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giovedì 4 aprile 2013

di Unknown

Se non pagate mi riprendo la scultura!

Il fattaccio ruota attorno ad una bella scultura  intitolata Nuovo ciclista, posizionata sul lungomare sud di Giulianova. Una scultura, una bici, realizzata dall'artista Gloria Sulli che nel 2009 partecipò al concorso dedicato a Venanzo Crocetti, organizzato in occasione del centenario del Futurismo. 


Il giorno dell'inaugurazione della scultura il sindaco dichiarò che l'opera consacrava la cultura ciclabile su cui l'Amministrazione stava puntando. Tutte parole al vento, considerando che, trascorsi da allora più di tre anni, la scultura risulta ancora non pagata; nonostante le sollecitazioni dell'associazione Piazza Dante al comune giuliese. 
E l'artista pescarese che fa? Puf... fa sparire nottetempo la scultura, caricandola su un furgoncino durante la pasquetta. A documentare il tutto la foto del piedistallo ormai vuoto.

link foto 
Anche se il gesto a nostro parere sarebbe stato più che giusto...trattasi solo di semplice pesce d'aprile: la foto è frutto di un fotomontaggio e poco dopo l'associazione svela che in realtà la scultura non è mai stata smossa dalla sua base.
Come dire: "Se non pagate mi riprendo la scultura!"

Ma possibile che sulla costa abruzzese le sculture non hanno mai vita facile? O, nonostante siano state fatte a regola d'arte, non vengono pagate (caso Gloria Sulli a Giulianova), o,  pur essendo state pagate cifre esorbitanti, all'improvviso e imprevedibilmente, vanno letteralmente in frantumi (caso calice di Toyo Ito in piazza Salotto a Pescara).

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martedì 23 ottobre 2012

di Unknown

VideoPost | Toyo Ito, Comune di Pescara e Clax. Chi pagherà il calice rotto?

Toyo Ito, Wine glass
Toyo Ito, l'architetto giapponese, chiede un risarcimento danni dell'ammontare di 1 milione di euro alla Clax Italia, l'azienda di Pomezia che realizzò la sua scultura, ribattezzata Huge Wine glasse, per piazza della Rinascita a Pescara e che nel febbraio 2009, ad appena 64 giorni dall'inaugurazione, andò letteralmente in frantumi. La cifra richiesta, come precisa l'avvocato dell'architetto, Maria Concetta Alessandrini di Roma, sarà devoluta in beneficenza. Il 5 ottobre Ito ha consegnato una memoria nelle mani del giudice Marco Bartone che presiede la causa civile in corso tra la ditta realizzatrice dell'opera e il Comune di Pescara. 
Quindi ricapitolando, il Comune di Pescara chiede 2 milioni e 100 mila euro alla Clax, da dividere tra i proprietari dell'opera rimasti, è il caso di dire, a bocca asciutta, ossia il comune stesso per l'80 per cento e la Banca Caripe al 20 per cento. La Clax scarica le colpe sul progetto dell'architetto che a sua volta incolpa la ditta di non aver eseguito le sue raccomandazioni. La prossima udienza ci sarà tra 7 mesi.  

Nel frattempo la morale della favola giudiziaria sapete qual è? E' che in piazza della Rinascita a Pescara campeggia ancora il calice rosso in questione, tra armamenti di sicurezza arrugginiti, acqua imputridita, rifiuti e sguardi indignati dei passanti. Ma non sarà forse il caso di rimuoverla? Ma a spese di chi? Lasciamo a voi il piacere amaro del commento. 

Eccovi un video girato qualche giorno fa.




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