mercoledì 17 ottobre 2012

di Unknown

Roma non è Game Over. Arriva VIGAMUS, museo del videogioco

(photo link)
VIGAMUS sarà il secondo museo del videogioco in Italia. Aprirà a Roma il 20 ottobre prossimo e già tutti ne parlano. Il suo ideatore si chiama Marco Accordi Rickards, presidente di Aiomi (Associazione Italiana Opere Multimediali Interattive) e docente dell'Università Tor Vergata, per l'appunto unica in Italia ad avere un corso incentrato sulla teoria e critica delle opere multimediali e interattive.

Il nuovo museo sarà un centro multidisciplinare, in cui il videogioco sarà indagato dal punto di vista tecnico, artistico, storico. Vigamus sarà un centro polifunzionale per conferenze, incontri di settore e presentazioni. Le porte quindi saranno aperte ad un pubblico variegato, dal curioso che non ne sa nulla all'esperto che da anni ama, gioca e studia i videogiochi senza avere un centro di riferimento. 

Come dichiarato in queste ore dallo stesso Rickards, l'impresa non è stata molto facile, un percorso zeppo di problemi burocratici, economici e culturali. Primo tra tutti far comprendere alle istituzioni il valore storico e artistico dei videogiochi -Arrivare in fondo è stato più difficile che finire Dark Soulsha ammesso in un'intervista Rickards, direttore del museo.

A novembre già un evento degno di nota. Vigamus darà vita ad una mostra che racconterà lo stretto legame esistente tra videogiochi e cinema. “Interferenze Interattive. Playing Movies”, questo il titolo dell’evento in programma l’11 novembre, e nato all'interno della sezione “Risonanze” della VII Edizione del Festival Internazionale del Film di Roma.

In realtà, in Italia, un museo del videogioco già esiste. La Mecca del Videogioco si trova a Gattorna di Moconesi (Genova).

Cari patiti e non del videogames non vi resta che scegliere, nel dubbio visitateli entrambi.

Per maggiori info VIGAMUS   LA MECCA DEL VIDEOGIOCO
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lunedì 15 ottobre 2012

di Unknown

Arcangelo Sassolino e Francis Bacon alla Strozzina

Arcangelo Sassolino da sempre crea installazioni  in cui i principi della  meccanica spingono all'estremo le forze, approdando all'inevitabile rottura delle cose, o quasi. 
Nelle sue installazioni ci sono i tempi lunghi dell'attesa e il brivido dell'istante decisivo. Uno dei suoi ultimi lavori, intitolato Elisa, è composto da strani escavatori assemblati e mossi casualmente in una danza meccanica e minacciosa  sull'asfalto. Al tempo si aggiunge il suono stridulo della rovina. Quest'opera, insieme ai suoi precedenti lavori, riflette sulla caducità delle cose.

Arcangelo Sassolino, Elisa

E' per questo che Arcangelo Sassolino è tra gli artisti selezionati alla Strozzina di Firenze per la mostra Francis Bacon e la condizione esistenziale nell’arte contemporanea (5 ottobre 2012-27 gennaio 2013), a cura di Franziska Nori e Barbara Dawson, rispettivamente direttore della Strozzina e direttore della Dublin City Gallery The Hugh Lane.

Partendo da un nucleo di dipinti di Bacon, la mostra espone le opere di 5 artisti internazionali da sempre interessati alla riflessione sulla condizione dell'uomo e la sua precarietà fisica ed esistenziale.

Sassolino per l'occasione ha portato a Firenze un'altra delle sue ingegneristiche installazioni scricchiolanti. E' un pistone con delle funi posto in mezzo ad un corridoio. L'artista, ancora una volta, forza la materia al limite estremo delle sue possibilità.

Oltre a Sassolino sono presenti opere di Nathalie Djurberg, Adrian Ghenie, Chiharu Shiota, Annegret Soltau.
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di Unknown

Le linee guida di Pietromarchi per il 55° Padiglione Italia della Biennale di Venezia

B. Pietromarchi
Del programma curatoriale di Bartolomeo Pietromarchi per la ventura 55. Biennale di Venezia si sa già qualcosina. Il 10 ottobre, presso la sede del Mibac, si è tenuta una prima conferenza stampa di presentazione del Padiglione Italia, per svelare le linee guida dell'intero progetto.
Innanzitutto niente liste di nomi chilometriche e dell'ultimo minuto, i nomi saranno molti ma ognuno avrà lo spazio che merita.

Pietromarchi punterà soprattutto sui grandi nomi dell'arte contemporanea italiana che dal 1960 ad oggi hanno conquistato un podio importante nell'ambito internazionale. Ma il suo progetto vedrà i grandi nomi affiancati dalle proposte delle ultime generazioni di artisti. Il curatore tiene a precisare che preferirà non esporre artisti troppo troppo giovani. L'età delle nuove leve sarà quella dei quarantenni che già godono, in un certo qual modo, di un riconoscimento museale a livello internazionale. Il percorso espositivo punterà quindi ad una visione parallela, in bilico tra storicità e novità, Pietromarchi infatti afferma:
"intendo mostrare attraverso le opere una storia diacronica e fluida, un'analisi per temi che sia anche un dialogo tra generazioni diverse e che punti a far conoscere al mondo quali sono le tendenze su cui si muove l'arte italiana" (Fonte: Il Sole 24 Ore)
Che dire? Programma poco rischioso e con le spalle ben coperte, ma d'altronde, considerando l'ultima Biennale sgarbiana, forse un padiglione dalla forte identità è proprio ciò che ci vuole. 
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di Unknown

Sky Arte HD scalda i motori prima della partenza del 1 novembre


Dal 1 novembre sui canali 130 e 400 della piattaforma satellitare troveremo il nuovissimo canale di Sky tutto dedicato all'arte: fotografia, design, scultura, pittura, danza, letteratura, musica, festival e grafica. Sky Arte HD sembra promettere bene. Un contenitore esplosivo che già da giorni sta trasmettendo in loop 7 anteprima video che preannunciano stile e mission del canale. 
Inoltre c'è già stato un party romano che ha visto protagonista la Street art e la musica. Il nuovo canale è stato presentato in Italia lo scorso 13 giugno da Rupert Murdoch, presidente e CEO della News Corp, la holding dei media che controlla Sky Italia

Sky Arte HD sarà una vetrina d'eccellenza per promuovere l'arte made in Italy nel panorama internazionale. 
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domenica 14 ottobre 2012

di Unknown

Kassel non va in letargo grazie agli artisti cinesi

Mou Baiyan, Fat man
Mentre si fanno ancora i conti e resoconti della 13° dOCUMENTA, la città di Kassel si riveste nuovamente a festa per l'arte contemporanea. In occasione dell'anno della cultura cinese in Germania, la mostra "Alles unter dem Himmel gehort allen" (Tutto sotto il cielo appartiene a tutti), presenta 19 artisti contemporanei cinesi. Tutte le opere sono sparse lungo le strade, le piazze e i parchi della città.
Klaus Siebenhaar, uno dei curatori, ha affermato che si tratta della più grande mostra di arte contemporanea cinese in uno spazio pubblico al di fuori della Cina.
Una mostra all'aria aperta che presenta la faccia anticonformista dell'arte cinese; quindi niente disegni a china o eserciti in terracotta.
Un uomo nudo di grosse e grasse dimensioni (300 kg) si arrampica su una scala alta 8 metri per sbirciare gli interni della Neue Galerie, mentre un Trasformer composto da parti di camion militari si erge per 10 metri d'altezza...e poi formiche giganti e altre installazioni. Tutto per mantenere Kassel ancora sveglia per qualche mese ed evitare il letargo post Documenta.

Bi Heng, Transformer
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sabato 13 ottobre 2012

di Unknown

Un pezzo del favoloso mondo di Walter Visentin scende in piazza a Torino

W. Visentin, gazeabout #2#3
W. Visentin, gazeabout #2#3
A Walter Visentin piacciono gli intrecci, gli accumuli e il bianco. 
Almeno è ciò che sembra da una sbirciatina, senza troppe pretese critiche, ai suoi lavori pubblicati qua e là nel web.
In realtà l'artista torinese nasconde un mondo più intricato e profondo di quel che appare a prima vista.
A volte sembra la versione italiana di Kurt Schwitters. Ho detto "sembra", si perché i lavori di Visentin sono molto più legnosi e spesso i suoi gazeabout sono en plein air, accumuli senza pareti limitanti, a differenza del merzbau schwittersiano.

 La sua casAlbero è frutto di un'eco-favola moderna fatta di rumori, progetti sospesi a mezz'aria e misurazioni su di un tiglio. Un po' tutti i video, che potete trovare sul suo sito, sono documentari poetici del suo fare. (vedi CasAlbero - Drawing room). Alcuni lavori sono vere postazioni di lancio per la fantasia, penso a Veliero dei Sogni, un letto in cui tutti noi torneremmo bambini.

W. Visentin, Veliero dei Sogni
A metà tra design e scultura, non sai mai se le sue strane seggiole abbiano la canonica funzione di seduta o se stiano lì per essere guardate. Certo una cosa non esclude l'altra. A volte, come nel caso di Miraggio di Miglioramento, accade che le funzioni si moltiplichino su se stesse, proprio come le tavole che compongono la struttura. 
si sale, ci si siede, si osserva, ci si inerpica, si gode della magnificenza delle prospettive, si inizia a comprendere la vastità del panorama, e già arriva il momento di scendere. (link)
Davvero riduttivo definirla sedia! E' un'impalcatura di esperienze e di emozioni concatenate.

W. Visentin, Miraggio di Miglioramento
Sarà anche per questo che oggi, 13 ottobre, Miraggio di Miglioramento è stata la postazione di un comizio sui generis. Da qui Torino ha regalato alla città un nuovo progetto per l'arte contemporanea. In Piazza della città, attori e musicisti si sono susseguiti sul podio di Visentin per presentare al pubblico "The Others", questo il titolo del progetto. L'evento espositivo si rivolge all'arte contemporanea emergente: alle gallerie nate dopo il 2009, a centri no-profit, fondazioni, associazioni, progetti editoriali e collettivi di artisti; avrà carattere internazionale e si svolgerà dal 9 all'11 novembre presso l'ex carcere Le Nuove di Torino. (info)
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di Unknown

VideoPost | Atsushi Suwa e l'iperrealismo orientale

Atsushi Suwa è un pittore iperrealista, nato a Hokkaido, in Giappone. Si è laureato presso la Musashin Art University nel 1992. Per due anni ha vissuto a Madrid, grazie ad un programma per artisti organizzato dall'Agenzia per gli Affari Culturali. Dopo il suo ritorno in Giappone, Suwa ha concentrato le sue ricerche intorno al realismo, risalendo alle origini del dipinto. Nel 2000 ha presentato una serie di opere ispirate agli spettacoli e artisti del Butoh, una danza contemporanea giapponese degli anni '50, in cui i ballerini sono nudi e con il corpo ricoperto di bianco.


Da allora Suwa ha cominciato a realizzare opere che trascendono il realismo del corpo umano, esplorando la bellezza femminile, l'invecchiamento umano, la gioia o il dolore. Il suo processo creativo comincia con la conoscenza piena del soggetto. Il tutto è accentuato da una luce fioca e l'alternarsi dei toni del grigio. Le sue opere emanano quiete e silenzio.


Eccovi un video con altri suoi lavori:
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