Visualizzazione post con etichetta Ai Weiwei. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Ai Weiwei. Mostra tutti i post

martedì 20 novembre 2012

di Unknown

Tutti in ballo con il Gangnam Style, da Ai Weiwei a Anish Kapoor

Psy nel video del Gangnam Style
Il GanGnam Style del repper sudcoreano PSY  è il video più cliccato del momento (questa settimana ha ottenuto oltre il miliardo di visioni - il che lo rende il secondo video più visto su YouTube dopo Justin Bieber), è il motivo più ballato nelle discoteche e molto probabilmente anche nelle balere un po' più vecchiotte ci si scatena con questa strana danza equina. Il passo del galoppo l'ho ritrovato perfino in un corso di zumba fitness in palestra. Qualche settimana fa, dopo i flashmob di Milano e Palermo, l'hanno ballato in 30.00 a Roma, in Piazza del Popolo e qualche giorno prima sui TG non faceva altro che passare l'inedita versione con la top model  Heidi Klum. 
Insomma, davvero tutti "gangnammizzati"!

Ai Weiwei nel video parodia mentre caccia le manette
 (photo The Guardian)
Mancavano all'appello gli artisti e il loro carico giustamente polemico. Il primo a parodiare il cantante rep è stato circa un mese fa Ai Weiwei, il noto artista dissidente cinese che, manco a dirlo, è stato anche in quest'occasione nuovamente censurato. Il video era stato girato nel cortile di casa sua a Pechino e tra un salto e l'altro, l'artista mostra e poi indossa le manette. Il suo intento, come sempre, richiamare l'attenzione sulla libertà d'opinione negata nel suo paese. Ricordate il suo arresto nel 2011, senza che si sapesse nulla di lui per due lunghi mesi?

Anish Kapoor nel video parodia a Londra
(photo The Guardian)
Giovedì scorso a scendere in campo, in segno di solidarietà nei confronti del collega cinese e al ritmo del gangnam style, è stato quindi Anish Kapoor. Circa 250 persone hanno risposto alla sua chiamata e si sono radunate nel suo studio di Londra, inclusi gli artisti Mark Wallinger, Bob e Roberta Smith e Tom Phillips, figure importanti del mondo dell'arte come Alison Myners, presidente dell'ACI, e Tamara Rojo, direttore artistico del National Ballet. A breve il video sarà su You Tube. 

Nel frattempo guardiamoci quello di Ai Weiwei e attendiamo altri GanGnam raptus artistici in maglia rosa.



Condividi questo post

sabato 6 ottobre 2012

di Unknown

Non solo Amsterdam. L'arte contemporanea la trovi tutta a Tilburg

Amsterdam, si sa, è la capitale europea preferita dai giovani che, sacco in spalla, prendono l'aereo della compagnia low cost più nota del momento e fanno scalo ad Eindhoven, per il loro week end all'insegna del divertimento. Ma, prima di dirigervi verso i piaceri della capitale, vi consiglio una piccola deviazione per il vostro itinerario di viaggio, soprattutto se come me siete appassionati di arte contemporanea e avete qualche giorno in più rispetto ai due, tre canonici.

La meta è Tilburg, un comune olandese del Brabante Settentrionale. Siamo a soli 35 minuti circa da Eindhoven.

Dovete assolutamente recarvi in Wilhelminapark numero 1, al Museo De Pont.

De Pont, Tilburg
Si tratta di una vecchia fabbrica per la filatura della lana, nel 1992 convertita in museo di arte contemporanea. Il complesso architettonico oggi si presenta come un mix di spazi monumentali e piccole stanze simili a caveu. Non accade spesso di godere delle opere in assoluta visione solitaria, qui invece molti dei lavori sono esposti all'interno di queste stanzette in cui una volta si conservava la lana.

De Pont, Tilburg
Quando ci sono stata io, nel maggio scorso, era in corso una bellissima mostra su Ai Weiwei, il noto artista dissidente cinese. Vi erano esposte le sue opere datate tra il 2003 e il 2011, un gran numero di sculture e la sua quasi completa produzione video. Non poteva mancare Semi di girasole, il suo lavoro più importante, che già aveva affascinato i visitatori della Tate Modern di Londra e al De Pont presentato in una versione più ridotta. Dal 13 ottobre prossimo ci sarà una mostra tutta dedicata ad Anish Kapoor.

Ai Weiwei, Semi di girasole,
Museo De Pont
Ma anche la collezione permanente è davvero interessante e comprende nomi del panorama internazionale. 
Bellissima l'installazione a led della canadese Angela BullochNight Sky, Saturn North from Earth, o i lavori dell'artista belga Thierry De Cordier, in particolar modo a,a,a, ...

Angela Bulloch, Night Sky, Saturn North from Earth,
Museo De Pont
Thierry De Cordier, a, a, a, ...,
Museo De Pont
Inoltre può capitarvi di imbattervi anche in artisti italiani, come l'esponente dell'arte povera Giuseppe Penone con Scrigno.

Giuseppe Penone, Scrigno,
Museo De Pont
Nelle grandi aree del museo, campeggiano installazioni e lavori oltre misura, in grado di destabilizzare il visitatore nella percezione dello spazio. Ricordo i tre giganti in alluminio Big spirits, del tedesco Thomas Schutte o l'imponente pila di piatti verdi Senza Titolo dello statunitense Robert Therrien.

Thomas Schutte, Big Spirits,
Museo De Pont
Robert Therrien, Senza Titolo,
Museo De Pont
La percezione olfattiva è stuzzicata da Wachsraum, stanza in c'era d'api del tedesco Wolfgang Laib.
Inaspettatamente mi sono ritrovata anche dinanzi a The Greeting di Bill Viola, oramai un suo classico.

Bill Viola, The Greeting,
Museo De Pont
Come sempre, chi ha già letto altre mie recensioni su musei lo sa, il mio occhio di riguardo va alle sezioni didattiche. De Pont offre un programma che spazia dall'arte alla poesia, toccando perfino la filosofia. Particolare attenzione è rivolta agli adolescenti. Basti pensare che il museo ha addestrato guide di 16/17 anni, quindi coetanee al visitatore, per parlare di arte come si farebbe con un amico. Bello no? E poi dibattiti, lezioni in classe e laboratori pratici a tu per tu con le opere della collezione.

Museo De Pont
 (sezione didattica)
Invitandovi quindi a fare un giro dalle parti di Tilburg vi do ancora un'ultima dritta. Come avrete già intuito, Tilburg ha un importante passato nel settore tessile, soprattutto per quanto riguarda la lana. Non potete quindi lasciare la città senza aver fatto tappa anche all'Audax Textielmuseum, museo del tessile in Goirkestraat 96. Qui, oltre a visitare il museo storico, c'è anche un laboratorio che coinvolge artisti e fashion designers, tutti impegnati ad esplorare le infinite possibilità del materiale e a svilupparne progetti che spesso si traducono in mostre.

Textielmuseum
Textielmuseum














Eccovi due link utili per scoprire i due musei: De Pont  e Audax Textielmuseum.

Infine colgo l'occasione per ringraziare Cornelis, Cicerone olandese di questa mia incursione a Tilburg.
Condividi questo post

giovedì 23 giugno 2011

di Unknown

Ai Weiwei dopo il rilascio, ancora foto

Eccovi altre foto dell'artista dissidente cinese Ai Weiwei di ieri dopo il rilascio. Le foto le abbiamo scovate sul sito di  Daylife (clicca qui)

(Fonte: Daylife) Gli attivisti durante una protesta contro la detenzione di Ai,
 al di fuori del consolato Generale della Cina a Sidney
(Fonte: Daylife) I sostenitori dell'artista cinese dissidente 
Ai Weiwei alla porta dello studio di Ai a Pechino



(Fonte: Daylife) I media lo attendono dinanzi al suo studio dopo il rilascio




(Fonte: Daylife) Ai Weiwei saluta i giornalisti ma ha
 l'obbligo di non rilasciare dichiarazioni
Condividi questo post

mercoledì 22 giugno 2011

di Unknown

VideoPost | Il video di Ai Weiwei mentre fa ritorno al suo studio dopo il rilascio

Se le foto le abbiamo trovate sul sito del "New York Times" eccovi ora il link per vedere il VIDEO mentre Ai Weiwei fa rientro nel suo studio (clicca qui)
Il servizio è di "The Telegraph" da cui apprendiamo anche queste notizie riguardo le sue prime dichiarazioni.


"Sono fuori, sono tornato a casa",  ha dichiarato al telefono, e ha aggiunto "per favore capite, però, che non posso accettare interviste"


Alla domanda su come è stato trattato durante la detenzione, l'artista Ai Weiwei ha tergiversato ma ha fatto capire che non ci sono procedimenti giudiziari imminenti contro di lui. 
"Io sono fuori su cauzione per un anno, questo è tutto quello che posso dire".

Alla domanda se ora potrà utilizzare liberamente almeno Twitter - un canale che ha usato abbondantemente prima del suo arresto - Ai ha risposto soltanto con una risata stanca, ripetendo in tono di scuse che non poteva parlare ulteriormente.
Condividi questo post
di Unknown

Le prime foto di Ai Weiwei dopo il rilascio

Eccovi le prime foto di Ai Weiwei dopo il rilascio accompagnato dal suo avvocato. 
Noi l'abbiamo trovate sul sito del New York Times. Speriamo non sia una bufala, ma a prima vista sembrerebbero confermare le ultime dichiarazioni riguardo lo stato di salute dell'artista.

Fonte: http://www.nytimes.com/2011/06/23/world/asia/23artist.html?_r=4

Dai vari tweet che si accavallano su Twitter in tutte le lingue del mondo per urlare e condividere la gioia per la liberazione dell'artista cinese, abbiamo scovato le ultime notizie. 
La sorella dell'artista avrebbe dichiarato ai media che il fratello è a casa, "è dimagrito ma sta bene".

Fonte: http://www.nytimes.com/2011/06/23/world/asia/23artist.html?_r=4
Condividi questo post
di Unknown

Ai Weiwei è stato liberato!


L'artista cinese Ai Weiwei é stato liberato su cauzione. La notizia è stata confermata oggi dall'Agenzia Nuova Cina, secondo la quale l'artista e' stato messo in libertà' per la sua ''buona condotta'' e perché ha ''confessato i suoi crimini''.

Accusato formalmente di evasione fiscale, Weiwei è stato arrestato in modo semi clandestino, per più di un mese non si sono avute notizie, fino a quando gli fu permesso, unica concessione durante la prigionia, di rincontrare sua moglie. 

Il tam tam di petizioni, manifestazioni, eventi e mostre organizzate per la liberazione dell'artista cinese, hanno avuto oggi un lieto fine, almeno in parte considerando che, sempre secondo la stampa cinese, l'artista sarebbe stato rilasciato anche a causa delle sue condizioni di salute.

Ma poche ora fa il suo assistente, tramite un messaggio diffuso su Twitter, ha affermato che l'artista ha raggiunto il suo studio situato alla periferia di Pechino ed è apparso in buona salute, anche se dimagrito. 

Nei giorni che seguiranno andranno valutate le reali motivazioni del rilascio e staremo ad ascoltare le dichiarazioni dell'artista per far luce sul suo caso che ha mosso il mondo dell'arte e non solo a livello internazionale.
Condividi questo post

martedì 17 maggio 2011

di Unknown

Il caso dell'artista cinese Ai Weiwei

Ai Weiwei

Ai Weiwei è un artista, designer, filosofo, critico e attivista cinese, la rivista Artreview lo ha definito il tredicesimo artista più importante e influente a livello planetario.

Il suo rapporto con il governo cinese è sempre stato difficile e controverso, anche perché Ai Wei Wei non ha mai temuto di schierarsi apertamente contro le scelte del governo di Pechino. 
Nel 2008 è stato letteralmente massacrato di botte per aver provato a testimoniare a favore dell' attivista ed ambientalista Tan Zuoren.
Weiwei è stato anche uno degli attivisti al centro dell’operazione che il governo cinese portò avanti alla fine del 2009 contro Google per hackerare alcuni account utilizzati dal grande artista, sicuri di trovare le prove di  una qualche cospirazione. A novembre del 2010 è stato condannato agli arresti domiciliari e a gennaio di quest'anno il suo studio è stato letteralmente perquisito e demolito.

E' finito sulle pagine della cronaca internazionale a causa del suo arresto del 2 aprile scorso mentre si stava imbarcando sul volo Pechino-Hong Kong.
Sul sito della Tate di Londra, il 28 aprile si leggeva:
"We understand from news reports that the artist Ai Weiwei was arrested by the Chinese authorities on Sunday 3 April as he tried to board a plane to Hong Kong. The artist remains uncontactable and his whereabouts are unknown. We are dismayed by developments that again threaten Ai Weiwei's right to speak freely as an artist and hope that he will be released immediately"
In seguito all'arresto non si sono più avute notizie, ed è per questo che i principali musei del mondo hanno organizzato una petizione online, ottenendo l'adesione di migliaia di persone.
In Italia, l'Associazione Pulitzer ha lanciato un appello per raccogliere 5000 firme e chiedere al Presidente della Repubblica Italiana di intervenire nelle relazioni con il governo di Pechino.

Pochi giorni fa l'artista indiano Anish Kapoor ha lanciato il suo grido di battaglia da Parigi, in occasione dell'inaugurazione del "Leviatano", il suo ultimo lavoro. Non ha mai incontrato personalmente Ai Weiwei ma ha dichiarato: 
"Lui è un grande narratore dell'esistenza umana. Che cosa ha fatto di male? Ha denunciato la corruzione, l'inefficienza, la burocrazia. E per questo motivo lo vogliono punire. Lo tengono in isolamento ed è una barbarie"
Kapoor ha proposto un giorno di chiusura delle istituzioni culturali in tutto il mondo per solidarietà con Ai Weiwei, per urlare l'illegalità della sua detenzione, per richiamare Pechino al rispetto dei diritti umani.

Il 15 maggio 2011, Lu Qiong, moglie dell'artista, dopo 43 giorni di silenzio ha ottenuto il permesso per incontrare Ai e accertarsi del suo stato di salute.
Secondo quanto dichiarato dalla moglie, Ai non ha subito percosse o torture fisiche.

In attesa di ulteriori evoluzioni del caso vi proponiamo un video che racconta l'impegno che ha portato alla realizzazione di "Sunflower Seeds", lavoro di Ai allestito presso la Tate Modern di Londra dal 12 ottobre 2010 al 2 maggio 2011.

"Sunflower Seeds" è composto da milioni di piccole opere, apparentemente uguali. In realtà si tratta di una miriade di semi di girasole in porcellana, riprodotti artigianalmente.
Ogni seme è stato scolpito e dipinto singolarmente da specialisti che lavorano in laboratori di piccola scala nella città cinese di Jingdezhen. Lungi dall'essere prodotti industrialmente, sono lo sforzo di centinaia di mani esperte.

Condividi questo post