martedì 5 luglio 2011

di Unknown

Cy Twombly è morto a Roma


Da qualche parte ricordo di aver letto che qualcuno asseriva di aver sentito la madre dell’artista raccontare che da bambino Cy, piccolissimo, ripeteva sempre: “Da grande andrò a Roma!”. 
Oggi, in un ospedale di Roma, Cy Twombly è morto all'età di 83 anni, malato da tempo per un cancro. 
A dare la notizia è stato Eric Mezil, direttore della collezione Lambert en Avignon.

Twombly giunge a Roma per la prima volta nel '52 accompagnato dall'amico Robert Rauschenberg e subito se ne innamora. Vi ritorna nel '57 per restare a lungo.
Non stupisce quindi il suo desiderio di essere sepolto nella città eterna, a cui era legato da ormai cinquant'anni, anche se ultimamente viveva a Gaeta.

Twombly ( vero nome Edwin Parker jr), nato nel 1928 a Lexington, Virginia, studia presso l'Art Students League di New York dal 1950 al 1951 dove incontra Robert Rauschenberg che lo conduce al Black Mountain College, dove conosce anche John Cage. Suoi maestri saranno Franz Kline, Robert Motherwell e Ben Shahn.



Liricità del segno, musicalità della pittura e candore scultoreo. L'opera di Cy è stata interpretata in diversi e mille modi ma rimane ancora un enigma dell’arte contemporanea. 
Il semiologo francese Roland Barthes parlò di una contrapposizione della scrittura con altri simboli grafici in grado di produrre la scossa che porta allo stato zen dell’illuminazione.
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di Unknown

60 artisti per Papa Benedetto XVI

(fonte: Ansa.it)
E' stata inaugurata ieri, alla presenza del Santo Padre, la mostra "Lo splendore della verità, la bellezza della carità".  
Nell'atrio dell'Aula Paolo VI, Benedetto XVI si è rivolto agli artisti presenti per ribadire il legame tra arte e fede dichiarando: 
"La Chiesa e gli artisti tornano ad incontrarsi, a parlarsi, a sostenere la necessità di un colloquio che vuole e deve diventare sempre più intenso e articolato".
Sua Santità si è poi soffermato sul titolo della mostra e quindi sulla complementarietà di verità e carità rispetto alla bellezza, rivolgendo ai presenti un caloroso appello: 
"E' proprio dall’unione, vorrei dire dalla sinfonia, dalla perfetta armonia di verità e carità che emana l’autentica bellezza [...] non scindete mai la creatività artistica dalla verità e dalla carità, non cercate mai la bellezza lontano dalla verità e dalla carità ma con la ricchezza della vostra genialità, del vostro slancio creativo, siate sempre, con coraggio, cercatori della verità e testimoni della carità; fate risplendere la verità nelle vostre opere e fate in modo che la loro bellezza susciti nello sguardo e nel cuore di chi le ammira il desiderio e il bisogno di rendere bella e vera l'esistenza, ogni esistenza, arricchendola di quel tesoro che non viene mai meno, che fa della vita un capolavoro e di ogni uomo uno straordinario artista: la carità, l'amore".
L'esposizione ha accolto, dopo un'attenta selezione, 60 artisti internazionali per festeggiare i 60 anni di sacerdozio di Ratzinger.
Sono rappresentate le discipline più varie, dalle arti figurative alla scultura, dall'architettura all'oreficeria, dalla musica ai bozzetti architettonici, dalla fotografia alla letteratura.

Tra gli artisti il brasiliano Oscar Niemeyer, maestro dell'architettura ormai ultracentenario, lo spagnolo Santiago Calatrava, lo svizzero Mario Botta, il greco Jannis Kounellis, gli italiani Ennio Morricone, Renzo Piano, Tullio Pericoli, Mimmo Paladino, Mario Ceroli, Paolo Portoghesi, Arnaldo Pomodoro.

L'apertura della mostra è stata accompagnata dalle note al pianoforte di Arvo Pärt, il cui spartito musicale è stato esposto al termine del percorso di visita. Commovente l'augurio al papa da parte del mondo del cinema italiano tramite il video Guardando oltre,  a cura di Pupi Avati, in cui compare anche il papa stesso quando sessant'anni fa fu ordinato sacerdote.
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giovedì 30 giugno 2011

di Unknown

Anche l’Abruzzo ha il suo Padiglione Italia

Sabato 25 giugno l’Abruzzo ha dato il via al suo Padiglione Italia. Poca la stampa che si è interessata all'evento, forse messo in ombra dai recenti vernissage del Padiglione Italia nel Lazio ed in Lombardia. 

Eppure l’Abruzzo ha presentato un progetto alquanto originale e ricco di eventi. 

Il Coordinatore regionale per il Padiglione Abruzzo, Umberto Palestini, ha spiegato che, essendo la logica del Padiglione Italia quella di diffondere la creatività delle varie regioni, la regione Abruzzo ha aderito con convinzione all’iniziativa, anche in virtù della particolare e unica configurazione logistica, voluta dal curatore Vittorio Sgarbi, quale omaggio ed attenzione ad una regione dolorosamente colpita dai recenti eventi sismici. 

In Abruzzo "Padiglione Italia", unico esempio nazionale, sarà dislocato in tre prestigiose sedi e avrà due significativi Eventi Speciali
Le sedi espositive sono l’Aurum di Pescara, lo splendido spazio recuperato presso il Museo di Santo Spirito di Lanciano e la Fortezza di Civitella del Tronto
I due Eventi Speciali si terranno a L’Aquila e Santo Stefano di Sessanio

Il primo evento vuol essere un segno per l’Aquila. Il 23 luglio sarà riaperto il Duomo cittadino con un’installazione, già vincitrice del Premio Terna, a cura di  Mauro Folci, Lea Contestabile e soprattutto Fausto Cheng.
A Santo Stefano di Sessanio invece sarà riportata l’opera filmica restaurata di Sandro Visca, Cuore rosso sul Gran Sasso, del 1975. 
Vittorio Sgarbi arriverà in Abruzzo il 24 luglio per far visita a tutte le sedi coinvolte nel progetto. 


Nel frattempo vi raccontiamo del vernissage all’Aurum di sabato scorso, primo frammento del Padiglione Italia/Abruzzo.


Dopo un breve black out iniziale, per la presentazione ufficiale del Padiglione sono intervenuti Chiavaroli, consigliere regionale, Giordano Bruno Guerri, Consulente d'immagine della città di Pescara, Umberto Palestini, Coordinatore della Biennale Abruzzo. 

Dei 40 artisti locali scelti, qui hanno esposto in 24. Ve ne nominiamo solo alcuni che ci hanno particolarmente colpito.

Franco Summa, Magnus ab integro saeclorum nascitur ordo

Antonio Marchetti, Il Bel Paese, 2011

Angelo Colangelo, Apoxyomenos, 2008

Dalle scritte e dai colori dell’abito talare di Magnus ab integro saeclorum nascitur ordo di Franco Summa, a Il bel paese di Antonio Marchetti con le sue miniature tridimensionali in cassetta, all'Apoxyomenos di Angelo Colangelo.

Lea Contestabile, 6 aprile 3:32, 2009

Valentina De' Mathà, Silenzio, 2011

Ester Grossi, 1915: terremoto nella Marsica, 2011


Lea Contestabile, con il suo muro di formelle bianche, e Valentina De’ Mathà, con le sue sculture in carta, presentano opere poeticamente commemorative del terremoto del 6 aprile 2009, mentre Ester Grossi nel suo intreccio colorato rimanda al terremoto del 1915 di Avezzano.


Antonella Cinelli, Uomo vs Uomo, 2009

Antonella Cinelli invece racconta lo scontro di due corpi con un fare pittorico tutto fotografico. Presente anche un'opera di Giuseppe Fiducia, artista da poco scomparso.

Giuseppe Fiducia, Doppie missive, 2003

Non tutti gli artisti presenti sono abruzzesi. Grazie al senso di ospitalità del padiglione, hanno esposto anche il collettivo veneziano Orch orsenigo_chemollo, segnalato da Italo Zannier per il suo contributo fotografico sul terremoto, e Nicola Maria Martino, artista che ha fatto dell’Abruzzo la sua terra d’approdo.

Orch orsenigo_chemollo, Fratelli d'Italia, 2008

L’attenzione durante il vernissage, come ogni Biennale che si rispetti, è stata catturata anche da alcuni personaggi che hanno un loro perché. Abbiamo avvistato ed anche intervistato il cliccatissimo “Uomo tecnologico” (se non lo conoscete provate a cercare su Google), che abbiamo scoperto essere anche lui abruzzese.

L'uomo tecnologico

A zonzo anche un uomo in incognito con tanto di bavaglio. Mistero presto svelato: trattasi di Rodolfo De Matteis, artista nato a L’Aquila che vive in Messico. 
Non sono passati inosservati anche i visitatori con tanto di t-shirt stampata. Sono i “50 amici” di Anna Secci, artista presente con un’opera aperta dal titolo l’arte è cosa (mia) nostra, un’opera in divenire che li coinvolgerà tutti, perché come lei stessa ha dichiarato ai nostri microfoni “La creatività è di tutti!”.

Anna Secci posa in una foto di gruppo con i suoi "50 amici"

La mostra presso l'Aurum ci ha piacevolmente colpiti, certamente non mancheremo ai successivi appuntamenti.


Di seguito trovate alcune altre opere esposte all'Aurum

Antonio Spinogatti, Senza titolo, 2007

Maria Antonietta Sulcanese, Cosmogonia, 2011

Arago Design, Birillume, 2009

Silvestro Cutuli, Materia / Antimateria, 2008

Massimo Campi, Paesaggio con predella, 2011

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lunedì 27 giugno 2011

di Unknown

La favola di Marina, Vittorio e la "pipì d'artista"

C'era una volta a Venezia, tra acque fatate e vascelli abbandonati, una dolce signora dai rossi capelli di nome Marina.

       M. Ripa di Meana a Venezia

Un giorno la gentil donna fu chiamata a corte da un cavalier dalla chioma fluente, un certo Vittorio Sgarbi da Ferrara, per consigliar artista da inserir nel suo Padiglion pien di meraviglie, presso l'Arsenal.

V. Sgarbi a Venezia

Marina indicò al principe la sua prediletta, tal Erika Calesini, che un bel accrocchio presentò. 



Il dì seguente, come d'incanto, l'intesa tra i due scomparve e finì che lei in un istante d'ira furibonda su di lui del piscio gettò, ma per esser più colta e rimembrar a mente Piero Manzoni, "pipì d'artista" lei lo chiamò...

E vissero per sempre nelle cronache del trash che più trash non si può...

P. Manzoni, Merda d'artista

Bella storia? Peccato che sia tutto vero. 
Proprio noi di Blarco, tanto per fare un po' di gossip, Marina l'avevamo incontrata il 5 giugno scorso mentre si dirigeva mite e pacata, all'ombra del suo bel cappellino, verso l'Arsenale, presumibilmente proprio al Padiglione Italia di Sgarbi. 
Cosa sarà mai capitato tra lei e Vittorio da quel giorno fino alla performance improvvisata presso Palazzo Rancani Arroni, nel corso delle Mostre d’Arte del 54° Festival dei due mondi di Spoleto?

Il diverbio è stato documentato con dovizia di particolari dalle telecamere presenti. Guardate e scuotete pure la testa...

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domenica 26 giugno 2011

di Unknown

VideoPost | Il "Silenzio" loquace di Valentina De' Mathà al Padiglione Italia in Abruzzo

V. De' Mathà "Silenzio"

Valentina De' Mathà, classe 1981, nata ad Avezzano, vive e lavora in Svizzera.
L'abbiamo incontrata in occasione dell'apertura del Padiglione Italia - Regione Abruzzo presso l'Aurum di Pescara, dove espone un'installazione scultorea commemorativa delle 308 vittime del tragico terremoto che il 6 aprile 2009 ha devastato la città di L'Aquila.

V. De' Mathà "Silenzio"

"Silenzio", questo il titolo del suo lavoro, racconta la drammaticità della catastrofe attraverso sculture in carta: sono corpi disfatti girati verso il muro, generati tutti da un'unica matrice.

Di fronte a tale visione cadono i commenti, le parole restano in bilico tra l'ovvio e lo scontato, la paura si placa, l'amara consapevolezza dell'accaduto si fa avanti, mentre s'insinua la convinzione assurda del credere di non poter far nulla.

Ma la De' Mathà contraddice lo stato d'inerzia e la sbrigativa rassegnazione con un dono speciale.

Domani, 27 giugno, alle 15:30, l'artista regalerà una scultura dell’installazione in questione alla città di L’Aquila, durante una cerimonia che si terrà nel tratto di portici che collega Corso Vittorio Emanuele e Piazza Duomo. 
Verrà applicata una targa commemorativa e padrino d'eccezione dell'evento sarà Dario Pallotta, giocatore dell’Aquila Rugby, particolarmente distintosi nel salvataggio di alcune vittime rimaste sotto le macerie del terremoto.

La scultura verrà posta in uno spazio all’aperto fino al suo completo deterioramento.
Durante l’evento sarà presente l’Assessore alla Cultura Stefania Pezzopane.

Valentina stessa in questa video intervista ci spiega il perché del suo lavoro e le motivazioni che l'hanno spinta a prender parte alla Biennale di Venezia.



Infine un Link che è un consiglio. Si tratta del sito dell'artista in questione, dove vale la pena girare a zonzo e perdersi nelle foto e nei lavori, è un piacere sia per gli occhi che per la testa. (clicca qui)

Lo styling di Valentina De' Mathà durante l'inaugurazione è stato curato da Abbiglieria e Esther optical di Avezzano
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venerdì 24 giugno 2011

di Unknown

VideoPost | Haroon Mirza il compositore dell'arte


H. Mirza
 (foto Vogue Italia)
Haroon Mirza compone opere in cui forza e fragilità, silenzio e rumore, assenza e presenza, si combinano tra loro in maniera inaspettata ed apparentemente elementare, in realtà il suo è un gioco sofisticato e calibrato in ogni punto, fatto di coincidenze pianificate e moti concatenati.

Il background alle spalle dell'artista inglese è eclettico ed ampio. Dall'elettronica alle avanguardie del classico passando per il jazz. 

I suoi lavori sono stati classificati nel 2008 dal NY Arts Magazine come "manipolazioni musicali".
Componimenti fisici in cui ogni suono è generato da un oggetto apparentemente non musicale. Una sorta di ready made sonoro visivo, ma anche un assemblage di oggetti dell'elettronica nuovi o obsoleti.

Alla Biennale d'arte in corso a Venezia, il suo Leone d'Argento come miglior artista promettente ha messo tutti d'accordo. 

In quel di Venezia ha presentato due installazioni elettroniche: la prima, nel Padiglione Centrale ai Giardini, all'interno dell'angusto e stellare "parapadiglione" ideato da Monica Sosnowska; la seconda nella sua camera anecoica presso le Corderie dell'Arsenale intitolato "The National Apavilion of Then & Now".

Eccovi il video:





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di Unknown

VideoPost | La Biennale 2011: tra numeri e premi ecco il resoconto

La Biennale di Venezia comincia a dare i numeri: 50mila (51.630) visitatori in 18 giorni, con una media giornaliera di 3.037. Di questi, oltre il 25% è rappresentato da giovani (under 26). 
Solo nel primo giorno sono accorsi 7.200 visitatori per un incasso di 100 mila euro.

Per non perderci in calcoli e non addentrarci nei meandri delle critiche e polemiche che hanno caratterizzato e continuano a colorire questa 54. Esposizione internazionale d'Arte, ci soffermiamo per un attimo sui protagonisti di quest'anno premiati dalla giuria presieduta dall’egiziano Hassan Khan .

Sturtevant

F. West

Vi rinfreschiamo la memoria con il video della Premiazione del 4 giugno, in cui la gioia commuovente della Sturtevant e la felicità composta di Franz West, i due artisti insigniti del Leone d'Oro alla Carriera, si mescolano alla timidezza giovane del talentuoso Haroon Mirza, mentre impacciato, stringe tra le mani  il suo Leone d'Argento per un promettente giovane artista di ILLUMInazioni

H. Mirza

Il tutto tra gli applausi unanimi per il Leone d'Oro per la miglior partecipazione nazionale al Padiglione Germania, un premio che arriva postumo all'artista, filmmaker e regista teatrale Christoph Schlingensief, scomparso l'estate scorsa.

Padiglione della Germania

La giuria ha voluto inoltre riconoscere il lavoro curatoriale del commissario del padiglione tedesco Susanne Gaensheim
Due le menzioni speciali, la prima per l'artista svedese Klara Lidén che ha disseminato contenitori per rifiuti ai quattro angoli di un piccolo ambiente dell’Arsenale, la seconda per il Padiglione della Lituania.


Svezia, K. Lidén, Untitled
Lituania, D. Miksys, Behind the White Curtain

Tutti d'accordo per Christian Marclay, anche lui insignito del Leone d'Oro per il miglior artista di ILLUMInazioni per il suo "The Clock", un collage di pellicole cinematografiche che scorre sullo schermo ininterrottamente, 24 ore su 24.

C. Marclay

Se il 4 giugno non eravate a Venezia per assistere alla Consegna dei Premi? Eccovi il video:







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