Nome: Guido.
Cognome: Fabrizi.
Diplomato presso l'istituto Superiore di Fotografia di Roma, negli anni '90 inizia un percorso professionale che lo vedrà spesso occupato in varie campagne fotografiche.
Dal 2002 comincia a lavorare con agenzie pubblicitarie multinazionali.
Nel 2011 è stato uno dei tanti artisti che ha optato per il sì a Vittorio Sgarbi nell'ambito della Biennale di Venezia, nel Padiglione regionale a Roma. La sua lettera aperta, pubblicata sulle pagine del quotidiano "Il Giornale", diede una risposta secca al polverone dei no e alle critiche che si moltiplicavano a non finire nell'afa estiva.
"Io fotografo senza padrini non mi vergogno di aver detto sì alla Biennale"
Senza far differenze di casta né di politica e credo, il sì disinteressato di Fabrizi rimbomba come un inno alla libertà creativa, tanto quanto un no ben ponderato...
La libertà di pensiero e di scelta, che si tratti di un sì o di un no, è indice di un'arte pura slegata dai lacci e impalcature del sistema.
Gli unici meccanismi con cui l'arte deve fare i conti ci si augura che siano quelli della creatività...Via d'uscita dei vecchi e nuovi "Tempi moderni".
Eccovi un video reinterpretato da Guido Fabrizi che ci ricorda, tramite Chaplin, la forza della creatività, che forse non a caso fa rima con libertà.
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