, per la presentazione ufficiale del Padiglione sono intervenuti Chiavaroli, consigliere regionale, Giordano Bruno Guerri, Consulente d'immagine della città di Pescara, Umberto Palestini, Coordinatore della Biennale Abruzzo. 

Dei 40 artisti locali scelti, qui hanno esposto in 24. Ve ne nominiamo solo alcuni che ci hanno particolarmente colpito.

Franco Summa, Magnus ab integro saeclorum nascitur ordo

Antonio Marchetti, Il Bel Paese, 2011

Angelo Colangelo, Apoxyomenos, 2008

Dalle scritte e dai colori dell’abito talare di Magnus ab integro saeclorum nascitur ordo di Franco Summa, a Il bel paese di Antonio Marchetti con le sue miniature tridimensionali in cassetta, all'Apoxyomenos di Angelo Colangelo.

Lea Contestabile, 6 aprile 3:32, 2009

Valentina De' Mathà, Silenzio, 2011

Ester Grossi, 1915: terremoto nella Marsica, 2011


Lea Contestabile, con il suo muro di formelle bianche, e Valentina De’ Mathà, con le sue sculture in carta, presentano opere poeticamente commemorative del terremoto del 6 aprile 2009, mentre Ester Grossi nel suo intreccio colorato rimanda al terremoto del 1915 di Avezzano.


Antonella Cinelli, Uomo vs Uomo, 2009

Antonella Cinelli invece racconta lo scontro di due corpi con un fare pittorico tutto fotografico. Presente anche un'opera di Giuseppe Fiducia, artista da poco scomparso.

Giuseppe Fiducia, Doppie missive, 2003

Non tutti gli artisti presenti sono abruzzesi. Grazie al senso di ospitalità del padiglione, hanno esposto anche il collettivo veneziano Orch orsenigo_chemollo, segnalato da Italo Zannier per il suo contributo fotografico sul terremoto, e Nicola Maria Martino, artista che ha fatto dell’Abruzzo la sua terra d’approdo.

Orch orsenigo_chemollo, Fratelli d'Italia, 2008

L’attenzione durante il vernissage, come ogni Biennale che si rispetti, è stata catturata anche da alcuni personaggi che hanno un loro perché. Abbiamo avvistato ed anche intervistato il cliccatissimo “Uomo tecnologico” (se non lo conoscete provate a cercare su Google), che abbiamo scoperto essere anche lui abruzzese.

L'uomo tecnologico

A zonzo anche un uomo in incognito con tanto di bavaglio. Mistero presto svelato: trattasi di Rodolfo De Matteis, artista nato a L’Aquila che vive in Messico. 
Non sono passati inosservati anche i visitatori con tanto di t-shirt stampata. Sono i “50 amici” di Anna Secci, artista presente con un’opera aperta dal titolo l’arte è cosa (mia) nostra, un’opera in divenire che li coinvolgerà tutti, perché come lei stessa ha dichiarato ai nostri microfoni “La creatività è di tutti!”.

Anna Secci posa in una foto di gruppo con i suoi "50 amici"

La mostra presso l'Aurum ci ha piacevolmente colpiti, certamente non mancheremo ai successivi appuntamenti.


Di seguito trovate alcune altre opere esposte all'Aurum

Antonio Spinogatti, Senza titolo, 2007

Maria Antonietta Sulcanese, Cosmogonia, 2011

Arago Design, Birillume, 2009

Silvestro Cutuli, Materia / Antimateria, 2008

Massimo Campi, Paesaggio con predella, 2011

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domenica 26 giugno 2011

di Unknown

VideoPost | Il "Silenzio" loquace di Valentina De' Mathà al Padiglione Italia in Abruzzo

V. De' Mathà "Silenzio"

Valentina De' Mathà, classe 1981, nata ad Avezzano, vive e lavora in Svizzera.
L'abbiamo incontrata in occasione dell'apertura del Padiglione Italia - Regione Abruzzo presso l'Aurum di Pescara, dove espone un'installazione scultorea commemorativa delle 308 vittime del tragico terremoto che il 6 aprile 2009 ha devastato la città di L'Aquila.

V. De' Mathà "Silenzio"

"Silenzio", questo il titolo del suo lavoro, racconta la drammaticità della catastrofe attraverso sculture in carta: sono corpi disfatti girati verso il muro, generati tutti da un'unica matrice.

Di fronte a tale visione cadono i commenti, le parole restano in bilico tra l'ovvio e lo scontato, la paura si placa, l'amara consapevolezza dell'accaduto si fa avanti, mentre s'insinua la convinzione assurda del credere di non poter far nulla.

Ma la De' Mathà contraddice lo stato d'inerzia e la sbrigativa rassegnazione con un dono speciale.

Domani, 27 giugno, alle 15:30, l'artista regalerà una scultura dell’installazione in questione alla città di L’Aquila, durante una cerimonia che si terrà nel tratto di portici che collega Corso Vittorio Emanuele e Piazza Duomo. 
Verrà applicata una targa commemorativa e padrino d'eccezione dell'evento sarà Dario Pallotta, giocatore dell’Aquila Rugby, particolarmente distintosi nel salvataggio di alcune vittime rimaste sotto le macerie del terremoto.

La scultura verrà posta in uno spazio all’aperto fino al suo completo deterioramento.
Durante l’evento sarà presente l’Assessore alla Cultura Stefania Pezzopane.

Valentina stessa in questa video intervista ci spiega il perché del suo lavoro e le motivazioni che l'hanno spinta a prender parte alla Biennale di Venezia.



Infine un Link che è un consiglio. Si tratta del sito dell'artista in questione, dove vale la pena girare a zonzo e perdersi nelle foto e nei lavori, è un piacere sia per gli occhi che per la testa. (clicca qui)

Lo styling di Valentina De' Mathà durante l'inaugurazione è stato curato da Abbiglieria e Esther optical di Avezzano
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