sabato 9 aprile 2011

di Unknown

Biennale di Venezia 2011 "ILLUMInazioni": nuove partecipazioni nazionali

Cliccando su www.labiennaledivenezia.org e girovagando da una pagina all'altra del sito, si scoprono subito le novità e gli accenti permanenti dell'esposizione d'arte contemporanea a noi più cara, giunta alla sua 53° edizione. Per novità mi riferisco soprattutto ai paesi che per la prima volta porteranno alla ribalta le loro opere in quel di Venezia. Ci sarà l'Andorra, il Regno dell'Arabia Saudita, la Repubblica Popolare del Bangladesh e Haiti.


D' altronde anche il titolo di questa edizione, "ILLUMInazioni",  punta dritto alle idee che in ogni dove si accendono e moltiplicano.
L'accento, assolutamente meticcio della Biennale, è ormai assodato, come si evince anche dall'intervento di Paolo Baratta, Presidente della Biennale, che ha dichiarato:
"La Biennale è un grande pellegrinaggio dove nelle opere degli artisti e nel lavoro dei curatori si incontrano le voci del mondo che ci parlano del loro e del nostro futuro".
Paolo Baratta
L'autonomia e originalità locale e geografica si fonde con il variopinto modus operandi di ogni artista che individualmente porta in mostra una parte di se e del suo paese, più o meno ufficiale e stereotipata, a discrezione del curatore.
Gli artisti sono quindi considerati, attraverso uno sguardo da Giano bifronte, entro e fuori i limiti nazionali che rappresentano. 

Per Bice Curiger, regista dell'evento, gli artisti oltre a portar traccia del paese d'origine, sono cittadini di un mondo globalizzato e quindi "migranti consapevoli e turisti della cultura". Le frontiere si innalzano per essere abbattute nell'istante successivo!

A proposito, penso ad esempio agli artisti da me conosciuti personalmente, nell'ambito della rassegna di videoarte "videozoom: Bangladesh" allestita, non molto tempo fa, presso la nota galleria romana Sala 1 e che avrò l'onore di rivedere in uno dei padiglioni della Biennale per la prima volta.
Bice Curiger
Già in quell'incontro, sfogliando alcuni cataloghi portati dall'artista Mahbubur Rahman, mi resi conto di come echi e antiche tracce si combinino magicamente con simboli e credo contemporanei del mondo globalizzato, senza perdere autorità, ma anzi innestando inedite epifanie.

Aldilà dell'elemento culturale, che da sempre soggiace nella formula collaudata della Biennale, quest'anno tutto ruota intorno all'intuizione o meglio "alla possibilità di esperire attraverso il pensiero, favorita dall'incontro con l'arte e con la sua capacità di affiancare gli strumenti di percezione" come sottolineato dalla Curiger.

In attesa di altre news e approfondimenti sull'evento, per maggiori info vi rimandiamo al seguente link:
http://www.labiennale.org/it/arte/esposizione/nuove-partecipazioni/
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