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domenica 16 febbraio 2014

di Unknown

#iostoconBray, l'appello della Rete a Renzi per la nomina del Ministro della Cultura

La febbre da "totoministri" sale e Matteo Renzi continua a ricevere i papabili mentre prepara le valigie per il trasferimento da Firenze a Roma. I nomi vanno e vengono e le voci a riguardo si alzano per essere smentite un attimo dopo. Insomma tutto nella norma. 
Ma a stupirci, neanche troppo, sono le voci del web che sfornano gruppi e hashtag pro Bray per evitare che il Ministro del MiBACT venga rimpiazzato.


Qualche giorno fa è nato un gruppo su Facebook a sostegno del ministro leccese che conta già più di 1000 adesioni. Il nome del gruppo ricalca quello di una nota pubblicità e il messaggio è forte e chiaro: "Bray deve restare dov'è"
Su "Toglietemi tutto ma non il mio Bray", questo il titolo della pagina, si legge:
“Massimo Bray è il ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo migliore da decenni... Non possiamo permetterci di perderlo!”.

Dello stesso parere il popolo di Twitter che nelle ultime ore cinguetta #iostoconBray, accorato appello rivolto a Renzi. 


Fino a ieri per la Cultura si dava quasi per certo il nome di Alessandro Baricco, intercettato dai giornalisti durante il suo arrivo alla stazione di Firenze. Ma a quanto pare il noto scrittore è stato da Renzi per declinare l'invito alla nomina assicurando però la sua collaborazione da esterno. A "Repubblica" ha dichiarato:
"Ho una vita che mi piace e non ho intenzione di cambiarla, faccio mestieri belli che non voglio abbandonare. Non ho il talento per fare il ministro. Matteo lo conosco da tempo e sa cosa può chiedermi. Spero e credo che troveremo il modo di lavorare insieme su un tema che sta a cuore a entrambi e che è cruciale, quello dell'educazione". 
Rimaniamo in attesa di scoprire il nuovo Ministro del Mibact. Per ora i papabili, sempre secondo voci del web, sono l'ex direttore del Corriere della Sera Paolo Mieli, la fedelissima e giovanissima Maria Elena Boschi, avrebbero buone chance pure Dario Franceschini e Gianni Cuperlo

Vista la rosa dei nomi sembrerebbero esserci in ballo più logiche di palazzo che di "vera" competenza.
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venerdì 30 agosto 2013

di Unknown

I quattro nuovi senatori a vita, c'è anche Renzo Piano

Renzo Piano
(link foto)

Eccovi il quartetto dei nuovi senatori a vita: Renzo Piano, Carlo Rubbia, Claudio Abbado e Elena Cattaneo.
L'architetto, il fisico, il direttore d'orchestra e la  professoressa.

Napolitano dunque va a pescare tra le fila della cultura e della scienza per queste nuove nomine e dichiara: "Sono convinto che dai quattro senatori a vita così prescelti verrà un contributo peculiare, in campi altamente significativi, alla vita delle nostre istituzioni democratiche e - in assoluta indipendenza da ogni condizionamento politico di parte-all'attività del Senato e dell'intero Parlamento"

Non può che farci piacere questa nomina. In un momento di così incerto e anomalo periodo politico e storico, speriamo che le menti più illuminate nel campo culturale e scientifico facciano sentire il loro peso. 

Facciamo gli auguri in particolar modo a Renzo Piano, il re degli architetti italiani, che con questa nomina aggiunge punti al suo chilometrico curriculum. Ultimo progetto inaugurato in ordine di tempo il suo tanto discusso Museo delle Scienze di Trento. Solo uno dei tanti traguardi di Piano. 

Non a torto, già nel 2006 il Time inserì l'architetto genovese nell'elenco delle 100 personalità più influenti del mondo, e tra le dieci più importanti nel mondo nella categoria Arte ed Intrattenimento.

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giovedì 18 ottobre 2012

di Unknown

La Melandri, come fulmine a ciel sereno, prende la poltrona del MAXXI

Giovanna Melandri
Ornaghi ne ha combinata un'altra delle sue e sempre con la medesima modalità: di soppiatto. Dopo aver tirato fuori dal capello la nomina di Pietromarchi alla Biennale di Venezia, ecco che... voilà, tira fuori anche Giovanna Melandri per darle la poltrona del Presidente Fondazione MAXXI. Stavolta però la nomina porta sconcerto e chiacchiericcio amaro non solo nei salotti artistici ma anche e soprattutto in quelli politici. 

Inutile dire che le critiche non si sono fatte attendere più di tanto, e sia da un lato che dall'altro. Ma andiamo con ordine: la Melandri qualche tempo fa, vista l'aria che tirava, decide di non ricandidarsi nel PD, applausi dunque... ma ecco che oggi, dopo pochissimo tempo, arriva per lei una nomina ad hoc. Forse il ministro Ornaghi, che in questo caso riesce difficile definire tecnico, avrà pensato a lei considerando il suo mandato da Ministro dei Beni Culturali nel 1998, proprio mentre il MAXXI era in gestazione e partiva il bando per la nuova struttura, poi vinto dalla Hadid.

Per ora non ci accodiamo alle mille critiche che impazzano sul web e in TV, anche perché la burrasca sembra  soprattutto di natura politica. A noi interessano i fatti. Orsù dunque staremo a vedere, ma sempre con l'occhio vigile di chi non tanto si fida. 
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martedì 9 ottobre 2012

di Unknown

A Rock Economy si riparte dalla bellezza

Il grande ritorno live di Adriano Celentano all'Arena di Verona non ha avuto a che fare solo con la musica. Al bar, sul palco di Rock Economy si discute - non in politichese e forse con troppa leggerezza- di economia, democrazia e bellezza. Quest'ultima, secondo l'economista francese Jean-Paul Fitoussi, salverà la società attuale. 
Bellezza dovrebbe far rima con cultura ma per la politica non è così. Lo spread è l'unico valore su cui puntare tesi e progetti per un futuro che diviene sempre meno accessibile.

Gran parte della bellezza è tutta nella cultura, nelle arti e nel patrimonio ...ma, come dimostrato anche dal tecnico Ornaghi nel caso dell'arte contemporanea, si preferisce interloquire con le banche anziché con i musei. Tipico caso di Svalutation ...non della lira, come cantava il molleggiato, ma della cultura, potenziale motore che pian piano si spegne. Vedi il MADRE, il MAXXI commissariato e via dicendo...
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mercoledì 16 novembre 2011

di Unknown

Lorenzo Ornaghi è il nuovo Ministro dei Beni Culturali

L. Ornaghi

Mario Monti, nuovo Premier, si è recato al Quirinale e dopo l'incontro con Napolitano per sciogliere la riserva sulla formazione del governo e sottoporgli la lista dei ministri, durato quasi due ore, alle 13:28 circa ha comunicato la tanto attesa compagine del nuovo governo. 
Dopo l'assillante toto - ministri dei giorni scorsi, abbiamo quindi la lista ufficiale.

Naturalmente per noi l'interesse si focalizza sul nome scelto per i Beni Culturali.
Trattasi di Lorenzo Ornaghi, che proprio stamane avrebbe chiuso in anticipo una lezione per recarsi a Roma, come già anticipato tramite Twitter da uno studente della Cattolica.
Ma non tutti sanno chi è Ornaghi, eccovi una breve presentazione.

Lorenzo Ornaghi, classe 1948, è un rettore italiano. Ornaghi si è laureato in Scienze politiche nel 1972 all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e vi ha lavorato come ricercatore fino al 1987, quando è diventato professore associato presso l'Università di Teramo. Nel 1990 è ritornato alla Cattolica di Milano diventando titolare della cattedra di Scienza politica nella facoltà di Scienze politiche e di Storia delle dottrine politiche. Dopo essere stato pro-rettore con incarico alle relazioni internazionali durante, nel 2002 è stato eletto rettore. Nel 2006 è stato rieletto per un secondo mandato quadriennale. Nel 2010 è di nuovo eletto per un terzo mandato.
Autore di numerosi volumi e saggi pubblicati su riviste italiane e internazionali, negli ultimi anni, oltre che alle indagini sul sistema politico e sulle élite dell'Italia, si è dedicato allo studio dell'integrazione politico-istituzionale dell'Europa e al tema della Costituzione europea.
Ornaghi riveste o ha rivestito anche diversi incarichi di prestigio in enti pubblici e privati:è direttore dell'ASERI (Alta Scuola di Economia e Relazioni Internazionali).
E' direttore della rivista "Vita e pensiero", è vicepresidente del quotidiano "Avvenire, è vicepresidente della Fondazione Vittorino Colombo di Milano, è membro del Consiglio di amministrazione della Fondazione Policlinico IRCCS di Milano, dal 2001 al 2006 è stato presidente dell'Agenzia per le Onlus. 

Nel 2006 ha ricevuto l'Ambrogino d'oro dal Comune di Milano.
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