VideoPost | I 500 No al Mibact: da finta formazione a buona occupazione

L'11 gennaio archeologi, storici dell'arte, archivisti, restauratori, rappresentanti di diverse associazioni e cooperative, che da anni investono energie e professionalità nella cultura, hanno dato vita ad una protesta per ribadire all'unisono i loro "500 No al MIBACT".

Ma andiamo con ordine.

Ad agosto, con il varo del decreto Valore Cultura, il Presidente del Consiglio Letta aveva annunciato con grande enfasi "Daremo lavoro a 500 giovani per la Cultura".

Il 7 dicembre scorso il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo ha pubblicato il bando "500 giovani per la Cultura", che prevede uno stage formativo di 12 mesi per 500 laureati under 35 presso gli istituti, siti e musei statali, con un compenso lordo di € 5000.

In seguito alle prime proteste il ministro Bray ha modificato in parte il bando, portando da 110 a 100 il voto minimo per accedere alla selezione, eliminando l'obbligo di certificare la competenza linguistica, introducendo la possibilità di un periodo di assenza di 15 giorni per motivi di studio e riducendo a 600 il numero di ore annue per le attività di formazione.

Ma le modifiche, a ragion veduta, non sono bastate. E' la stessa impostazione del decreto Valore Cultura che rischia di penalizzare la tutela del nostro patrimonio e l'occupazione nel settore ed è per questo che in più di 500 si sono dati appuntamento al cospetto del Pantheon. 

La risposta di Bray alla protesta per ora è tutta in un cinguettio. Scontato dire che ci si aspettava ben altro. Come detto da Salvo Barrano, presidente dell’Associazione Nazionale Archeologi, promotrice della manifestazione, se il ministro Bray è davvero dalla parte dei professionisti che hanno manifestato al Pantheon, deve garantirne il riconoscimento con un nuovo concorso pubblico e la riformulazione integrale del bando: da finta formazione a buona occupazione.

La manifestazione di sabato è solo l'ultima di una serie di battaglie portate avanti da anni e due giorni fa qualcosa sembra essersi mosso finalmente nella giusta direzione: alla Camera dei Deputati è stata approvata la proposta di legge sul riconoscimento dei professionisti dei beni culturali (Link), un provvedimento che consentirà, se confermato dal Senato, di riconoscere la qualificazione, la dignità e i diritti per migliaia di professionisti che ogni giorno si occupano del patrimonio culturale.

Anche noi abbiamo partecipato alla manifestazione di sabato e abbiamo ascoltato la voce di chi è sceso in piazza per ricordare al Mibact e all'opinione pubblica quanto sia importante riconoscere le professionalità che, a fatica, sorreggono la Cultura del nostro Paese.

Eccovi il servizio video.

Per saperne di più e sostenere la protesta, che continua con il ricorso contro il bando, clicca qui