sabato 30 aprile 2011

di Unknown

Biennale di Venezia 2011: Sgarbi ed il nostro padiglione

Nell'ultimo post dedicato all'imminente edizione della Biennale di Venezia, ho soffermato l'attenzione sulle nuove partecipazioni di alcuni paesi, senza accorgermi che, dietro l'angolo, vi era in agguato l'ennesima polemica riguardante il padiglione del nostro bel paese. 
E' finito alla ribalta non per questioni artistiche, come dovrebbe, ma ahimè per brighe di palazzo inerenti nomine, promesse, ripicche (a seconda dei vari punti di vista).

V. Sgarbi
Mi riferisco alla questione che vede coinvolti Vittorio Sgarbi ed il novello Ministro dei Beni Culturali Giancarlo Galan, ma nel calderone della discordia altri si sono già tuffati ed altri ancora si tufferanno.

La bega parte dalla nomina per Sgarbi a Soprintendente del polo museale veneziano che diviene oggetto della Corte dei Conti, si accende quando la Direzione generale competente del Ministero dei Beni culturali decide di affidare invece l'incarico ad un dirigente interno all'Amministrazione, dando il bel servito al noto critico ferrarese che, per tutta risposta, a solo un mese e mezzo di distanza dall'inaugurazione, alza i tacchi dalla direzione del padiglione italiano della Biennale.
C'è chi parla allora di ripicca, chi fornisce giustificazioni, chi da ragione ad uno chi all'altro, chi ne fa una questione di principi e chi estrae dal fodero articoli e leggi violate.

Come sempre il tutto finisce in un brodo di giuggiole che a noi poco interessa.
Il Padiglione che fine fa?
Per saperlo c'è da aspettare fino al 5 maggio, quando ci sarà la conferenza stampa della Biennale. 
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