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venerdì 31 maggio 2013

di Unknown

Biennale Arte 2013 | Dal Progetto Padiglione Italia al Padiglione Italia

Flashback: una petizione per il Padiglione Italia all'allora ministro Ornaghi, ritardatario nelle nomine per il curatore, poi finalmente la tanto attesa nomina di Bartolomeo Pietromarchi con il suo carico di malumori per le modalità misteriose e sottaciute dell'ardua selezione dei 7 candidati curatori, il crawfunding di Pietromarchi nei salotti della Milano bene, gli inviti ai non giovanissimi dell'arte, la dichiarata volontà di prendere le dovute distanze dall'affollato ultimo Padiglione Italia targato Sgarbi, optando per un progetto all'insegna della sobrietà, privo di provocazioni, concentrato sugli artisti, quelli veri e che finalmente ottengono riconoscimento. E alla fine i nomi svelati: Francesco Arena, Massimo Bartolini, Gianfranco Baruchello, Elisabetta Benassi, Flavio Favelli, Luigi Ghirri, Piero Golia, Francesca Grilli, Marcello Maloberti, Fabio Mauri, Giulio Paolini, Marco Tirelli, Luca Vitone, Sislej Xhafa. Queste le premesse.

Vice versa, questo il titolo del Padiglione Italia 2013, è ispirato ad un concetto teorizzato da Giorgio Agamben nel volume "Categorie italiane. Studi di Poetica" (1996), in cui il filosofo sostiene che per interpretare la cultura italiana sia necessario individuare una “serie di concetti polarmente coniugati” capaci di descriverne le caratteristiche di fondo. 
E Pietromarchi traduce il tutto in un poliedrico gioco di coppie d'artisti che s'incontrano e scontrano in sette stanze. L'indagine a quattro mani e due teste si traduce in installazioni, sculture, dipinti, performance, interventi sonori e ambientali, dentro e fuori il padiglione all'Arsenale.


Eccovi le foto!





Ghirri e Vitone e il paesaggio inteso come luogo, sospeso tra visione e memoria:




Mauri e Arena e il rapporto sofferto e contraddittorio con la storia, tra dimensione personale e collettiva:





Maloberti e Favelli e gli sconfinamenti tra autobiografia e immaginario collettivo, cultura e tradizioni popolari:






Baruchello e Benassi tra frammento e sistema in cui l’umana ambizione ad archiviare e a classificare si scontra con l’impossibilità e il fallimento:






Bartolini e Grilli e la contrapposizione tra suono e silenzio, libertà di parola e censura:






Paolini
e Tirelli sul tema dell'arte come illusione, come sguardo prospettico in bilico tra realtà e rappresentazione:







Golia Xhafa e il gioco dialettico tra tragedia e commedia, tra vita vissuta e immaginata:




Venezia (Tese delle Vergini, Arsenale)
1 giugno – 24 novembre 2013
Curatore Bartolomeo Pietromarchi
Commissario Maddalena Ragni
Per maggiori info vi rimandiamo al sito ufficiale della Biennale.

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lunedì 15 ottobre 2012

di Unknown

Le linee guida di Pietromarchi per il 55° Padiglione Italia della Biennale di Venezia

B. Pietromarchi
Del programma curatoriale di Bartolomeo Pietromarchi per la ventura 55. Biennale di Venezia si sa già qualcosina. Il 10 ottobre, presso la sede del Mibac, si è tenuta una prima conferenza stampa di presentazione del Padiglione Italia, per svelare le linee guida dell'intero progetto.
Innanzitutto niente liste di nomi chilometriche e dell'ultimo minuto, i nomi saranno molti ma ognuno avrà lo spazio che merita.

Pietromarchi punterà soprattutto sui grandi nomi dell'arte contemporanea italiana che dal 1960 ad oggi hanno conquistato un podio importante nell'ambito internazionale. Ma il suo progetto vedrà i grandi nomi affiancati dalle proposte delle ultime generazioni di artisti. Il curatore tiene a precisare che preferirà non esporre artisti troppo troppo giovani. L'età delle nuove leve sarà quella dei quarantenni che già godono, in un certo qual modo, di un riconoscimento museale a livello internazionale. Il percorso espositivo punterà quindi ad una visione parallela, in bilico tra storicità e novità, Pietromarchi infatti afferma:
"intendo mostrare attraverso le opere una storia diacronica e fluida, un'analisi per temi che sia anche un dialogo tra generazioni diverse e che punti a far conoscere al mondo quali sono le tendenze su cui si muove l'arte italiana" (Fonte: Il Sole 24 Ore)
Che dire? Programma poco rischioso e con le spalle ben coperte, ma d'altronde, considerando l'ultima Biennale sgarbiana, forse un padiglione dalla forte identità è proprio ciò che ci vuole. 
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giovedì 4 ottobre 2012

di Unknown

Ornaghi nomina Bartolomeo Pietromarchi Curatore del Padiglione Italia alla Biennale di Venezia 2013

Bartolomeo Pietromarchi
Finalmente dal MIBAC giunge l'attesissima fumata bianca per il nuovo Curatore del Padiglione Italia alla Biennale di Venezia 2013. Meglio tardi che mai... Ministro Ornaghi!

Trattasi di Bartolomeo Pietromarchi, attualmente direttore del MACRO di Roma e con una carriera alle spalle che lo ha visto prima direttore della sezione arte della Fondazione Adriano Olivetti, poi collaboratore del MAXXI.
Pietromarchi porterà una ventata di vera arte italiana a Venezia? Che sia talentuosa ma soprattutto che restituisca dignità al Padiglione? Noi crediamo e speriamo proprio di si. Certo i tempi sono davvero stretti. 
Intanto il Mibac in una nota del 3 ottobre dichiara: Il Ministro, Prof. Lorenzo Ornaghi, nell’apprezzare assai positivamente il livello culturale delle proposte pervenute, ha sottolineato il valore complessivo del progetto di Bartolomeo Pietromarchi. Tale progetto potrà rappresentare in modo significativo il ruolo dell’arte italiana contemporanea nel quadro dei cambiamenti, estesi e profondi, che caratterizzano questa fase storica del nostro Paese.

Caro Pietromarchi non Le rimane che rimboccarsi le maniche e gettarsi a capofitto nel progetto. Auguri!
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venerdì 24 giugno 2011

di Unknown

Al MACRO si fa estate

Avranno luogo oggi 24 giugno la conferenza stampa e l'anteprima di MACRO SUMMER 2011, per la presentazione del nuovo ciclo espositivo allestito nelle diverse sale del museo romano di arte contemporanea.

Sicuramente bella da vedere e da attraversare sarà la "nuvola di sabbia" di Tomas Saraceno che sarà esposta nella Sala Enel, trasformata per l'occasione in una sorta di "città aeroporto", capace di "fecondare l’ambiente, la vita sociale e le menti".

Le 16 mostre presentate offrono l'occasione per salutare il Direttore Luca Massimo Barbero che dall'autunno prossimo sarà sostituito dal romano Bartolomeo Pietromarchi

Speriamo che l'estate al Macro porti fortuna e nuova forza per superare il momento di empasse.



Ecco tutte le mostre in programma:

Tomas Saraceno: Cloudy Dunes. When Friedman meets Bucky on Air-Port-City (info)




Roommates / Coinquilini: Guendalina Salini / Marinella Senatore (info)





MACROradici del contemporaneo: Bice Lazzari. L’equilibrio dello spazio (info)




Adrian Tranquilli: All is violent. All is bright (info)





1900-1959: i luoghi dell’ arte “contemporanea” a Roma dalle collezioni del CRDAV. Una selezione (info).




Flavio Favelli: L’Imperatrice Teodora (info)





Riccardo De Marchi: Fori Romani (info





La Collezione e i nuovi arrivi (info)





Esther Stocker: Destino Comune (info)





Giuseppe Stampone: Saluti da L’Aquila (info)





Pietro Fortuna: GLORY II. Le lacrime dell’angelo ( info)





Giovanni De Angelis: Water Drops (info)





Carlo Bernardini: La rivincita dell’angolo (info)





Vittorio Corsini: Xenia (info)





MACROwall: EIGHTIES ARE BACK! Vittorio Messina (info)





SHE DEVIL (info)






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giovedì 23 giugno 2011

di Unknown

Bartolomeo Pietromarchi nuovo direttore del MACRO

B. Pietromarchi
Udite udite, il nuovo direttore del MACRO è  Bartolomeo Pietromarchi.
Romano, 43 anni, con un curriculum vitae ricco ricco.

Dal 1997 al 2003 ha curato il programma di arte contemporanea della Fondazione Adriano Olivetti, per poi divenirne direttore nel 2007. Nello stesso anno ha curato anche la programmazione dell'Hangar Bicocca di Milano. Dal 2008 è tornato a Roma, dove collabora con il MAXXI al progetto pluriennale "Premio Italia arte contemporanea". Ecco alcune mostre recenti da lui curate: “Santiago Serra” a Napoli nel 2009, “Lucy e Jorge Orta”nel 2008 a Venaria Reale, “Nowhere Herope” alla 51esima Biennale di Venezia.

L'assessore alla Cultura Dino Gasperini ha dichiarato: 
"Dopo i tanti incontri e le consultazioni con gli esperti del settore la scelta è ricaduta su un nome giovane con riconosciute esperienze professionali alle spalle. Entro luglio porteremo in Aula la delibera di istituzione del museo con relativo regolamento e a settembre la delibera per la creazione della fondazione. Sono convinto che la scelta di Pietromarchi darà continuità alla crescita del Macro, già avviata da Luca Massimo Barbero che ringrazio per lo straordinario lavoro svolto"
Non ci rimane che augurare buon lavoro al nuovo direttore. 
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