mercoledì 26 febbraio 2014

di Unknown

VideoPost | Sironi e la Grande Guerra, la mostra che apre in Italia le riflessioni sul centenario della prima guerra mondiale

M. Sironi, Vittoria alata, 1915
Collezione privata, Milano
Dopo i successi delle mostre dedicate a Francis Bacon, Aligi Sassu, Emilio Greco e ai codici miniati, la Fondazione Carichieti torna ad inaugurare una mostra di alto livello scientifico.  
"Sironi e la Grande Guerra- l'arte e la prima guerra mondiale dai futuristi a Grosz e Dix" - questo il titolo della mostra- s'inserisce all'interno del programma ufficiale delle Commemorazioni del Centenario Prima Guerra Mondiale 2014/2018


Curata dalla storica dell'arte Elena Pontiggia, la mostra comprende oltre 50 opere e documenta come gli artisti da Balla a Carrà, da Leger a Grosz e Dix, da Previati a Nomellini, hanno rappresentato la drammatica esperienza del conflitto. 

M. Sironi, Chiaro di luna, 1915
Collezione privata, Milano
Il progetto espositivo ruota però tutto attorno all'opera di Mario Sironi, dalle vignette satiriche contro gli Austro-tedeschi, tra cui quelle per la rivista "Il Montello", ai commoventi ritratti di soldati e ufficiali fino alle opere monumentali Vittoria alata del 1915 e Soldati del 1936.

Siamo stati per voi alla conferenza di inaugurazione della mostra, in cui sono intervenuti l'Avv. Pasquale Di Frischia – Presidente della Fondazione Carichieti, Lucia Arbace – Soprintendente ai Beni storici artistici ed etnoantropologici dell’Abruzzo, Elena Pontiggia – Storica dell’arte e curatrice della mostra e Valentina Cocco- Organizzatrice della mostra per la Fondazione Carichieti.

Eccovi il servizio video della conferenza, con un'introduzione alla mostra da parte di Elena Pontiggia.

Mostra da non perdere, avete tempo fino al 25 maggio.


Per maggiori info Fondazione Carichieti
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1 commento:

Unknown ha detto...

I lavori di questo artista, che prima di ora mi erano ignoti, sono straordinari. Mi sono sempre interessato all'Iperrealismo, in particolare quello americano. La precisione tecnica di Atsushi Suwa, pur nella diversità dei soggetti, mi ricorda molto lo still life di Steve Mills, che considero il più grande di tutti. Grazie per avermelo fatto conoscere.


Ciao, Belisario
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