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lunedì 11 febbraio 2013

di Unknown

VideoPost | Dialogo a tre: Armin Linke, Kuehn Malvezzi, Carlo Mollino

Prorogata fino al 28 febbraio la mostra in corso presso Vistamare a Pescara. 
La mostra consiste in un percorso fotografico dovuto all'interesse di Armin Linke e Wilfried Kuehn nei confronti di tutta l'architettura di Carlo Mollino, architetto torinese con una speciale visione del Modernismo, visione "spregiudicata e visionaria".

A. Linke, Carlo Mollino,
 Furggen cableway, ghost station Cervinia (Aosta), Italy
(link photo)

Ne è nata una mostra, anzi due: la prima dal titolo Maniera Moderna, presso l'Haus der Kunst di Monaco, curata da Linke e Kuehn e realizzata con lo studio Kuehn Malvezzi. La seconda a Pescara presso la galleria Vistamare di Benedetta Spalletti. Le due mostre offrono sguardi diversi ma complementari. Se nella prima l'interesse verte tutto su una lettura della "modernità divagante" di Mollino, nella seconda il punto di vista si ribalta e il lavoro dell'architetto torinese diventa l'occasione per approfondire concetti e punti di vista di Linke e Kuehn Malvezzi. Architetture, interni, mobili, fotografie, spazi inventati e installazioni di Mollino fotografati da Linke e divenuti fonte d'ispirazione per Kuehn Malvezzi.

A. Linke, Carlo Mollino,
Casa sull'altopiano (Villa K2), Agra (Varese), Italy
Le affinità si svelano palesemente. Prima tra tutte l'idea di Mollino dell'architettura come display, come palcoscenico, un luogo in cui mettere in scena o provocare delle dinamiche. Stessa ricerca è portata avanti dallo studio berlinese di Johannes, Wilfried Kuehn e Simona Malvezzi, mosso sempre dalla volontà di creare prima che oggetti, relazioni.
Stesso concetto torna in Armin Linke, attraverso l'obiettivo fotografico.

Un discorso a tre colmo di affinità e risvolti ben analizzati dal testo critico di Cloe Piccoli che indaga alla perfezione anche l'altra idea condivisa dalle tre ricerche, ossia il montaggio, inteso con lo stesso carico concettuale di un ready made duchampiano: accostamenti e ri-significazioni di elementi che appartengono a contesti diversi.

La mostra diviene terreno fertile per momenti di riflessione sull'architettura ma anche sul ruolo della fotografia come strumento d'indagine.

Per saperne di più eccovi il link alla galleria e un video della mostra.

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