Amsterdam, si sa, è la capitale europea preferita dai giovani che, sacco in spalla, prendono l'aereo della compagnia low cost più nota del momento e fanno scalo ad
Eindhoven, per il loro week end all'insegna del divertimento. Ma, prima di dirigervi verso i piaceri della capitale, vi consiglio una piccola deviazione per il vostro itinerario di viaggio, soprattutto se come me siete appassionati di arte contemporanea e avete qualche giorno in più rispetto ai due, tre canonici.
La meta è Tilburg, un comune olandese del Brabante Settentrionale. Siamo a soli 35 minuti circa da Eindhoven.
Dovete assolutamente recarvi in Wilhelminapark numero 1, al
Museo De Pont.
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De Pont, Tilburg |
Si tratta di una vecchia fabbrica per la filatura della lana, nel 1992 convertita in museo di arte contemporanea. Il complesso architettonico oggi si presenta come un mix di spazi monumentali e piccole stanze simili a caveu. Non accade spesso di godere delle opere in assoluta visione solitaria, qui invece molti dei lavori sono esposti all'interno di queste stanzette in cui una volta si conservava la lana.
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De Pont, Tilburg |
Quando ci sono stata io, nel maggio scorso, era in corso una bellissima mostra su
Ai Weiwei, il noto artista dissidente cinese. Vi erano esposte le sue opere datate tra il 2003 e il 2011, un gran numero di sculture e la sua quasi completa produzione video. Non poteva mancare
Semi di girasole, il suo lavoro più importante, che già aveva affascinato i visitatori della Tate Modern di Londra e al De Pont presentato in una versione più ridotta. Dal 13 ottobre prossimo ci sarà una mostra tutta dedicata ad
Anish Kapoor.
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Ai Weiwei, Semi di girasole, Museo De Pont |
Ma anche la collezione permanente è davvero interessante e comprende nomi del panorama internazionale.
Bellissima l'installazione a led della canadese
Angela Bulloch,
Night Sky, Saturn North from Earth, o i lavori dell'artista belga
Thierry De Cordier, in particolar modo
a,a,a, ...
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Angela Bulloch, Night Sky, Saturn North from Earth, Museo De Pont |
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Thierry De Cordier, a, a, a, ..., Museo De Pont |
Inoltre può capitarvi di imbattervi anche in artisti italiani, come l'esponente dell'arte povera
Giuseppe Penone con
Scrigno.
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Giuseppe Penone, Scrigno, Museo De Pont |
Nelle grandi aree del museo, campeggiano installazioni e lavori oltre misura, in grado di destabilizzare il visitatore nella percezione dello spazio. Ricordo i tre giganti in alluminio
Big spirits,
del tedesco
Thomas Schutte o l'imponente pila di piatti verdi
Senza Titolo dello statunitense
Robert Therrien.
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Thomas Schutte, Big Spirits, Museo De Pont |
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Robert Therrien, Senza Titolo, Museo De Pont |
La percezione olfattiva è stuzzicata da Wachsraum, stanza in c'era d'api del tedesco Wolfgang Laib.
Inaspettatamente mi sono ritrovata anche dinanzi a
The Greeting di
Bill Viola, oramai un suo classico.
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Bill Viola, The Greeting, Museo De Pont |
Come sempre, chi ha già letto altre mie recensioni su musei lo sa, il mio occhio di riguardo va alle
sezioni didattiche. De Pont offre un programma che spazia dall'arte alla poesia, toccando perfino la filosofia. Particolare attenzione è rivolta agli adolescenti. Basti pensare che il museo ha addestrato guide di 16/17 anni, quindi coetanee al visitatore, per parlare di arte come si farebbe con un amico. Bello no? E poi dibattiti, lezioni in classe e laboratori pratici a tu per tu con le opere della collezione.
Invitandovi quindi a fare un giro dalle parti di Tilburg vi do ancora un'ultima dritta. Come avrete già intuito, Tilburg ha un importante passato nel settore tessile, soprattutto per quanto riguarda la lana. Non potete quindi lasciare la città senza aver fatto tappa anche all'
Audax Textielmuseum, museo del tessile in Goirkestraat 96. Qui, oltre a visitare il museo storico, c'è anche un laboratorio che coinvolge artisti e fashion designers, tutti impegnati ad esplorare le infinite possibilità del materiale e a svilupparne progetti che spesso si traducono in mostre.
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Textielmuseum |
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Textielmuseum |
Eccovi due link utili per scoprire i due musei:
De Pont e
Audax Textielmuseum.
Infine colgo l'occasione per ringraziare Cornelis, Cicerone olandese di questa mia incursione a Tilburg.