B. Viola, Self Portarait, Submerged, 2013, (foto Kira Perov) Link foto |
Come suggerisce il titolo, l’artista si presenta completamente sommerso dall’acqua, disteso sul letto di ciottoli di un fiume. L’inquadratura è fissa, la figura appare immobile ed esanime, avvolta da una sensazione di sospensione e fissità.
Inizialmente l’audio sembra essere completamente assente, solo a poco a poco si avverte un leggero sciabordio mentre gli arti iniziano a muoversi impercettibilmente e anche le guance e gli occhi cominciano a fluttuare sotto le increspature delle onde. Alla stasi iniziale subentra via via un intenso dinamismo e ogni cosa diventa improvvisamente vitale e mutevole.
L’elemento simbolico dell’acqua, ricorrente nelle opere di Bill Viola, si ripresenta anche nel caso dell’autoritratto, che perde, in questo modo, ogni connotazione personale e biografica, per essere assurto a metafora della condizione esistenziale stessa, del suo scorrere e continuo divenire.
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