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martedì 3 settembre 2013

di Unknown

Marina Abramovic sul red carpet veneziano per la 70. Mostra del cinema di Venezia

Marina Abramovic
(foto link)
Avevamo deciso di non abboccare all'amo di luccichii e sogni della 70. Mostra del Cinema di Venezia, per non sconfinare dal nostro mondo, ma questa filosofia separatista è decisamente fuori tempo quando si parla di arte. Se poi sul red carpet sfila anche Marina Abramović le barriere crollano inesorabilmente e un accenno alla kermesse diviene obbligatorio.

In Laguna qualche giorno fa è arrivata anche la regina della performance e non in zona Giardini o Arsenale, dove nel 1997 vinse il Leone d'Oro e dove fino al 24 novembre i padiglioni internazionali avranno ancora i battenti aperti per mostrare tutta l'arte contemporanea, fatta di ambienti, performance e moltitudine di linguaggi, compresa la videoart, cugina sperimentale del cinema, almeno agli albori.


lunedì 3 settembre 2012

di Unknown

Il cinema per l'Abramovic a 360°

Giada Colagrande, Marina Abramovic, Willem Dafoe
"il cinema é qualcosa di familiare: da ragazzina a Belgrado quasi scappavo di casa per andare in una specie di cineclub dove vedevo tutti i film di Kurosawa, Bergman, Visconti, Antonioni, De Sica, mentre al massimo a casa mia si vedevano in tv i discorsi di Tito e i film di guerra. Amo il cinema d'autore, detesto i film commerciali americani, sempre così ripetitivi" (fonte: ANSA.it)
A dichiararlo è Marina Abramovic, l'artista e performer serba impegnata in questi giorni alla Biennale di Venezia, per la 69° Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica, in qualità di giurata (con lei Laetitia Casta, Peter Ho-Sun Chan, Ari Folman, Matteo Garrone, Ursula Meier, Samantha Morton, Pablo Trapero e presieduta da Michael Mann)

Ma il 1 settembre, in una delle Giornate degli Autori, a Venezia è stato proiettato un film d'eccezione che la riguarda da vicino: Bob Wilson's - Life and Death of Marina Abramovic della giovane italiana Giada Colagrande.

Una sorta di documentario sull'omonimo spettacolo teatrale (di cui Blarco aveva già parlato in questo post). La macchina da presa segue l'incontro e la collaborazione di quattro artisti: il regista Robert Wilson, la Abramovic, il cantante-compositore Antony Hegarty e l'attore Willem Dafoe. Eccovi un bel video del film trovato su YouTube.

Ancora una volta la Abramovic fonde stili, linguaggi artistici e piani differenti su cui la vita scorre.

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giovedì 30 agosto 2012

di Unknown

Castelbasso, Civitella e la cultura contemporanea nei borghi

Tra colline lussureggianti, distese alte di girasoli e vigneti cullati dal canto della cicala, nel teramano stanno per chiudere i battenti tre mostre di arte contemporanea davvero speciali.
L' Associazzione Naca Arte, a Civitella del Tronto, e la Fondazione Malvina Menegaz per le arti e le culture, a Castelbasso, anche per quest'estate hanno dato esempio concreto di come l'arte ben si inserisca in contesti dal fascino senza tempo. 


Cultura contemporanea nei borghi, questo il titolo della manifestazione, intreccia perfettamente la memoria dei luoghi, le risorse del territorio e le visioni artistiche del mondo contemporaneo.

Arrivati a Civitella ci si inerpica lungo la fortezza borbonica e più si sale, più il paesaggio diviene mozzafiato. Gli spazi e le stanze, di questa grande opera di ingegneria militare, ospitano la bella mostra a cura di Giacinto Di Pietrantonio e Umberto Palestini, intitolata "VISIONI la fortezza plurale dell'arte".  Come si legge nel catalogo 
"VISIONI è una mostra che non intende mettere al centro della riflessione dell’arte una qualche teoria estetica, o etica, ma più semplicemente le visioni differenti di artisti di varie generazioni che esprimono con vari mezzi una concezione personale dell’arte e del mondo".
Il visitatore è totalmente immerso in un'esperienza plurisensoriale: video, installazioni sonore, arazzi, dipinti, sculture e performance stuzzicano di continuo e rendono la passeggiata nella fortezza una scoperta continua.

Fortezza di Civitella del Tronto
Come non farsi rapire dalle cantilene e dagli echi, quasi tangibili, dell'installazione sonora di Valentina Vetturi, che raccontano di una donna e di una storia popolare consumatasi nel vicino bosco? 
Come non immergersi nella visione solitaria del film di Jan Fabre che al colore preferisce un bianco e nero con inserti letterari in blu poetico?

Jan Fabre, De Schelde, Hé wat een plezierige zottigheid!, 1988
Come non soffermarsi sulla mappa dell'Italia di Giuseppe Stampone, zeppa di storia, contraddizioni e misteri ancora irrisolti, tutti resi magistralmente tramite un'inconfondibile penna Bic?

Giuseppe Stampone, Mappa, Global Dictature, 2012
Come non sorridere dell'ironia scolastica dell'infanzia di Maurizio Cattelan in Untitled (Punizioni)?
E come non interrogarsi dinanzi all'alternarsi delle scritte video di Michelangelo Pistoletto in Chi sei tu? 

Maurizio Cattelan, Untitled (Punizioni), 1991

Michelangelo Pistoletto, Chi sei tu?, 1976
Altre opere di artisti si incontrano lungo il cammino. Ad esempio Vanessa Beecroft, Joseph Beuys, Sandro Visca, Enzo Cucchi, Ettore Spalletti e altri ancora.
Mostra da non perdere assolutamente avete tempo fino al prossimo 31 ottobre. 

Prima però dovete assolutamente andare a Castelbasso. Non vi rimane che quest'ultimo fine settimana, perché qui la chiusura delle due mostre in corso è prevista per il 2 settembre.

Castelbasso
Innanzitutto Castelbasso è un paese gioiello, perfettamente conservato, pieno di vicoli e balconi fioriti e vale una visita già di per sé. In più avrete la possibilità di ammirare, presso Palazzo Clemente, le opere di Carla Accardi, signora dell'astrattismo italiano. 

Fondazione Malvina Menegaz per le Arti e le Culture
Nella mostra CARLA ACCARDI, smarrire i fili della voce, come fa notare la curatrice Laura Cherubini,
le opere sono legate da sottili ma solide relazioni ed emerge il rapporto tra i nuovi quadri inediti, macroscopici segni fatti di vivo colore, e le opere tridimensionali. (...) La relazione tra oggetti e superfici rivela come i quadri stessi di Carla Accardi siano in 
perpetuo dialogo con l’ambiente
Bellissimi i tre leggeri ombrellini, appoggiati sul pavimento di vetro che lascia intravedere le antiche fondamenta del palazzo castelbassese.  Un gioco intelligente e puro fatto di trasparenze, ombre, forme, segni e colori.

Uscendo da Palazzo Clemente, un percorso quasi obbligato vi conduce verso l'affascinante Palazzo De Sanctis, in cui è allestita la seconda mostra: RADICI memoria, identità e cambiamento nell'arte di oggi, a cura di Eugenio Viola.

Marina Abramovic (foto http://www.undo.net/it/mostra/142798)
Nomi internazionali dell'arte si interrogano ed interpretano le contraddizioni del nostro presente, scavando nel passato, senza mai scadere nel facile e scontato folklore, per risalire all'origine. Basti pensare alle foto di Marina Abramovic, con  le sue visioni ancestrali e irriverenti in cui danzano cielo, terra ed essere umano.

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mercoledì 21 marzo 2012

di Unknown

VideoPost | Il metodo Abramovic al Pac di Milano

Per la prima volta la regina della performance e body art Marina Abramovic esce di scena per far largo al pubblico.

Siamo al PAC di Milano, all'anteprima della mostra evento che inaugura oggi 21 marzo, ma già presentata domenica ad un gruppo di eletti - adepti del nuovo "Abramovic method" in cui l'artista sparisce per lasciare il suo pubblico in pasto ad emozioni e sensazioni pure.
Una carrellata di azioni in cui lo spettatore attore si immerge, lascia fuori di sé il piacere voyeuristico dell'arte e lo sostituisce con un' esperienza vissuta in prima persona.

La mostra sarà al PAC da oggi 21 marzo al 10 giugno. Chi può non la perda assolutamente!
Eccovi un video dall'anteprima.


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lunedì 11 luglio 2011

di Unknown

In scena vita e morte di Marina Abramović

photos: Lucie Jansch
Artista poliedrica e sempre oltre la barriera che separa l'usuale dallo straordinario, sacerdotessa della performance art, Marina Abramović ancora una volta ci stupisce.
Questa volta  lo fa in teatro, portando in scena un racconto epico e quasi fantastico dei suoi travagli professionali e privati nell'ambito del Manchester International Festival a Salford.

The Life and Death of Marina Abramović, diretto da Robert Wilson, racconta la vita dell'artista dalla sua infanzia in Serbia ad oggi. Il tutto sulle note incisive composte ed interpretate da Antony Hegarty. La pièce teatrale, oltre all' Abramović stessa ed un cast di performer internazionali,  ha come protagonista anche Willem Dafoe.

"The Life and Death of Marina Abramović è un ottimo esempio di ciò per cui il MIF è stato creato - è un lavoro di alcuni tra i maggiori artisti del mondo"
Ha dichiarato Alex Poots, Direttore del Festival iniziato il 9 luglio e che andrà avanti fino al 16 luglio.

Eccovi le foto della prima del 9 luglio, scovate su un blog inglese (clicca qui).

photos: Lucie Jansch 
photos: Lucie Jansch

photos: Lucie Jansch


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