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domenica 30 marzo 2014

di Unknown

Diretta da Milano per MiART 2014, Fiera Internazionale d'Arte Moderna e Contemporanea


Oggi la nostra collaboratrice Roberta è approdata in quel di Milano per MIART,  nella giornata conclusiva della fiera in cui moderno e contemporaneo dialogano nel susseguirsi di stand e incontri.

Ci muoviamo alla scoperta delle meraviglie che il panorama artistico offre a collezionisti, amatori e operatori del settore. Se anche voi rientrate in una delle tre categorie o siete semplicemente degli outsider curiosi, per portarvi con noi, comodamente dalla poltrona di casa, vi suggeriamo di seguirci nella nostra speciale photo diretta sul nostro canale Twitter.

Da non perdere!

venerdì 24 gennaio 2014

di Unknown

Week end a Bologna: Arte Fiera 2014 e Art City vi aspettano

Questo week end va trascorso tutto all'ombra delle due Torri: Garisenda e degli Asinelli.
E' partita la tre giorni di Arte Fiera Bologna. Da oggi fino al 27 Gennaio 2014 la città si veste d'arte e lo fa full time. 
La Fiera Internazionale d'Arte Moderna e Contemporanea si presenta agli addetti e non addetti completamente rinnovata. 172 gallerie allestite negli storici padiglioni n° 25 e 26 ma secondo un progetto curatoriale che le ha suddivise tematicamente. Da quelle dedicate all'arte moderna e contemporanea alle gallerie dedicate all'arte dell'800. Ma la vera sorpresa, ed è il caso di dire meglio tardi che mai, sono le 20 gallerie specializzate in fotografia d'autore con artisti italiani e internazionali. E poi 10 gallerie che collezionano arte dei paesi dell'Europa dell'Est e 15 gallerie che puntano tutto su un unico nome, con esposizioni rigorosamente monografiche. Infine 7 gallerie giocano d'azzardo e decidono di lanciare artisti emergenti.

Se deciderete di partecipare a tasche vuote, non perdetevi Conversations, i 10 incontri e le tavole rotonde con tutti gli esperti del settore coinvolti, che affronteranno i dibattiti sulle tematiche dell’ Arte Fiera 2014.

A fiera chiusa non rintanatevi in casa o in albergo, la città vi aspetta per continuare ad ammaliarvi e sorprendervi con l'arte. Da oggi Bologna mette in atto il suo piano: ArtCityBologna 2014, il programma istituzionale nato dalla collaborazione tra Comune di Bologna e BolognaFiere, per affiancare con mostre, eventi e iniziative culturali in città, la trentottesima edizione di Arte Fiera.


Domani 25 gennaio Art City si trasforma in Art City White Night. 160 gli eventi che animeranno la “notte bianca” a Bologna, ma anche fuori città. Saranno coinvolti musei, palazzi storici, ben 14 gallerie d’arte, la Pinacoteca, l’Accademia di Belle Arti, e poi laboratori, ateliers, hotel, caffè e osterie, piazze e punti del centro città e fuori porta in una maratona notturna per le vie cittadine, subito dopo la chiusura dei cancelli della fiera.

Per conoscere l'itinerario dell'ART CITY Bus e scaricare la mappa clicca qui

Per consultare il programma completo di ART CITY Bologna 2014 visita i siti


www.comune.bologna.it/cultura/
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lunedì 20 gennaio 2014

di Anonimo

San Lorenzo: un piccolo Museum Quarter nel cuore di Roma


Negli ultimi tempi ho notato come numerose gallerie d’arte abbiano deciso di spostarsi dal centro città per esplorare le zone più disparate. Non si tratta esclusivamente di una scelta pratica ed economica, ma dettata il più delle volte da una voglia di rinnovamento. 
Il quartiere San Lorenzo, fra Piazza San Giovanni e L’Università La Sapienza, è uno di quei luoghi che ha visto la propria rivalutazione negli ultimi anni: negozi e boutiques, caffè letterari e, last but not least, gallerie d’arte.

martedì 15 ottobre 2013

di Anonimo

Land of Prayer Alias di Gianfranco D'Alonzo


"Land of Prayer Alias", inaugurata lo scorso settembre nello Studio d'Arte Contemporanea Pino Casagrande, è una mostra che fa parte di un progetto articolato in diverse fasi di Gianfranco D'Alonzo.
Si tratta infatti, del secondo step di un lavoro che ha visto la sua origine sul web nel 2011, dove D'Alonzo aveva dedicato uno spazio alla sua arte e alla comunicazione. Il sito stesso ha il nome di Land of Prayer e vuole essere un punto di incontro per tante persone, una terra di conforto a seguito di un lungo viaggio, su cui riversare i proprio pensieri e stati d'animo. 
Da questo lavoro sul web sono venuti a crearsi rapporti, scambi e collaborazioni che hanno poi permesso un'evoluzione del progetto stesso. La mostra è quindi la seconda parte di questo lavoro, in cui il prodotto della rete viene trasposto nello spazio fisico della galleria Casagrande. 

lunedì 8 luglio 2013

di Anonimo

La calcolata ironia di Martin Creed in giro per Roma

Martin Creed
(Link foto)
In mostra alla galleria Lorcan O’Neill fino al 30 luglio le opere di uno degli artisti inglesi più interessanti della scena attuale, Martin Creed.
Vincitore del Turner Prize del 2001, gli sono state dedicate numerose mostre nei musei di tutto il mondo dalla Tate Britain al Moscow Museum of Modern Art e anche oltreoceano al Museum of Contemporary Art di Chicago. Non poteva mancare una tappa tutta italiana e infatti nel 2006 ha esposto alla Fondazione Trussardi di Milano e in seguito a Roma sempre presso la galleria Lorcan O’Neill.

sabato 4 maggio 2013

di Anonimo

Ghitta Carell e il potere del ritratto



Ha inaugurato il 18 aprile presso il Pastificio Cerere "Ghitta Carell e il potere del ritratto", omaggio alla fotografa scomparsa nel 1972.
La mostra comprende un corpus di 150 fotografie dislocate in quattro differenti sedi dello storico ex Pastificio del quartiere romano San Lorenzo.

Ghitta Carell, nata a Budapest nel 1899 comincia a formare la sua identità viaggiando in Europa fino ad approdare in Italia agli inizi degli anni '20. Una fotografa dall'eccezionale occhio analitico che è riuscita ad immortalare nei suoi scatti la società del periodo; dai Papi alla nobiltà, dai sovrani ai letterati. Le sue foto sono riuscite sempre a cogliere "il bello" di ogni soggetto.




Antesignana del fotoritocco, è stata una donna precisa e meticolosa che nella sua continua ricerca della perfezione ha truccato e pettinato diverse nobildonne romane prima di ritrarle. Chi è stato fotografato da lei ricorda lunghe giornate di scatti in pose accuratamente scelte e determinate dal suo spirito deciso e diretto. 
Il suo carattere forte le permette di intrattenere rapporti con le personalità più in vista del periodo, il suo stile diventa immediatamente riconoscibile e col passare del tempo quasi ogni famiglia della medio borghesia romana si fa fotografare da lei, i suoi scatti cominciano per la società a rappresentare un’affermazione di benessere, quasi uno status symbol dell’alta società.




La curiosità, caratteristica fondamentale del suo operato, la conduce a numerose sperimentazioni sulle varie tecniche di modifica dei negativi e delle lastre fotografiche, si tratta di una delle prima fotografe infatti che lavora le foto in fase di stampa. Aggiunge particolari ai suoi scatti, un riflesso nei capelli, un bagliore nello sguardo, in alcuni casi modifica le ombre create dalla luce, per smussare tratti induriti dalla luce e conferire quindi una maggiore dolcezza. Operazioni che nell'era di photoshop fanno pensare a come la scrupolosità di questa donna si sia spinta così in là in un'epoca in cui tecniche d'avanguardia erano vera fantascienza.



La mostra comprende un insieme di 15 fotografie originali e una serie di immagini stampate per l'occasione, divise ed articolate in un percorso che si snoda fra gli ambienti dell'ex Pastificio: lo Studio d'Arte Contemporanea Pino Casagrande presenta una serie di scatti con protagonista il clero più una selezione di ritratti della nobiltà e della borghesia italiana, la Fondazione Pastificio Cerere espone riviste dell'epoca e una selezione di immagini correlate da un video riassuntivo, nello Spazio Cerere troviamo il corpus più consistente di scatti dell'artista e nel ristorante Pastificio San Lorenzo una serie di immagini dedicate al ritratto femminile.
Una mostra corposa e variegata che rende omaggio ad un'artista che è riuscita con la sua puntigliosità e maestria a cristallizzare un'epoca nelle sue nitide sfaccettature.

[per maggiori info]
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venerdì 15 marzo 2013

di Unknown

VideoPost | Intervista a Hugues Roussel


Hugues Russel è un fotografo francese, che oggi vive e lavora a Roma. Abbiamo partecipato al vernissage della sua ultima mostra presso l'Artothèque de RomeNon ci siamo fatti scappare l’opportunità di fargli qualche domanda sul suo lavoro e sui prossimi progetti. Ecco cosa Hugues ci ha raccontato e un video della mostra in corso, in cui una serie di scatti in bianco e nero ci raccontano il fascino dell'antico e selvaggio paesaggio di Gozo, l'isola sorella di Malta.


H. Roussel, Gozo, #1, 2011
(courtesy of the artist)
Cominciamo dal tuo ultimo lavoro: Gozo. Rappresenta la terza tappa di un progetto più ampio intitolato Inverse Landscape. Com’è nato il progetto e in cosa consiste?
L'inizio è nato a Roma, durante la campagna elettorale che ha visto Alemanno vincere. Volevo raccontare questo periodo strano della mia città come non l'avevo ancora fatto. Poco dopo ho avuto l'opportunità di esporre a New York e ho deciso di proseguire con questo approccio, dando vita all'idea del progetto: fare dei ritratti di luoghi fotografando certi elementi che lo caratterizzano (architettura, gente, natura, dettagli urbanistici, materie, etc.) come se fossero un prisma per guardarli. L'uso del negativo è essenziale perché la sbarra che separa i fotogrammi entra a far parte dell'immagine, diventa un elemento della composizione e ci ricorda che siamo di fronte a una vera impronta luminosa.

Cos’è che ti spinge a fotografare un luogo piuttosto che un altro?
Prima di tutto c'è senza dubbio la curiosità e il piacere di scoprire dei luoghi nuovi. Poi ci sono anche gli elementi “tecnici” per riuscire a fare questo lavoro: la luce (ho bisogno di tanto sole) e la durata della permanenza (almeno due settimane sul posto).

Inverse Landscape ha visto protagoniste tre diverse dimensioni urbane: Roma, New York e Gozo. Cos'è rimasto in te di questi tre luoghi?
Tante cose: incontri con delle persone del posto, rumori, odori, e tante altre immagini non scattate, ma segnate come tali nella mia memoria.

Ci dici qualcosa di più riguardo la particolare tecnica di stampa che utilizzi?
Non è molto particolare nel senso che stampo i negativi che ho, tutto parte da lì. Uso la stampa analogica in quanto stampa tradizionale o “artigianale” perché mi piace produrre il lavoro con le mie mani. Stampando cosi, ogni fotografia è un po' diversa dall'altra, quindi unica...

H. Roussel, Gozo, #7, 2011
(courtesy of the artist)
Tutte le tue foto giocano con la sovrapposizione di strati su strati, ora evanescenti ora più marcati, che cercano di raccontarci un luogo, un tempo, una persona, un’azione. Ci sveli qualcosa riguardo questa poetica?
Unire sul negativo due scatti significa unire due soggetti diversi o due tematiche diverse. In più aggiungo la casualità (una costante nel mio lavoro) per ottenere da queste due realtà un’immagine che fa riflettere, evoca, suggerisce, che bussa alla porta dell'immaginario. In altri tempi il Surrealismo ci ha aperto questa porta e, oggi più che mai, abbiamo bisogno di portare uno sguardo poetico/critico sulla realtà, uno sguardo che ci riporta anche allo spazio dei sogni dove finisce l'impossibile e dove può cominciare l'utopia.

Ora andiamo un po’ più sul personale. Quand’è nata la passione per la fotografia e quando hai capito di non poterne più fare a meno?
Questa passione è nata nel ‘97 quando per sbaglio utilizzai due volte una pellicola. Prima avevo già fotografato dei viaggi, ma non ero ancora “appassionato”. Dal 97 fino al 2003 ho lavorato contemporaneamente alla pittura, fotografia, disegno, video... Nel 2003, dopo la nascita del mio secondo figlio, ho deciso di concentrarmi sulla fotografia. Da autodidatta avevo ancora tanto da scoprire... e la passione era diventata davvero grande...

Qual è la prima cosa che ti viene in mente che vorresti fotografare ma che per un motivo o per un altro ancora non sei riuscito a fotografare?
Non ce n'è solo una!!! Sono tante, quanto tutti i paesi del mondo, tutte le etnie, paesaggi, città e villaggi che esistono sulla Terra. Purtroppo mi mancano i soldi e forse qualche vita in più per riuscirci.

Prossimi progetti fotografici e occasioni espositive?
I prossimi progetti sono legati a sperimenti che riprenderò presto in laboratorio: dopo sette anni senza, sto rimettendo su la mia camera oscura... La prossima mostra si farà a Roma, a giugno, alla Galleria Gallerati.



Per maggiori info sull'artista Hugues Roussel

Per maggiori info sulla mostra Artothèque
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sabato 2 marzo 2013

di Unknown

VideoPost | Winter, un'audiovideoinstallazione del collettivo Triac

Triac, Winter
Presso la Galleria Gallerati di Roma abbiamo avuto il piacere di conoscere i componenti del collettivo Triac, un trio di musica elettronica, minimalista e ambientale, nato alla fine del 2011 e composto da Rossano Polidoro (ex Tu m', Line USA), Marco Seracini e Augusto Tatone. La loro ricerca mira a creare installazioni audiovisuali, sperimentando la relazione tra spazio ed elementi naturali.

Sabato scorso la Galleria Gallerati, con la curatela di Noemi Pittaluga,  ha ospitato Winter, una video installazione dei Triac. Uno schermo blu con impercettibili micro cambiamenti visivi. Come scritto nel comunicato stampa,  "Winter è una piega del nostro cervello, una nicchia mentale, un groviglio psichico in cui le coordinate spaziali sono perdute".

Per saperne di più riguardo la ricerca portata avanti dal collettivo eccovi una breve intervista a Marco Seracini, uno dei Triac (www.triac-act.com).

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lunedì 11 febbraio 2013

di Unknown

VideoPost | Dialogo a tre: Armin Linke, Kuehn Malvezzi, Carlo Mollino

Prorogata fino al 28 febbraio la mostra in corso presso Vistamare a Pescara. 
La mostra consiste in un percorso fotografico dovuto all'interesse di Armin Linke e Wilfried Kuehn nei confronti di tutta l'architettura di Carlo Mollino, architetto torinese con una speciale visione del Modernismo, visione "spregiudicata e visionaria".

A. Linke, Carlo Mollino,
 Furggen cableway, ghost station Cervinia (Aosta), Italy
(link photo)

Ne è nata una mostra, anzi due: la prima dal titolo Maniera Moderna, presso l'Haus der Kunst di Monaco, curata da Linke e Kuehn e realizzata con lo studio Kuehn Malvezzi. La seconda a Pescara presso la galleria Vistamare di Benedetta Spalletti. Le due mostre offrono sguardi diversi ma complementari. Se nella prima l'interesse verte tutto su una lettura della "modernità divagante" di Mollino, nella seconda il punto di vista si ribalta e il lavoro dell'architetto torinese diventa l'occasione per approfondire concetti e punti di vista di Linke e Kuehn Malvezzi. Architetture, interni, mobili, fotografie, spazi inventati e installazioni di Mollino fotografati da Linke e divenuti fonte d'ispirazione per Kuehn Malvezzi.

A. Linke, Carlo Mollino,
Casa sull'altopiano (Villa K2), Agra (Varese), Italy
Le affinità si svelano palesemente. Prima tra tutte l'idea di Mollino dell'architettura come display, come palcoscenico, un luogo in cui mettere in scena o provocare delle dinamiche. Stessa ricerca è portata avanti dallo studio berlinese di Johannes, Wilfried Kuehn e Simona Malvezzi, mosso sempre dalla volontà di creare prima che oggetti, relazioni.
Stesso concetto torna in Armin Linke, attraverso l'obiettivo fotografico.

Un discorso a tre colmo di affinità e risvolti ben analizzati dal testo critico di Cloe Piccoli che indaga alla perfezione anche l'altra idea condivisa dalle tre ricerche, ossia il montaggio, inteso con lo stesso carico concettuale di un ready made duchampiano: accostamenti e ri-significazioni di elementi che appartengono a contesti diversi.

La mostra diviene terreno fertile per momenti di riflessione sull'architettura ma anche sul ruolo della fotografia come strumento d'indagine.

Per saperne di più eccovi il link alla galleria e un video della mostra.

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venerdì 1 febbraio 2013

di Unknown

VideoPost | Gli artigiani della moda ospiti nelle gallerie d'arte


Quest'anno A.I. Gallery, gli artigiani della moda nelle gallerie d'arte, ha fatto tappa nel quartiere Parione di Roma, tra Corso Vittorio Emanuele, Via di Monte Giordano, Via della Vetrina, Piazza Monte Vecchio e Via dell'Anima. Molte gallerie d'arte del quartiere hanno così ospitato nei loro spazi, e a tu per tu con le mostre in corso, gli artigiani della moda. 

Curiosi di scoprire i risvolti del binomio arte/moda, siamo stati in alcune delle gallerie coinvolte nell'evento. Di seguito trovate due video. 

Il primo si riferisce a quanto esposto presso la galleria Monitor e la Galleria Marie Laure Fleish. Nella prima galleria un abito di Hans Nicholas Mott pendeva dal soffitto, mentre la mostra di Nathaniel Mellors occupava il resto dello spazio. Nella Galleria Marie Laure Fleish abbiamo avuto il piacere di ammirare i gioielli tridimensionali, simili a strutture architettoniche, di Stefania Lucchetta, in una condivisione di spazi con le opere della bella mostra in corso Anima/Viscera (Etti Abergel|Yael Balaban, project room: Ofri Cnaani).

Nel secondo video trovate un'intervista ad Armando Porcari, uno dei padroni di casa di The Gallery Apart, in compagnia delle due giovani ospiti Aleksandra Badura e Chiara Sabatini, artigiane della moda per il marchio Badura Roma. Anche in questa galleria la visita si fa doppia: le borse di Badura, pezzi unici pensati e realizzati come gioielli, sono accolte nel medesimo spazio espositivo dalle opere dell'artista Alessandro Scarabello, nella mostra Uppercrust (comunicato stampa).
Filosofie ispiratrici contrastanti ma altissima qualità in comune.

Eccovi i video





A chi non bastasse, per saperne di più riguardo tutte le altre gallerie che hanno preso parte all'evento, consiglio questo articolo di Grazia o direttamente il sito di A.I. Artisanal Intelligence
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mercoledì 19 dicembre 2012

di Unknown

Tracey Emin, una Young British Artist a Roma

Tracey Emin, la nota artista inglese, è a Roma con una mostra davvero particolare dal titolo "You saved me". 
Leggendo la sua biografia e il suo excursus di artista cresce la curiosità per questa donna dal fascino di bella e dannata, sfacciatamente schietta e sempre irriverente oltre il dovuto. E' senza ombra di dubbio "la cattiva ragazza" che insieme a Damien Hirst ha dato vita alla Young British Art negli anni '90.


Nei suoi lavori va in scena la sua vita, è questo che la critica ripete di continuo. 

Da Lorcan O'Neill a Roma, l'artista presenta una serie di tele e disegni in total blu, sculture bianche e messaggi a led. Come lenzuola stese ad asciugare, le sue tele e i suoi disegni si danno allo sguardo altrui senza vergogna e senza timore. 


In realtà le sue lenzuola le offrì letteralmente agli sguardi altrui nel 1999, con l'opera che la rese celebre: My bed è un letto disfatto, con tanto di preservativi usati e biancheria con macchie di sangue. Ma Emin era già nota alla stampa per l'installazione Everyone I have ever slept with 1963 – 1995, una tenda da campeggio sulla quale aveva cucito i nomi dei suoi amanti e le debite considerazioni.


Nella mostra inaugurata sabato a Roma l'eroina della Young British Art svela un mondo intimo e femminile, fatto di pennellate veloci e ricami, che al passato chiassoso e turbolento sostituiscono un presente più accogliente, forse un pizzico più tradizionalista e più incline alla faccia positiva e amorosa del mondo. 


Abbiamo avuto l'onore di incontrarla durante il Vernissage. Eccovi il video:

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lunedì 19 novembre 2012

di Unknown

Audry Liseron Monfils, simplement détourner, simplement contourner

Artothequè de Rome presenta "simplement détourner, simplement contourner", disegni di Audry Liseron Monfils. Vernissage giovedì 15 novembre 2012 dalle ore 18,30. 
Così era scritto sul retro dell'invito cartaceo, sul fronte uno dei disegni a gouache di Audry: un carro armato dal cui cannone penzola una leggera altalena costruita con una corda e un pneumatico. A divertirsi sull'altalena improvvisata due bambine.

Audry Liseron Monfils, [21.57… 16.07] 157 (2012)

Audry, nonostante l'opening fosse previsto per le 18,30, si presenta all'Artothèque verso le 17,00. Mi chiede qualcosa in francese che non comprendo subito, poi si mette in un angolino della scrivania, ancora zeppa di oggetti da rimettere in ordine prima che la mostra abbia inizio, e comincia a disegnare alla sua maniera. Utilizza fogli da taccuino in diverse dimensioni. Lo lascio fare senza disturbarlo ma con la curiosità matta di vederne il risultato.

Audry è un artista autentico e riservato, non ama parlare troppo dei suoi lavori. D'altronde i suoi lavori parlano già senza di lui. La sua poetica, nel contempo seria e disincantata, esprime concetti tramite un'unica e semplice immagine, spesso generata da accostamenti inusuali e inaspettati, a cui basta poco per sovvertire l'idea che si ha del mondo. 

Audry Liseron Monfils, [18.17…11.58] 150 (2011)

Ad esempio due statue appoggiate a terra che invertono e contraddicono la scalata verticale del mondo moderno, perennemente con lo sguardo al cielo e con monumenti, obelischi e palazzi che ambiscono a toccarlo. Nella sua inedita visione orizzontale si nasconde l'orizzontalità sociale che ci rende gli uni uguali agli altri, gli uni dipendenti dagli altri. La sua performance del 2006 a Time Square dimostrava proprio questa amorevole e dimenticata dipendenza. Indossando una tuta grigia e una maschera cieca di metallo, fidandosi dei suggerimenti spaziali dei passanti, Audry strisciava letteralmente sull'asfalto di New York, per antonomasia la città più ascensionale di tutte.


Artothèque de Rome
In un altro disegno troviamo un albero piantato su un cubo di terra, e due uomini che si apprestano a proteggerne le pareti franose. Ad innalzarsi, come una statua sul suo piedistallo, scopriamo la natura. 

Audry, con i suoi lavori, sembra un magico folletto silenzioso sbucato dal nulla che riconduce all'ordine autentico il mondo, regalandoci il senso vero e perduto delle cose.

I suoi disegni in toni di grigio hanno la potenza di un piccolo sasso gettato nell'acqua, la cui forza dirompente si propaga nello spazio circostante. 
Tutti i suoi disegni a gouache sono racchiusi in una maglia rossa, fitta di segni concentrici e dall'andamento ondulatorio, che scandisce il tempo e conferisce ai lavori una qualità performativa. Qualità a cui fanno riferimento anche gli strani titoli numerico temporali (Tra parentesi , c'è l'orario in cui è stato iniziato il disegno e l'orario in cui è stato terminato, non per forza nello stesso giorno, poi ci sono i minuti e finalmente l'anno dell'opera).


Audry Liseron Monfils
I disegni dell'ultimo minuto, quelli terminati in galleria ed appesi senza cornici alle uniche due pareti rimaste, hanno tutto il fascino e il mistero di un messaggio importante, un po' come i messaggi e consigli che lasciamo in punta di piedi e senza far rumore alle persone a cui teniamo.

Audry Liseron Monfils sparisce dai suoi disegni ma ci lascia il messaggio intatto e privo di fronzoli che ci arriva dritto all'anima.

Mostra da non perdere!

(Artotheque de Rome, Roma, via Margutta 85- fino al 2 dicembre)
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giovedì 8 novembre 2012

di Unknown

Maya Zack e il suo mondo fatto su misura

Still from the video Black and White Rule,  2011 
one channel HD video, duration:17:45 min
(courtesy by gallery)

Di quest'artista israeliana ho apprezzato in primo luogo l'eleganza nascosta tra l'immagine docile di una donna e l'azione ripetitiva e ossessiva di misurazione. Mi ha affascinato la precisione maniacale e il suo bagaglio pratico fatto di equazioni, immagini di archivio e diagrammi che si amplificano nell'alternarsi di rumori strumentali e silenzi mentali. Una sorta di scienza precisa per ordinare la confusione del mondo reale. 

Still from the video Mother Economy,  2007,
one channel HD, duration:19:45 min

(courtesy by gallery)
Still from the video Black and White Rule,  2011 
one channel HD video, duration:17:45 min
(courtesy by gallery)


Maya Zack è ospite della galleria Marie-Laure Fleisch di Roma con un'installazione plurilinguistica nella mostra Made to Misure. Ad accogliervi troverete un asettico ufficio pieno di scatole di cartone, alle pareti disegni su carta di varie dimensioni che appaiono con le stesse sembianze e freddezza di tono degli studi scientifici o rilievi post crimine. Un video, Black and white rule (2011), che vi manterrà con il fiato sospeso per tutta la durata, in attesa di un istante continuamente rinviato e algebricamente preannunciato. Nella Project room della galleria ritroviamo la stessa compulsiva misurazione ma in un ambiente domestico, nel video Mother Economy (2008). 
Finito e infinito sono gli estremi del linguaggio di quest'artista, che indagando meticolosamente l'immagine, la forma e il concetto di realtà, non fa altro che metterne in discussione l'esistenza. Una formula che spinge l'osservatore nuovamente verso il caos da cui si è partiti. Un po' come tutte le scienze che, arrivate al loro momentaneo e precario limite, osano guardare oltre, con una tensione che muove verso l'infinito.

Made to Misure fa parte del progetto About Paper. Israeli Contemporary art, a cura di Giorgia Calò.

Per maggiori info vi rinvio al sito della Galleria Marie-Laure Fleisch.
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domenica 4 novembre 2012

di Unknown

Le gallerie di New York devastate dall'uragano Sandy


Gagosian Gallery  letteralmente inondata e una scultura di Henry Moore che vi galleggia, mentre alcune lastre di Carl Andre si asciugano sul marciapiede dinanzi alla Paula Cooper Gallery. 
Sembra un'installazione di strada ma non lo è affatto. 

Sandy ha inflitto un duro colpo anche sulle gallerie di New York che all'indomani dell'uragano si sono risvegliate al buio, con opere devastate dall'acqua e dal fango. Molte esposte sui marciapiedi in attesa di scrollarsi di dosso le tracce della tempesta. 

La notte del 29 ottobre scorso il fiume Hudson ha rotto gli argini e con una potenza inaudita ha invaso tutte le strade di Manhattan. Molte gallerie, malgrado le precauzioni, sono state duramente colpite. Per capire la portata del danno, basti pensare che nella zona di Chelsea, una delle più colpite, in dieci isolati si concentrano circa 300 gallerie.
Tra la 30ma e la 14ma strada, erano presenti alcuni dei nomi più prestigiosi del panorama internazionale: David Zwirner, Leo Koenig, Zach Feuer, Gasser and Grunert, Nicole Klagsbrun, Tina Kim Gallery, Marc Jancou e molti altri.  
Oggi al Moma ci sarà un importante incontro per tutti i galleristi, per capire meglio come conservare le opere danneggiate dalla furia di Sandy.

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venerdì 26 ottobre 2012

di Unknown

VideoPost | Apre Affordable Art Fair a Roma

Parete con opere a meno di 500€
Avete appena rimesso a nuovo casa e una parete se ne sta lì tutta vuota in attesa che qualcosa arrivi? Avete sempre sognato di essere dei veri collezionisti d'arte ma il vostro portafogli è sempre stato poco all'altezza? Ecco l'occasione giusta per voi. Ha aperto i battenti ieri, e per la prima volta a Roma, l'Affordable Art Fair, la fiera in cui tutti (non proprio tutti ma molti si) possono permettersi di comprare qualcosa.
Noi ci siamo andati e abbiamo fatto un primo giro di perlustrazione tra stand e eventi collaterali. Ma se ieri la serata prevedeva un pubblico numeroso ma solo su invito, oggi le porte si apriranno per tutti. I prezzi? Come promesso dai 100 ai 5000€, anche se intorno ai 100€ non c'è da aspettarsi molto. 

Buone occasioni nello stand a cura di Marie Claire che come ci spiegano hanno avuto opere in donazione da alcuni artisti che, proponendo un prezzo low cost, aiuteranno il progetto per le donne, in collaborazione con Oxfam. L'occasione è ghiotta anche per dare uno sguardo a gallerie internazionali, ad esempio non dimenticate di passare dalla galleria di Tokyo, di cui non ricordo il nome ma vi assicuro che è inconfondibile. Nello stand del MACRO si fa bella mostra delle pantere di Marcello Maloberti. Le ricordate? Sono le poche sopravvissute alla sua perfomance Blitz, quella che ebbe luogo al MACRO nel marzo scorso e in cui l'artista le mandò letteralmente in frantumi. Nella sezione Young Talents ci piace molto Lara Jeranco Marconi

Noi cosa compreremmo? Sicuramente una foto di Jeson Eskenazj o di Claudio De Micheli, ma ahimè, niente bollino rosso, siamo sopra i 1000 euro. Occhio anche alle opere di Marilena Vita.

Da oggi e fino a domenica numerosi incontri con esperti del settore e laboratori per grandi e piccini gratuiti. Insomma, a tasche piene, leggere o addirittura vuote, vale la pena farci almeno un giretto.

Tanto per farvi capire di che si tratta, siamo andati a dare una sbirciatina con le nostre telecamere. Eccovi il video della serata di inaugurazione.


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mercoledì 24 ottobre 2012

di Unknown

Affordable Art Fair, l'arte accessibile a tutti questo week end è tutta a Roma

Domani alla Pelanda del Macro Testaccio di Roma aprirà i battenti Affordable Art Fair, una delle fiere d'arte contemporanea più casual ed easy del momento. La formula dell'arte accessibile ad un pubblico più vasto già da tempo si svolge con cadenza annuale in altre città: Milano, Londra, Amburgo, Amsterdam, Bristol, Bruxelles, Hong-Kong, Los Angeles, Mexico City, New York, Seattle, Singapore, Stoccolma.
Per Roma si tratta della prima volta. 

Dal 26 al 28 ottobre (25 inaugurazione a invito) ogni galleria esporrà tre dei suoi artisti e, udite udite, il prezzo delle opere, categoricamente esposto, potrà variare da un minimo di 100 ad un massimo di 5000 euro. 

Ma il format non è solo incentrato sulla vendita. Ricco anche il programma d'incontri e workshop per rendere l'arte accessibile a 360°. 

Da non perdere l'incontro con il critico d'arte e curatore Ludovico Pratesi che introdurrà all'affascinante mondo del collezionismo, utile soprattutto per chi è alle prime armi e non sa da che parte iniziare. Per chi invece alle chiacchiere preferisce sporcarsi le mani, non dovrà far altro che scegliere tra i vari laboratori gratuiti organizzati in collaborazione con Officina d'Arte e Lomography: ceramica, fotografia, video, pittura ad olio e scultura. I più piccoli invece potranno scoprire e sperimentare la Street art e il Pop Surrealism nello Spazio Bimbi curato dall'Associazione culturale WorkInProject.

Per saperne di più riguardo gli artisti in vendita, le opere e tutte le attività collaterali eccovi un link.
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martedì 9 ottobre 2012

di Unknown

VideoPost | Performance da Biblioteca. Accade a Milano con Yolanda Dominguez

Yolanda Dominguez (photo link)
Il 4 ottobre scorso, l'artista spagnola Yolanda Dominguez , in occasione dell'inaugurazione di "Svegliati", sua prima mostra in Italia presso Rojo Art Space di Milano, ha dato vita ad una sua nuova performance.

Un'attrice entra in biblioteca e si siede tra gli ignari fruitori del luogo. Dallo scaffale prende La Metamorfosi di Kafka e comincia a strapparne le pagine per dar vita ad una trasformazione del suo corpo. Un ritocchino al seno e uno al labbro superiore...

La performance è una critica alle donne che, spinte dai mezzi di comunicazione di massa, curano molto la bellezza e poco l'intelletto.

Yolanda Dominguez, nata a Madrid nel 1977,  è già molto conosciuta per le sue performance che come sempre destabilizzano e includono chi non volendo vi prende parte. Le sue opere sono sempre un incipit per creare dibattiti, discussioni e riflessioni.

Eccovi il video della sua ultima perfomance.

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mercoledì 30 maggio 2012

di Unknown

VideoPost | After Roma Contemporary


Si è conclusa la fiera d’arte contemporanea capitolina. Noi di Blarco abbiamo fatto un salto tra gli stand nel giorno conclusivo e in un momento di calma apparente.


L’arena dormiva sotto il sol di mezzogiorno, aperitivi privati andavano in scena tra baci e saluti di rito accanto alla sezione bookstore temporanea di Cura e Let’s Art che spacchettavano e impacchettavano cataloghi e simili. Non mancavano le gallerie e i loro cavalier galleristi, un po’ stanchi in verità, occupati in un estremo colpo di elegante fioretto ai collezionisti curiosi in cerca di buone occasione da accaparrare.

C’era anche qualche giornalista dell’ultimo minuto (d'altronde come noi), gli stand delle riviste web piene di buoni propositi, quelle non virtuali e gratuite di punta, quelle popolari e le fedelissime del cartaceo. A zonzo, tra una conferenza e l’altra, i critici omnipresenti, gli esperti, gli operatori di settore, gli studentelli appassionati e naturalmente non poteva mancare qualche artista in incognito sparso qua e là.

Giudizi? Sicuramente la sezione più interessante è stata la Start up, che riuniva le gallerie con appena cinque anni di vita.  

L’appuntamento è all’anno prossimo. Stessa ora e stesso luogo? Staremo a vedere … certo è che il Macro Testaccio ha sempre un suo invidiabile fascino.

Eccovi un video, tanto per rendere l’idea e il sapore dell’atmosfera che si respirava.


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sabato 14 aprile 2012

di Unknown

A metà tra cielo e terra con Maia Flore


Sleep Elevations -Artothèque

Da bambina il mio film preferito era sicuramente Mary Poppins, rimanevo a bocca aperta quando con il suo cappottino nero ed il suo cappello pieno di fiori, tra un’incipriata ed un’aggiustatina al parrucco, con molta e femminile nonchalance, scendeva tra i tetti sorretta da un leggerissimo ombrello che da semplice oggetto di riparo si trasformava in magico paracadute.

Maia Flore, l’artista che espone la sua prima serie fotografica “Sleep Elevations” all’Artotheque di Roma, di magici paracaduti ce ne suggerisce a volontà: velieri a galla nell’aria, stoffe leggiadre, palloncini muticolore, altalene di legno e mongolfiere a strisce incatenate in trame di corda.

Le giovani ragazze dal volto coperto, tutte interpretate dall’artista stessa, si abbandonano alle contraddizioni della suprema legge di gravità, a metà tra sonno e risveglio, in bilico tra l’ascesa e la discesa.

La poesia di Miss Poppins, che lievitava sui cieli di Londra, qui va in scena in paesaggi orizzontali in cui il cielo lascia un po’ di spazio alla terra, tanto quanto basta per collocare l’eroina leggiadra dei sogni della Flore in atmosfere sempre nuove: dal candore dell’Islanda al color grigio cemento dei tetti parigini.

Per la Poppins bastava un supercalifragilistichespiralidoso, per la Flore un gioco di sovrapposizioni fotografiche e l’incantesimo è presto fatto!

Maia Flore è nata nel 1988 in Francia, a Montauban. Attualmente vive e lavora a Parigi dopo aver vissuto in Islanda e in Svezia, due paesi in cui la fotografia contemporanea ed i particolari studi della luce che questa comporta, hanno lasciato una viva traccia nella sua opera.

Se vi va di tornare un po’ bambini, nel mondo dell’immaginario in cui anche un corpo può lievitare da terra con la facilità con cui un gabbiano spicca il volo, vi consiglio vivamente questa mostra in corso a via Margutta numero 85. Avete tempo fino al 10 maggio. Volate!

Per maggiori info sull'artista www.maiaflore.com
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venerdì 13 aprile 2012

di Unknown

VideoPost | New York secondo Hugues Roussel

New York attraverso l'obiettivo e le sovrapposizioni sapienti e calibrate di Hugues Roussel ci appare in una veste nuova, una sorta di giungla urbana.
Il Financial District, con le sue architetture e profili svettanti, accoglie sovrapposizioni inaspettate di arbusti e chiome nude del Central Park.

Il bianco e nero rende il paesaggio uniforme, palesa il medium ed accorda i contrasti tra i due luoghi dalle geometrie opposte. Un ordine imprevisto ed una visione inedita raccontano di una città diversa: è New York nei giorni che precedono l'elezione di Obama, in uno stato di attesa e rinascita rispetto alla devastante crisi finanziaria.

Per perdervi nella bellezza e nella sensazione di attesa mista a speranza degli scatti di Roussel, avete tempo un mese. La mostra Inverse landscape New York # Jungle city, a cura delle giovanissime Roberta Palma e Qamile Sterna, ha inaugurato ieri nella Galleria Ugo Ferranti di Roma.

Eccovi una breve presentazione della mostra da parte dell'artista stesso.

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