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giovedì 20 marzo 2014

di Unknown

VideoPost | Una rete di draghi ed una di salvataggio per il MACRO


Il caro MACRO è sempre più spesso oggetto di post e articoli che ne annunciano la potenziale, sempre imminente e poi rimandata o scongiurata chiusura... ma tralasciamo per un attimo queste voci - piuttosto fondate vista la situazione critica degli ultimi mesi in cui il MACRO si trova - per puntare lo sguardo su un'opera che da dicembre scorso è ospitata proprio nella hall del museo di via Nizza a Roma.
Apparentemente solo una rete, ma basta avvicinarsi, togliersi le scarpe e cominciare a viverla per captarne tutta la magia.

mercoledì 13 febbraio 2013

di Unknown

Piante su piante, garden project di Michele Guido

Garden Project, la mostra in corso presso Z20 Galleria | Sara Zanin, comprende una serie di lavori site specific nati dalla ricerca di Michele Guido, artista da sempre interessato a svelare visivamente il rapporto tra natura e spazio architettonico. 

M. Guido, michele guido_02.02.13_garden project Installation view,
©Michele Guido courtesy z2o Galleria | Sara Zanin, Photo credits: Michele Guido

Una similitudine palesata in maniera geometrica, mediante proiezioni ortogonali e sovrapposizioni  di piante su  piante. Le prime botaniche, le seconde architettoniche. 

M.Guido, lotus garden project #03 2013, Installation view,
©Michele Guido courtesy z2o Galleria | Sara Zanin, Photo credits: Michele Guido

Lotus Garden project# 05_Raphael Urbinas 1504_2011 è un'opera recente che mette in relazione la nervatura di una foglia di loto con il tempio sullo sfondo de Lo sposalizio della Vergine di Raffello e quindi anche con il Tempietto di San Pietro in Montorio del Bramante.

M. Guido, Studio Lotus Garden Project #05_Raphael Urbinas 1504_2011, 
©Michele Guido courtesy z2o Galleria | Sara Zanin Photo credits: Michele Guido
L'intera galleria è poi trasformata in una sorta di giardino: le pareti e il soffitto della sala principale divengono supporto di macro fotografie di foglie di loto e dimora di piante della famiglia dell'euphorbia. Un esemplare dalle foglie strette e oblunghe spunta dall'alto con tutto il suo peso leggiadramente invadente.


M. Guido, michele guido_02.02.13_garden project, 2013 Installation view,
©Michele Guido courtesy z2o Galleria | Sara Zanin, Photo credits: Michele Guido
L'evocazione prospettica e analitica delle due forme prese in esame visivamente, si compone e scompone continuamente, si concretizza e nello stesso istante si fa evanescente. Il fruitore ottiene così la piena percezione di uno spazio organico e geometricamente perfetto, che rimane però irreale e impalpabile. 

La mostra sarà visitabile fino al 16 marzo.

Per maggiori info Z2O Galleria | Sara Zanin

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mercoledì 29 agosto 2012

di Unknown

Messico: 300 paia di scarpe rosse per denunciare il femminicidio


Elina Chauvet, 300 paia di scarpe rosse
Le 300 paia di scarpe che il 29 luglio scorso l'artista messicana Elina Chauvet ha sistemato lungo l'asfalto di El Paso, in Texas, sono rosse come il sangue. Tacchi, rasoterra, sandali, ballerine, infradito e stivali ...un paio per ogni donna scomparsa, uccisa, rapita al confine tra Usa e Messico. Il corpo che non le indossa è un corpo abbandonato alla violenza e condannato all'oblio dell'indifferenza. E' una marcia immobile e silenziosa che denuncia e smuove le coscienze verso una protesta a gran voce.

Elina è nata a Casas Grandes, in Messico. Ha iniziato prima come autodidatta e in seguito ha studiato pittura, ceramica e scultura. Oggi risiede a Mazatlan, sempre in Messico, con il marito e i due figli. Ha partecipato a più di 30 mostre collettive e 2 personali nello Stato di Sinaloa dal Titolo "Virgins and miracles" e "A hearth on the edge".
Per il suo lavoro ha già ottenuto numerosi premi e riconoscimenti.

L'installazione temporanea di El Paso rappresenta il culmine di un progetto iniziato nel 2009, con le prime 33 paia di scarpe. La protesta ha a cuore soprattutto le donne di Juàrez, cittadina messicana in cui dal 1993 un vero e proprio femminicidio è stato messo in atto.

Ancora una volta un esempio di come l'arte possa svegliare le menti e le voci adagiate in un pericoloso letargo!

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mercoledì 18 maggio 2011

di Unknown

VideoPost | Perché Arcangelo Sassolino ci piace!

Non è il primo VideoPost che dedichiamo a questo artista. La verità è che ci piace molto!

Perché le leggi della fisica e della meccanica nei suoi lavori si trasformano in rime baciate.
Perché la durezza dei materiali industriali di cui si serve si coniuga al calore dell'azione messa in scena.
Perché il rumore delle sue sculture è assordante e poeticamente silenzioso.
Perché la complessità degli ingranaggi si scontra con l'elementarità dell'arte.

Perché in ogni sua scultura ad ogni azione corrisponde una reazione mai uguale e sempre contraria.


Ecco per voi "Robotic Sculpture":

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venerdì 29 aprile 2011

di Unknown

Confronti al di là di uno spioncino...ZimmerFrei come Duchamp

Dal 12 febbraio il MACRO di Roma ha presentato al pubblico due nuove opere, entrate recentemente a far parte della propria collezione. Una delle due è l'installazione Untitled (2010) di ZimmerFrei, un collettivo di giovani artisti fondato a Bologna nel 2000.



Per descrivervi l'opera vi fornirò solo 3 brevi indicazioni:
  • si presenta come un semplice spioncino nel muro
  • il lavoro è stato allestito negli spazi del museo al limite tra area espositiva e area uffici, in un luogo quindi non deputato all'arte
  • guidati da uno sguardo curioso si scopre al di là dello spioncino un ambiente retrostante ricco di cimeli e oggetti feticcio
Con queste indicazioni, chi di arte contemporanea sa almeno un po', non potrà fare a meno di pensare ad un'importantissima opera del secolo scorso. 
Mi riferisco all' Étant donnés (1946/1966), opera postuma del famigerato Marchel Duchamp.

ZimmerFrei, Untitled, 2010
MACRO

Marchel Duchamp, Étant donnés, 1946/1966
 Philadelphia Museum of Art

Stesso meccanismo e stessa insolita collocazione. Marcel Duchamp, o pseudonicamente scrivendo Rose Sélavy, all'indomani della sua morte sconvolse per l'ennesima volta il mondo artistico, che credeva che egli avesse abbandonato l'arte venticinque anni prima per dedicarsi unicamente agli scacchi. 
Invece ecco spuntar fuori un rebus tridimensionale al di là di un semplice spioncino. Ci lavorò segretamente per vent'anni nascondendo la sua esistenza anche agli amici più cari.

ZimmerFrei, Untitled, 2010
MACRO

Dietro la porta del gruppo bolognese un uccello in tassidermia, dei vinili di musica jazz, un teschio di capriolo e vari libri di saggistica. 

Marchel Duchamp, Étant donnés, 1946/1966
 Philadelphia Museum of Art
Dietro la porta in legno massiccio di Duchamp, una donna nuda distesa su un letto di ramoscelli secchi, le gambe spalancate a mostrare i genitali e la mano sinistra a sollevar una lampada ad olio.

Le due installazioni, al di là delle similitudini e differenze e al di là delle teorie estetico-filosofiche sottese,  rappresentano un sacro inno alla curiosità...

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mercoledì 27 aprile 2011

di Unknown

VideoPost | Nuovi meccanismi scultorei

Quando la scultura mette in dis-accordo acciaio, masse e volumi, quando la scultura crea e distrugge, quando la scultura è quiete apparente ed esplosione improvvisa.
Siamo rimasti affascinati dall'elucubrazioni artistico scientifiche di Arcangelo Sassolino.

Giovane artista, ex designer di giocattoli, trasforma i principi dell'ingegneria meccanica in metrica scultorea.

Ecco per voi i video in quiete ed in attività di "Piccolo animismo" esposto al MACRO di Roma, nella Sala Enel:






E se non vi bastasse, su You Tube abbiamo scovato anche un altro lavoro dello stesso artista.
La semplice forza di un pistone idraulico ed una trave di legno danno vita ad una performance sonora simile ad uno spettacolo pirotecnico.


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