martedì 17 maggio 2011

di Unknown

Il caso dell'artista cinese Ai Weiwei

Ai Weiwei

Ai Weiwei è un artista, designer, filosofo, critico e attivista cinese, la rivista Artreview lo ha definito il tredicesimo artista più importante e influente a livello planetario.

Il suo rapporto con il governo cinese è sempre stato difficile e controverso, anche perché Ai Wei Wei non ha mai temuto di schierarsi apertamente contro le scelte del governo di Pechino. 
Nel 2008 è stato letteralmente massacrato di botte per aver provato a testimoniare a favore dell' attivista ed ambientalista Tan Zuoren.
Weiwei è stato anche uno degli attivisti al centro dell’operazione che il governo cinese portò avanti alla fine del 2009 contro Google per hackerare alcuni account utilizzati dal grande artista, sicuri di trovare le prove di  una qualche cospirazione. A novembre del 2010 è stato condannato agli arresti domiciliari e a gennaio di quest'anno il suo studio è stato letteralmente perquisito e demolito.

E' finito sulle pagine della cronaca internazionale a causa del suo arresto del 2 aprile scorso mentre si stava imbarcando sul volo Pechino-Hong Kong.
Sul sito della Tate di Londra, il 28 aprile si leggeva:
"We understand from news reports that the artist Ai Weiwei was arrested by the Chinese authorities on Sunday 3 April as he tried to board a plane to Hong Kong. The artist remains uncontactable and his whereabouts are unknown. We are dismayed by developments that again threaten Ai Weiwei's right to speak freely as an artist and hope that he will be released immediately"
In seguito all'arresto non si sono più avute notizie, ed è per questo che i principali musei del mondo hanno organizzato una petizione online, ottenendo l'adesione di migliaia di persone.
In Italia, l'Associazione Pulitzer ha lanciato un appello per raccogliere 5000 firme e chiedere al Presidente della Repubblica Italiana di intervenire nelle relazioni con il governo di Pechino.

Pochi giorni fa l'artista indiano Anish Kapoor ha lanciato il suo grido di battaglia da Parigi, in occasione dell'inaugurazione del "Leviatano", il suo ultimo lavoro. Non ha mai incontrato personalmente Ai Weiwei ma ha dichiarato: 
"Lui è un grande narratore dell'esistenza umana. Che cosa ha fatto di male? Ha denunciato la corruzione, l'inefficienza, la burocrazia. E per questo motivo lo vogliono punire. Lo tengono in isolamento ed è una barbarie"
Kapoor ha proposto un giorno di chiusura delle istituzioni culturali in tutto il mondo per solidarietà con Ai Weiwei, per urlare l'illegalità della sua detenzione, per richiamare Pechino al rispetto dei diritti umani.

Il 15 maggio 2011, Lu Qiong, moglie dell'artista, dopo 43 giorni di silenzio ha ottenuto il permesso per incontrare Ai e accertarsi del suo stato di salute.
Secondo quanto dichiarato dalla moglie, Ai non ha subito percosse o torture fisiche.

In attesa di ulteriori evoluzioni del caso vi proponiamo un video che racconta l'impegno che ha portato alla realizzazione di "Sunflower Seeds", lavoro di Ai allestito presso la Tate Modern di Londra dal 12 ottobre 2010 al 2 maggio 2011.

"Sunflower Seeds" è composto da milioni di piccole opere, apparentemente uguali. In realtà si tratta di una miriade di semi di girasole in porcellana, riprodotti artigianalmente.
Ogni seme è stato scolpito e dipinto singolarmente da specialisti che lavorano in laboratori di piccola scala nella città cinese di Jingdezhen. Lungi dall'essere prodotti industrialmente, sono lo sforzo di centinaia di mani esperte.

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