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giovedì 19 maggio 2011

di Unknown

Padiglione Messico alla Biennale di Venezia, in scena Melanie Smith.

Melanie Smith  è stata selezionata per rappresentare il Messico alla 54. Esposizione Internazionale d’Arte
La sede del padiglione sarà il Palazzo Rota Ivancich, Castello 4421. Sarà presentata l'opera "Cuadrado Rojo, Imposible Rosa /Red Square Impossible Pink /Quadrato Rosso, Impossibile Rosa".



COMUNICATO STAMPA:
Quadrato Rosso, Impossibile Rosa è un’indagine sulla cornice come limite estetico e politico della rappresentazione nell’arte. La questione visiva della cornice come limite ha diretto gran parte della ricerca artistica di Melanie Smith. Rielaborando le pratiche estetiche e artistiche della modernità – in particolare la relazione tra astrazione e utopia nel Suprematismo – questo progetto lavora sugli spostamenti e sulle variazioni che questa utopia ha prodotto nelle posizioni geoestetiche dell’America Latina. Così, Smith affronta il problema della trasformazione delle utopie come proiezioni artistiche in eterotopie come produzioni di esperienza sociale e politica in America Latina.
La mostra è articolata in tre opere video, firmate insieme a Rafael Ortega, una serie di pitture e un’installazione. Le opere video sviluppano la nozione di posizionamento come gioco dialettico tra rovine e caos, un’operazione nella quale pitture e installazioni fungono da interventi spettrali tra Palazzo Rota Ivancich e le opere video. Delirio, compulsione e melanconia sono i tre affetti che Melanie Smith esplora in queste opere.
Con questa partecipazione, la presenza del padiglione Messicano alla Biennale di Venezia si consolida nel dialogo stabilito tra l’arte attualmente prodotta in Messico e le pratiche artistiche contemporanee. Questa è la terza volta di seguito che il padiglione Messicano si presenta, dopo le precedenti partecipazioni di Rafael Lozano-Hemmer nel 2007 (curata da Príamo Lozada † e Bárbara Perea) e Teresa Margolles nel 2009 (curata da Cuauhtémoc Medina).

José Luis Barrios
Curatore

Biografia
Melanie Smith è nata a Poole in Inghilterra nel 1965. Si è diplomata in Belle Arti all’Università di Reading. Dal 1989 vive e lavora a Città del Messico, esperienza che da quel momento ha segnato fortemente la sua opera. Il suo lavoro è caratterizzato dalla rilettura delle categorie formali ed estetiche dei movimenti delle avanguardie e delle post-avanguardie, rimesse in questione nei luoghi e negli orizzonti delle eterotopie. La sua produzione rientra in una concezione allargata della nozione di modernità, mantenendo una relazione sia con quello che questa parola significa in America Latina, e in particolare in Messico, sia con ciò che questa nozione implica per le sue indagini artistiche come momento critico nella struttura estetico-politica della modernità e della tardo-modernità.
Le sue opere precedenti avevano come oggetto la stessa Città del Messico, e registravano le sue moltitudini, la sua violenza, la sua banalità, la sua natura clandestina e nello stesso tempo la sua decomposizione intrinseca. L’opera più importante di questo ciclo è il video Città Spirale (2002). In un'altra delle sue opere, espandeva la nozione di luogo e non-luogo documentando il piccolo sobborgo di Parres nella periferia della città. Ha prodotto una trilogia di film in 35mm e una serie di pitture e installazioni che lavorano sull’idea modernista del monocromo. Melanie Smith è rappresentata da Peter Kilchmann Gallery e Nara Roesler Gallery.


Info
Co-autore dei progetti filmici: Rafael Ortega
4 Giugno - 27 Novembre 2011

Conferenza stampa: 2 Giugno h. 17 :00. Vernice : 2 Giugno h. 18 :00

ORGANIZZAZIONE
Consejo Nacional para la Cultura y las Artes
Instituto Nacional de Bellas Artes y Literatura

COMMISSARIO
Gastón Ramírez Feltrín (commissionato dall’ Instituto Nacional de Bellas Artes y Literatura per il Padiglione Messicano)

ISTITUZIONI PRODUTTRICI
Messico: Instituto Nacional de Bellas Artes
Italia: Green Spin s.r.l. Vicenza - Venezia

CURATORE
José Luis Barrios Lara

SEDE
Palazzo Rota Ivancich
Castello 4421 (vicino a Piazza San Marco e a Campo Santa Maria Formosa) 30122 Venezia
Telefono/Fax:  +39 041 2411242

CON IL SUPPORTO DI
Agustín Coppel, Peter Kilchmann e il Governo dello Stato di San Luis Potosí

PRESS OFFICE
Chiara Lunardelli
email: press@agreenspin.com
cellulare: (+39) 349 2559976
telefono/fax: (+39) 0412411242

www.mexicobienal.org
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mercoledì 18 maggio 2011

di Unknown

Alla Biennale di Venezia di Sgarbi, Luca Vitone dice no. Chapeau!

L. Vitone
Nel 1988 Luca Vitone, presso la Galleria Pinta a Genova, dispone sul pavimento una planimetria della galleria stessa. Qualche anno più tardi a Palazzo Mediceo di Seravezza, in occasione della mostra "Agire il mondo", si serve di depliant turistici del luogo per la sua installazione.
Solo alcuni esempi per dimostrare come l'artista in questione abbia sempre posto al centro della sua ricerca un complesso rapporto tra il luogo e l'opera.

Ed è questo uno dei motivi che oggi lo ha spinto a rifiutare l'invito alla Biennale di Venezia.
Luca Vitone ha inviato una lettera in cui rinuncia a partecipare al Padiglione Italia della 54. Esposizione Internazionale d'Arte, in programma dal 4 giugno al 27 novembre 2011.

Infatti nella lettera dell'artista genovese si legge:
"Spedire un pacco insomma senza sapere che tipo di spazio è stato destinato al mio lavoro, senza aver avuto la possibilità di fare un sopralluogo e di conseguenza decidere l'opera da esporre, per una mostra che si inaugura il primo giugno. Ça va sans dire che non sono queste le modalità di lavoro consone a un'istituzione di tale importanza"
Vitone dice la sua anche sul metodo "acritico" con cui gli artisti sono stati scelti e dichiara:
"Vittorio Sgarbi nell'allegato che conteneva la mia lettera di invito afferma che il coinvolgimento di tante persone nella scelta degli artisti da invitare muove dal desiderio di non cedere alla tentazione di una scelta arbitraria, in questo senso e senza alcun intento polemico, vorrei rilevare che l'arte contemporanea per il fatto di non avere subito alcuna selezione dal tempo, dalla Storia, richiede un criterio selettivo altamente professionale che implica il rischio dell'errore, l'assunzione della responsabilità dell'arbitrio, conditio sine qua non per la qualifica di critico, curatore, storico dell'arte contemporanea"
Chapeau per Luca Vitone!

Rinunciare ad un'esposizione fondamentale per la carriera di qualsiasi artista, come la Biennale, è indice di grande rispetto e seria passione nei confronti dell'arte.


(Per la lettera in versione integrale clicca qui.)
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lunedì 16 maggio 2011

di Unknown

The Unicredit Venice Award: i 5 progetti finalisti

L'Unicredit Venice Award è un premio per l'arte contemporanea internazionale dedicato agli artisti dei Paesi dell'Europa Centro Orientale che saranno presenti alla 54. Esposizione Internazionale d'Arte della Biennale di Venezia: Azerbaijan, Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca e Slovacchia, Estonia, Ungheria, Kazakistan, Kyrgyzstan, Lettonia, Lituania, Polonia, Romania, Russia, Serbia, Slovenia, Turchia e Ucraina.

Con questo premio UniCredit ha l'obiettivo di sostenere i giovani artisti nel loro percorso di formazione e di crescita professionale.

Da poco la giuria, composta dai membri della Commissione Scientifica - Walter Guadagnini, Luca Massimo Barbero, Lorand Hegyi, Angelica Nollert - e dai Top Manager di UniCredit, ha reso noti i cinque progetti ammessi alla finale.

Rullo di tamburi... I finalisti sono: Croazia, Estonia, Repubblica Ceca, Serbia, Turchia.

Per la Croazia è stato scelto Antonio G. Lauer, anche conosciuto come Tomislav Gotovac e il collettivo BADco, selezionati dal comitato curatoriale What, How and for Whom/WHW, con il progetto One Needs to Live Self-Confidently… Watching. Per l’Estonia l’artista Liina Siib e il curatore Johannes Saar, con il progetto A Woman Takes Little Space. Per la Repubblica Ceca e Slovacca l’artista Dominik Lang e la curatrice Yvona Ferencová, con il progetto The Sleeping City. Per la Serbia l’artista Todosijevic Dragoljub Raša e il curatore Zivko Grozdanic, con il progetto Light and Darkness of Symbols. Per la Turchia, l’artista Ayse Erkmen e la curatrice Fulya Erdemci, con il progetto Plan B.

Per il verdetto finale c'è da attendere ancora per un po'. Sarà declamato venerdì 3 giugno 2011 presso Palazzo Grassi a Venezia e si aggiudicherà, per la vendita dell’opera, un riconoscimento del valore di 150.000 euro.

L’opera, o le opere vincitrici, entreranno a far parte della collezione UniCredit. Saranno poi cedute in comodato d’uso gratuito di lungo periodo ad un museo di arte contemporanea del Paese di provenienza.

Per maggiori info: http://www.unicreditgroup.eu/it/Culture/Art.htm
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venerdì 13 maggio 2011

di Unknown

Fondo Sgarbi: la lista degli altri artisti convocati per la Biennale

In questo precedente post eravamo riusciti a tenervi informati circa le fantomatiche liste degli artisti selezionati da Sgarbi per il Padiglione Italia dell'imminente 54. Esposizione Internazionale d'Arte La Biennale di Venezia.
All'appello mancavano però alcuni nomi, nascosti nel cosiddetto Fondo Sgarbi.

Questa la Sgarbi's List mancante aggiunta e pubblicata sul sito del Mibac. Speriamo sia l'ultima!



► Scarica il file .pdf


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mercoledì 11 maggio 2011

di Unknown

L'Iraq alla 54. Esposizione Internazionale d'Arte della Biennale di Venezia




Ammettiamolo, siamo ormai già stanchi di parlare di Biennale di Venezia sempre e solo riguardo la tarantella imbastita intorno al Padiglione Italia. 
Per un attimo abbandoniamo il signor Sgarbi e le sue liste infinite per dedicare la nostra attenzione ad un altro padiglione, in cui vi assicuro che basteranno i sei artisti scelti da Ali Assaf e Mary Angela Schroth, rispettivamente commissario e curatrice, per rendersi conto della vitalità dell'arte contemporanea in terra irachena.

A. Assaf (artista e commissario del Padiglione Iraq)

M. A. Schroth (curatrice del Padiglione Iraq)

L'Iraq ritorna per la prima volta alla Biennale dopo la partecipazione datata al 1976. Si ripresenta, quindi, con un carico di esperienze ed eventi che sicuramente l'arte avrà  metabolizzato a suo modo.
Infatti nel comunicato stampa si legge:
"Questo è un momento straordinario per l’Iraq. Il progetto di creare un padiglione ufficiale per la 54°edizione della Biennale di Venezia nasce da un incessante lavoro di squadra iniziato nel 2004. Storicamente, avviene in un periodo di grande rinnovamento, dopo oltre 30 anni di guerre e di conflitti".
La formula scelta è quella del confronto tra due generazioni di artisti. Ali Assaf, Azad Nanakeli e Walid Siti sono nati nei primi anni '50 e sono cresciuti negli anni ‘70, assistendo all'affermazione del socialismo politico. Adel Abidin, Ahmed Alsoudani e Halim Al Karim, più giovani, hanno fatto i conti con la guerra Iran-Iraq (1980-1988), l’invasione del Kuwait, la schiacciante sanzione economica delle Nazioni Unite ed il successivo isolamento artistico.
Questi artisti, dopo aver studiato arti visive a Baghdad, hanno tutti completato il proprio percorso artistico in Europa e negli Stati Uniti.
Nelle loro opere l'identità nazionale, a suon di denunce e nostalgie, si accorda alla pratica artistica contemporanea tramite "un approccio sofisticato e sperimentale".

A. Nanakeli, "Destnuej", 2011


A. Assaf  "Narciso", 2010

La pittura, la fotografia, la performance, il video e l'installazione, tutti media per opere in situ, ruoteranno  attorno ad un unico tema: l'acqua o meglio "acqua ferita", questo il titolo del Padiglione.
Al pari della guerra civile e del terrorismo, documentati continuamente dalla cronaca internazionale, la mancanza di un bene primario come l'acqua rappresenta una delle maggiori emergenze in Iraq.

Sarà  inoltre proiettato un documentario a cura di Rijin Sahakian riguardo la vita d’alcuni giovani artisti che vivono oggi in Iraq e Patrono Onorario del padiglione sarà l’architetto Zaha Hadid.
Padiglione da non perdere!

Per maggiori informazioni si rimanda a http://www.pavilionofiraq.org
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sabato 9 aprile 2011

di Unknown

Biennale di Venezia 2011 "ILLUMInazioni": nuove partecipazioni nazionali

Cliccando su www.labiennaledivenezia.org e girovagando da una pagina all'altra del sito, si scoprono subito le novità e gli accenti permanenti dell'esposizione d'arte contemporanea a noi più cara, giunta alla sua 53° edizione. Per novità mi riferisco soprattutto ai paesi che per la prima volta porteranno alla ribalta le loro opere in quel di Venezia. Ci sarà l'Andorra, il Regno dell'Arabia Saudita, la Repubblica Popolare del Bangladesh e Haiti.


D' altronde anche il titolo di questa edizione, "ILLUMInazioni",  punta dritto alle idee che in ogni dove si accendono e moltiplicano.
L'accento, assolutamente meticcio della Biennale, è ormai assodato, come si evince anche dall'intervento di Paolo Baratta, Presidente della Biennale, che ha dichiarato:
"La Biennale è un grande pellegrinaggio dove nelle opere degli artisti e nel lavoro dei curatori si incontrano le voci del mondo che ci parlano del loro e del nostro futuro".
Paolo Baratta
L'autonomia e originalità locale e geografica si fonde con il variopinto modus operandi di ogni artista che individualmente porta in mostra una parte di se e del suo paese, più o meno ufficiale e stereotipata, a discrezione del curatore.
Gli artisti sono quindi considerati, attraverso uno sguardo da Giano bifronte, entro e fuori i limiti nazionali che rappresentano. 

Per Bice Curiger, regista dell'evento, gli artisti oltre a portar traccia del paese d'origine, sono cittadini di un mondo globalizzato e quindi "migranti consapevoli e turisti della cultura". Le frontiere si innalzano per essere abbattute nell'istante successivo!

A proposito, penso ad esempio agli artisti da me conosciuti personalmente, nell'ambito della rassegna di videoarte "videozoom: Bangladesh" allestita, non molto tempo fa, presso la nota galleria romana Sala 1 e che avrò l'onore di rivedere in uno dei padiglioni della Biennale per la prima volta.
Bice Curiger
Già in quell'incontro, sfogliando alcuni cataloghi portati dall'artista Mahbubur Rahman, mi resi conto di come echi e antiche tracce si combinino magicamente con simboli e credo contemporanei del mondo globalizzato, senza perdere autorità, ma anzi innestando inedite epifanie.

Aldilà dell'elemento culturale, che da sempre soggiace nella formula collaudata della Biennale, quest'anno tutto ruota intorno all'intuizione o meglio "alla possibilità di esperire attraverso il pensiero, favorita dall'incontro con l'arte e con la sua capacità di affiancare gli strumenti di percezione" come sottolineato dalla Curiger.

In attesa di altre news e approfondimenti sull'evento, per maggiori info vi rimandiamo al seguente link:
http://www.labiennale.org/it/arte/esposizione/nuove-partecipazioni/
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