Martin Creed (Link foto) |
Vincitore
del Turner Prize del 2001, gli sono state dedicate numerose mostre nei musei di
tutto il mondo dalla Tate Britain al Moscow Museum of Modern Art e anche
oltreoceano al Museum of Contemporary Art di Chicago. Non poteva mancare una
tappa tutta italiana e infatti nel 2006 ha esposto alla Fondazione Trussardi di
Milano e in seguito a Roma sempre presso la galleria Lorcan O’Neill.
Ma quest’anno ci sono delle novità: la galleria inglese si espande e apre un nuovo spazio espositivo nel centro storico di Roma, dietro piazza Cairoli, disseminando le opere di Creed in giro per la città fra via della Lungara, nella vicina via Orti d’Alibert e nell’ultima sede inaugurata il 5 giugno a Vicolo dei Catinari.
M. Creed, Installation view, Galleria Lorcan O'Neill, Vicolo dei Catinari 3 |
Le opere
esposte alla mostra romana sono molto varie ed eterogenee. Un folto gruppo di sculture
e alcuni recenti lavori su tela fanno compagnia all’immancabile Work No.1548. Half the air in a given space, una
delle sue installazioni più celebri.
Sebbene
l’artista abbia utilizzato medium artistici diversi, sembra esserci una ferrea
logica compositiva che accomuna tutti i lavori presentati. Del resto anche i
titoli delle opere seguono un preciso ordine numerico apparentemente in successione,
che si rivela uno dei tratti comuni delle opere di Creed.
A
partire dalle sculture, realizzate in ferro e cartone, Creed segue un preciso e
calcolato ordine strutturale, ben visibile nella disposizione geometrica delle
travi di ferro e delle scatole di cartone. Così anche in alcune pitture ritorna
questo sistema ordinato e rigoroso, dove però al posto dei materiali grezzi
delle sculture troviamo astratte composizioni geometriche dai colori molto
accesi.
M. Creed, Work No. 1615, 2013, Acrylic on canvas. Galleria Lorcan O'Neill, via Orti d’Alibert 1 |
Infine
anche nel lavoro Work No. 1548. Half the
air in a given space, un’installazione che riempie lo spazio della galleria a via della Lungara con palloncini rosa, oltre
alla componente ludica e concettuale del progetto, vi è un attento studio
strutturale. Infatti i palloncini devono rigorosamente contenere metà dell’aria
presente all’interno della sala, occupando di conseguenza esattamente metà del
volume dello spazio.
Esistono
diverse versioni di quest’installazione ovviamente tutte differenti l’una
dall’altra in quanto il numero di palloncini è infinitamente variabile a
seconda delle dimensioni dello spazio. Quello di Creed è un attento studio dell’ambiente
circostante, dei materiali della nostra vita quotidiana e soprattutto delle
nostre percezioni. In alcune versioni di questo lavoro infatti gli spettatori
sono invitati ad entrare ed interagire direttamente con questi palloncini.
M. Creed, Work No. 1548. Half the air in a given space, Galleria Lorcan O'Neill, Via della Lungara 42 |
L’abilità
di Creed risiede nel saper lavorare con materiali semplici come il ferro, il
cartone o i palloncini gonfiabili riuscendo non solo a ribaltare la loro
funzione quotidiana ma anche a stravolgere lo spazio entro cui questi sono
posti, generando così negli spettatori uno sguardo di ammirazione, divertimento
e allo stesso tempo spaesamento.
Nessun commento:
Posta un commento