sabato 1 giugno 2013

di Unknown

Biennale Arte 2013 | Live dalla Biennale


Siamo stati a Venezia per vedere da vicino le proposte dell'arte contemporanea alla 55. Esposizione Internazionale d'Arte "Il Palazzo Enciclopedico".

Dalla Premiazione ai Padiglioni, dai Giardini all'Arsenale, curiosità, impressioni, critiche e commenti tutti per voi. Qui trovate tutto quello che abbiamo twittato in diretta da Venezia durante le giornate di venerdì 31 maggio e sabato 1 giugno 2013!


01-06-2013, 16:57: Grazie a tutti! Il nostro live da #venicebiennale termina qui, nei prossimi giorni post e approfondimenti

01-06-2013, 16:47: #venicebiennale Padiglione Canada


01-06-2013, 16:29: Padiglione Romania, anche qui performer, questa è la Monnalisa di Duchamp


01-06-2013, 16:12: Per la Polonia suonan le campane. Se passate qui consiglio vivamente i tappi per le orecchie,li regalano all'entrata


01-06-2013, 15:48: Mathias Poledna, imitation of life, una pellicola a colori in 35 mm come una volta. Padiglione Austria


01-06-2013, 15:27: Padiglione Venezia. Performance

01-06-2013, 15:11: Al Padiglione del Brasile con i libri si fanno sculture #venicebiennale


01-06-2013, 13:45: Richard Serra non può mancare


01-06-2013, 13:43: Installazione di Cathy Wilkes


01-06-2013, 13:41: E qui Marisa Merz, l'altra leoncina d'oro. Oggi era alla Premiazione. Piccola grande artista


01-06-2013, 13:38: Qui tutta Maria Lassnig... The Golden lion per la carriera di #venicebiennale 2013

01-06-2013, 13:32: Va be' l'iperrealismo..., ma lei è vera? Sempre Padiglione Centrale ai Giardini


01-06-2013, 13:25: Eva Kotátková, Asylum, 2013, Installazione con materiali vari. Bellissima e si muove

01-06-2013, 13:25: Diego Perrone, una Vittoria tutta in resina e ferro #venicebiennale, Padiglione Centrale ai Giardini


01-06-2013, 13:11: Palazzo enciclopedico ai Giardini


01-06-2013, 13:08: Forest square per la Finlandia


01-06-2013, 12:45: E dopo la premiazione riprendiamo il giro dagli Stati Uniti #venicebiennale


01-06-2013, 11:04: Tutto pronto per la Premiazione di #venicebiennale


01-06-2013, 10:43: È arrivato anche Paolo Baratta, Presidente della Biennale #venicebiennale


01-06-2013, 10:32: È appena arrivato Gioni per la Premiazione di #venicebiennale


01-06-2013, 9:55: In testa alla stampa internazionale per la Premiazione di #venicebiennale

01-06-2013, 9:49: Pass entrance. Noi siamo i primi della fila. Che bravi a #venicebiennale


01-06-2013, 9:34: #venicebiennale Ieri pioveva,oggi a Venezia splende il sol. Siamo in arrivo ai giardini per la Premiazione


31-05-2013, 19:32: Il live di #venicebiennale riparte domani dai Giardini per la Premiazione. Ora un meritato giro per Venezia...



31-05-2013, 18:55: Padiglione Italo Latino Americano

31-05-2013, 18:41: Sempre Pavilion of China

31-05-2013, 18:40: Giudizio Universale secondo Pavilion of China

31-05-2013, 18:04: Dopo tanto peregrinare ecco il padiglione nostrano. Entriamo!


31-05-2013, 18:02: Padiglione Santa Sede, la Melandri incontra Ravasi e gli chiede: "Facciamo qualcosa insieme al MAXXI?"

31-05-2013, 17:07: #venicebiennale, padiglione Santa Sede, pienone per l'inaugurazione

31-05-2013, 16:53: Sembra vera ma non lo è. Tutto merito di Duane Hanson e del polivinile. "bus stop Lady"

31-05-2013, 16:50: Album fotografici dalla collezione di Cindy Scherman


31-05-2013, 16:48: #venicebiennale Arsenale, Vladsis Caniaris, pioniere dell'arte greca della seconda metà del '900

31-05-2013, 16:46: Paul McCarthy Children's Anatomical Educational Figure

31-05-2013, 16:43: Qui c'è lo zampino di Cindy Sherman. Fantastico John De Andrea e la scultura iperrealistica


31-05-2013, 16:29: Arsenale, #venicebiennale. This is Matthew Monahan, eureka USA, 1972

31-05-2013, 16:16: Il critico e curatore Francesco Bonami intervista i visitatori della Biennale

31-05-2013, 16:09: Ed ecco l'ispirazione di Gioni " il palazzo enciclopedico" dell'abruzzese Marino Auriti 

31-05-2013, 16:06: Ai giardini si torna domani. Ora al via con l'Arsenale di #venicebiennale

31-05-2013, 15:32: Beccata a #venicebiennale l'artista francese Orlan

31-05-2013, 14:48: Nulla da fare, non va via...

31-05-2013, 14:45: Performer abusivo al Padiglione spagnolo, arriva la sicurezza e ci sbatte tutti fuori #venicebiennale

31-05-2013, 14:17: Padiglione israeliano, face to face minatori e scultominatori rumoristi


31-05-2013, 14:17: Padiglione Australia at #venicebiennale. Collane di? Tappi, plastica, bulloni, guarnizioni...

31-05-2013, 14:00: Al padiglione australiano si sta comodi comodi #venicebiennale

31-05-2013, 13:51: Uruguay riflette sul tempo

31-05-2013, 13:39: Appesi ad un muro? Non se ne parla affatto! Sempre da #venicebiennale Cecoslovacchia

31-05-2013, 13:37: Dalla Cecoslovacchia...

31-05-2013, 13:35: Tutti in fila per french Pavilion at #venicebiennale

31-05-2013, 12:28: Fatto al Padiglione della Gran Bretagna con un bel timbro...e lo porti a casa. Souvenir da #venicebiennale

31-05-2013, 12:24: Tutti a guardare un video. Siamo nel Padiglione della Gran Bretagna, tutto timbri, tea e...

31-05-2013, 12:05: Tutti a guardare... ???

31-05-2013, 12:52: Ai WeiWei è al Padiglione francese

31-05-2013, 12:46: Nuovo contesto per eseguire un dipinto... siamo al Japan Pavilion

31-05-2013, 12:35: Paesi nordici... #venicebiennale


31-05-2013, 12:24: Sempre dal Padiglione russo, che ci piace sempre di più
31-05-2013, 12:12: Dimenticavo al padiglione russo gli uomini sono out

31-05-2013, 12:11: Altre indicazioni per il padiglione russo, un pozzo che da terra sale su raccoglie le monete...

31-05-2013, 12:09: Al padiglione russo si entra solo muniti di ombrello, piovono monete dal soffitto... 


31-05-2013, 11:53: #venicebiennale Il Venezuela video ed effetti 3D

31-05-2013, 11:41: Padiglione del Belgio, kreupelhout, il legno storto non è legno morto non è deadwood


31-05-2013, 11:28: #venicebiennale padiglione spagnolo, inaugura alle 12:00 con cumuli di...pietre, terra, legno...

31-05-2013, 11:13: #venicebiennale 3,2,1...per noi di Blarco la Biennale inizia ORA!


31-05-2013, 10:36: Girare la Biennale con #Gioni che favella non ha prezzo
31-05-2013, 10:34: Gioni in giro per l'Arsenale, tra un'intervista e l'altra raddrizza le opere. 100 per cento curatore


31-05-2013, 10:34: #venicebiennale, appena arrivati becchiamo Gioni


31-05-2013, 9:37: #venicebiennale Biennale bagnata biennale fortunata?!


31-05-2013, 9:37: Si parte per #venicebiennale. Ore 6,05. Troppo presto? Cappuccino e cornetto e seguiteci!
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di Unknown

Biennale Arte 2013 | I nomi dei vincitori

Ore 12:00 - Giardini della Biennale -Premiazione della 55. Esposizione Internazionale d'Arte. Come ogni premiazione che si rispetti, sul palco sono intervenuti il Presidente Paolo Baratta e il curatore di quest'edizione, Massimiliano Gioni
                                                                                                                         
Due le artiste insignite del Leone d'Oro alla Carriera, già preannunciate all'inizio di maggio: Maria Lassing e Marisa Merz. L'artista austriaca e l'artista italiana si aggiudicano i Leoni d'oro alla carriera della kermesse di quest'anno. Emozionante ed emozionanto l'intervento della Merz.


Marisa Merz

Ma passiamo ai premi ufficiali che la Giuria Internazionale della 55. Esposizione Internazionale d'Arte, presieduta da Jessica Morgan, ha così decretato:

  • Leone d'Oro per la Partecipazione Nazionale: Padiglione della Repubblica d'Angola - Luanda, Encyclopedic City, "per la capacità dei curatori e dell’artista che insieme riflettono sull’inconciliabilità e complessità della nozione di sito".
  • Leone d'Oro Miglior Artista: Tino Sehgal (Gran Bretagna, 1979; Padiglione Centrale, Giardini), "per l’eccellenza e la portata innovativa del suo lavoro che apre i confini delle discipline artistiche".
  • Menzioni Speciali ai Padiglioni: 
    • Cipro e Lituania: (Cipro) Lia Haraki, Maria Hassabi, Phanos Kyriacou, Constantinos Taliotis, Natalie Yiaxi, Morten Norbye Halvorsen, Jason Dodge, Gabriel Lester, Dexter Sinister; (Lituania) Gintaras Didžiapetris, Elena Narbutaitė, Liudvikas Buklys, Kazys Varnelis, Vytautė Žilinskaitė, Morten Norbye Halvorsen, Jason Dodge, Gabriel Lester, Dexter Sinister;  "per l’originalità del formato curatoriale che vede insieme due paesi in una singola esperienza".
    • Giappone: Koki Tanaka, "per l’acuta riflessione sui temi della collaborazione e del fallimento".
  • Menzioni Speciali per gli Artisti: 
    • Roberto Cuoghi (Italia, 1963; Corderie, Arsenale), "per l’importante e convincente contributo alla Mostra Internazionale".
    • Sharon Hayes (USA, 1970; Corderie, Arsenale), "per la spinta a ripensare l’importanza dell’alterità e la complessità delle negoziazioni tra la sfera personale e quella pubblica".
  • Leone d'Argento Giovane Artista: Camille Henrot (Francia, 1978; Corderie, Arsenale), "per aver contribuito con un nuovo lavoro capace di catturare in maniera dinamica e affascinante il nostro tempo".

Leone d'Oro al Padiglione della Repubblica d'Angola
Tino Sehgal





Camille Henrot



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venerdì 31 maggio 2013

di Unknown

Biennale Arte 2013 | Dal Progetto Padiglione Italia al Padiglione Italia

Flashback: una petizione per il Padiglione Italia all'allora ministro Ornaghi, ritardatario nelle nomine per il curatore, poi finalmente la tanto attesa nomina di Bartolomeo Pietromarchi con il suo carico di malumori per le modalità misteriose e sottaciute dell'ardua selezione dei 7 candidati curatori, il crawfunding di Pietromarchi nei salotti della Milano bene, gli inviti ai non giovanissimi dell'arte, la dichiarata volontà di prendere le dovute distanze dall'affollato ultimo Padiglione Italia targato Sgarbi, optando per un progetto all'insegna della sobrietà, privo di provocazioni, concentrato sugli artisti, quelli veri e che finalmente ottengono riconoscimento. E alla fine i nomi svelati: Francesco Arena, Massimo Bartolini, Gianfranco Baruchello, Elisabetta Benassi, Flavio Favelli, Luigi Ghirri, Piero Golia, Francesca Grilli, Marcello Maloberti, Fabio Mauri, Giulio Paolini, Marco Tirelli, Luca Vitone, Sislej Xhafa. Queste le premesse.

Vice versa, questo il titolo del Padiglione Italia 2013, è ispirato ad un concetto teorizzato da Giorgio Agamben nel volume "Categorie italiane. Studi di Poetica" (1996), in cui il filosofo sostiene che per interpretare la cultura italiana sia necessario individuare una “serie di concetti polarmente coniugati” capaci di descriverne le caratteristiche di fondo. 
E Pietromarchi traduce il tutto in un poliedrico gioco di coppie d'artisti che s'incontrano e scontrano in sette stanze. L'indagine a quattro mani e due teste si traduce in installazioni, sculture, dipinti, performance, interventi sonori e ambientali, dentro e fuori il padiglione all'Arsenale.


Eccovi le foto!





Ghirri e Vitone e il paesaggio inteso come luogo, sospeso tra visione e memoria:




Mauri e Arena e il rapporto sofferto e contraddittorio con la storia, tra dimensione personale e collettiva:





Maloberti e Favelli e gli sconfinamenti tra autobiografia e immaginario collettivo, cultura e tradizioni popolari:






Baruchello e Benassi tra frammento e sistema in cui l’umana ambizione ad archiviare e a classificare si scontra con l’impossibilità e il fallimento:






Bartolini e Grilli e la contrapposizione tra suono e silenzio, libertà di parola e censura:






Paolini
e Tirelli sul tema dell'arte come illusione, come sguardo prospettico in bilico tra realtà e rappresentazione:







Golia Xhafa e il gioco dialettico tra tragedia e commedia, tra vita vissuta e immaginata:




Venezia (Tese delle Vergini, Arsenale)
1 giugno – 24 novembre 2013
Curatore Bartolomeo Pietromarchi
Commissario Maddalena Ragni
Per maggiori info vi rimandiamo al sito ufficiale della Biennale.

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di Unknown

Biennale Arte 2013 | Le foto e gli artisti del Padiglione della Santa Sede

La kermesse veneziana di quest'anno conta numerose new entry tra i padiglioni internazionali. Tra tutti spicca sicuramente la Santa Sede, per la prima volta alla Biennale di Venezia.
                          
Curiosi di scoprire l'esito del connubio arte/chiesa al di fuori di sacre location, in cui l'aura sacra si trasforma in aura artistica,  abbiamo fatto visita al loro Padiglione, scrollandoci di dosso preconcetti e titubanze.

Il Padiglione è ispirato al racconto biblico della Genesi. Il titolo In Principio è stato scelto dal Cardinal  Gianfranco Ravasi, Presidente del pontificio Consiglio della Cultura, da sempre impegnato nel dialogo con la cultura e l'arte contemporanea. A coordinare il padiglione il professor Antonio Paolucci, Direttore dei Musei Vaticani.

Il percorso espositivo, tematicamente incentrato sulla Genesi, è tripartito in Creazione, De-Creazione e Ri-Creazione. Tre momenti del racconto biblico affidati a tre artisti: Studio Azzurro, Josef Koudelka, Lawrence Carroll.

Eccovi le foto


Studio Azzurro - Padiglione Santa Sede, Biennale di Venezia 2013
Studio Azzurro - Padiglione Santa Sede, Biennale di Venezia 2013
Studio Azzurro - Padiglione Santa Sede, Biennale di Venezia 2013
Studio Azzurro - Padiglione Santa Sede, Biennale di Venezia 2013



Josef Koudelka in persona - Padiglione Santa Sede, Biennale di Venezia 2013
Koudelka  - Padiglione Santa Sede, Biennale di Venezia 2013
Koudelka  - Padiglione Santa Sede, Biennale di Venezia 2013





Carrol - Padiglione Santa Sede, Biennale di Venezia 2013
Carrol  - Padiglione Santa Sede, Biennale di Venezia 2013
Carrol - Padiglione Santa Sede, Biennale di Venezia 2013
Lawrence Carrol in persona - Padiglione Santa Sede, Biennale di Venezia 2013


L'arrivo del card. Ravasi al Padiglione della Santa Sede

L'arrivo della Melandri al Padiglione della Santa Sede

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mercoledì 15 maggio 2013

di Anonimo

Intervista | Il particolare sguardo di Diego Miguel Mirabella

Diego Miguel Mirabella è un giovane artista romano con radici siciliane. Nasce a Enna nel 1988 e successivamente si trasferisce a Roma, dove si diploma all’Accademia di Belle Arti. 
A soli venticinque anni ha già esposto in numerose gallerie e musei di diverse città italiane. Fra un allestimento di una mostra e l’altra sono riuscita a incontrarlo per farci raccontare il suo lavoro.

Partiamo dal presente, l’ultima opera che hai realizzato è stata quella per la nuova galleria romana “Operativa arte contemporanea” all’interno del progetto Il peso della mia luce. Come sei arrivato a concepire il tuo lavoro per questo progetto? 
Due dei lavori presentati per questa mostra sono delle strutture “architettoniche”, come delle pareti piegate, che accolgono rispettivamente una gomma policroma e delle lastre di vetro. Attraverso questo piegarsi si generano alcuni effetti come ad esempio degli angoli bui, degli antri visivi. Quindi nel creare queste pareti lo sguardo è come violato della possibilità di dirigersi verso un orizzonte altro. Lo stesso titolo Un’innaturale indisposizione all’altrove, del più inedito dei lavori presentati, suggerisce questo mio pensiero: noi uomini siamo predisposti per natura a guardare sempre a un altrove e per risolvere uno dei nostri problemi più spinosi poniamo l’ancora su concetti come Dio, l’amore, l’infinito. Insomma categorie non pensabili, utilizzando un termine caro alla filosofia potremmo dire trascendenti. Io sono certo che esiste un modo altro di appropriarsi degli stessi concetti. Non dico rimanendo a casa ma almeno senza dover ogni volta uscire da noi stessi.

D. M. Mirabella, Un'innaturale indisposizione all'altrove,
Installazione, 2013

Potremmo dire che il tuo lavoro si basa su un concetto fondamentale, quello dell’abbassamento dello sguardo. In cosa consiste? 
L’abbassamento dello sguardo è proprio questa mia sorta di paradigma nei confronti di una modalità di affrontare lo sguardo delle cose. Per “abbassamento dello sguardo” intendo “un’innaturale indisposizione all’altrove”. L’uomo è stato abituato da sempre a cercare la verità e soprattutto a cercarla altrove, a compiere come un grande viaggio. Non penso che non sia importante viaggiare ma bisognerebbe sempre riaffermare passo dopo passo quello che può essere la verità, non andarla a cercare lontano ma riconfermare nel percorso il rapporto con noi stessi. Questo concetto sembra semplice ma in verità apre diverse riflessioni sul nostro comportamento, il nostro modo di affrontare gli eventi. Per me guardare è profondamente legato al pensare. Nessuno guarda una cosa senza pensarla. 
Certo poi un pensiero può essere declinato infinite volte. Basta pensare alle grandi poesie d’amore: quante poesie d’amore sono state scritte da quando esiste il genere umano? Tantissime. Eppure ognuna è diversa dall’altra e ognuna è irripetibile e inappuntabile. Per questo conduco questa mia ricerca in modo quasi “schizofrenico”: non seguo un unico ordine formale, utilizzo sempre materiali e forme diverse, il legno, poi la polvere, i piedistalli. Non cerco mai di attenermi alla forma. 
Ho un’idea principale e ho capito che quest’idea può essere espressa in tanti modi. In questo periodo della vita ho usato l’abbassamento dello sguardo. Da poco sto pensando che non esiste solo lo sguardo verso le cose ma anche verso l’altro e questo apre molti scenari. 

I tuoi lavori sono in gran parte caratterizzati dall’elemento della “piega”. Si vede molto bene in una delle tue ultime opere, Degno. Come mai ricorre così spesso? 
Piegare è uno dei modi che abbiamo per mettere in ordine le cose. Quando vogliamo far entrare le lenzuola nel cassetto non possiamo non piegarle. Ma le lenzuola piegate sono sempre lenzuola? Oppure è lo scopo a renderle lenzuola? Per me rimangono tali ma mi rendo anche conto che ogni cosa cambia, i disegni decorativi vengono spezzati, le dimensioni si sfalzano eccetera. Un disegno su carta subisce gli stessi effetti così come la gomma policroma piegata, accolta anch’essa da una lastra di MDF che appare come piegata.

D. M. Mirabella, Degno,
Installazione, 2012
Utilizzi molto spesso dei materiali industriali particolari, il lattice, l’MDF, ci racconti come realizzi concretamente i tuoi lavori?
Io sarei dispostissimo a delegare tutto quello che è l’operare, la manualità dato che personalmente non apprezzo molto l’aspetto tecnico del lavoro. 
Nonostante tutto so fare, e faccio quasi tutto nei miei lavori ma quello appartiene ad una mia attitudine “cinetica”. Insomma, non so stare fermo. 

La tua residenza è all’Ex Lanificio Luciani dove lavori insieme ad altri artisti emergenti e non. Cosa ti ha dato un’esperienza del genere? 
Ormai sono tre anni che sto all’ Ex-Lanificio e sono tre anni che lavoro come assistente dell’artista Pietro Fortuna, con cui ho stretto un forte rapporto amicale. Divido lo studio con Vincenzo Franza e, fino alla sua partenza per Londra, Mauro Vitturini. 
In questi tre anni, noi quattro abbiamo lavorato sempre insieme, come una sorta di comunità particolarmente felice. Nel novembre 2012 alla Temple University a Roma, abbiamo anche fatto una bella mostra insieme che ha confermato il nostro affiatamento. 
È un’esperienza particolare e sempre stimolante. Penso che sia fondamentale per la crescita questo scambio continuo. Il fatto di essere in compagnia significa avere una responsabilità nei confronti dell’altro e questo sembra essere alla base del lavoro di artista. 

A febbraio hai partecipato con il collettivo ArtNoise al Festival della creatività all’Ex Mattatoio del Macro Testaccio. La tua opera in particolare ha ricevuto una menzione speciale, in cosa consisteva? 
Sì esatto, il collettivo curatoriale ArtNoise, sorto dall’omonima, ottima, rivista online, ha realizzato questo progetto dal titolo Ortica. Organic Theme in contemporary art per il Festival delle Creatività. 
Il mio lavoro in particolare è stato curato da Daniela Cotimbo in quanto erano 8 curatrici per 8 artisti. Il lavoro consisteva in una luce sagomata che correva da una parte della stanza all’altra e veniva intercettata dall’alto da sporadiche cadute di polvere. Penso sia stata quella riflessione che non avevo ancora ben assimilato. L’opera consisteva in due elementi già esistenti, la luce e la polvere, di conseguenza io non dovevo apportare niente ma solo sottolinearli. Questi due elementi, da soli, riuscivano a fermare lo sguardo, creavano una sorta di muro, dove lo spettatore si fermava per mettere a fuoco questa pochezza che lo avvolgeva. 
Il progetto Ortica ha poi vinto il premio per le Arti visive e la commissione ha deciso di darmi una menzione speciale per il lavoro presentato. 

D. M. Mirabella, Tutto aperto tutto chiuso,
Installazione, 2013
Successivamente invece hai esposto insieme a Mauro Vitturini a Palazzo Lucarini a Trevi per la mostra Preuspposti per un dialogo inesatto. Cosa avete realizzato per quell’occasione? 
La mostra è stata curata sempre da Daniela Cotimbo e consisteva in un dialogo fra Mauro Vitturini e me, in passato avevamo fatto insieme anche un’altra mostra intitolata Diasige (2011). In questo caso abbiamo rinnovato l’idea e abbiamo messo l’accento su come un dialogo possa essere fondamentalmente valido anche nelle sue inesattezze. È molto bello il video omonimo che abbiamo fatto insieme. Dentro una stanza del museo siamo proiettati ciascuno in un angolo. Mentre io cerco continuamente di dialogare con Mauro lui non risponde se non tramite sottotitoli. 
La curatrice della mostra è stata molto presente e sicuramente partecipe in modo profondo al lavoro finale. Oltre che abile a intercettare nelle nostre così profonde differenze caratteriali un fil rouge inaspettato ma direi presupposto. 

A questo proposito, in base alla tua esperienza, come dovrebbe essere il rapporto fra artista e curatore? 
Non lo so ancora bene, però mi sono reso conto che sicuramente ci deve essere grande sintonia. Il curatore che non ti conosce bene o che non è molto interessato alla costruzione di un’affinità di intenti non ha molto da offrire. 

Domanda inflazionata forse ma in quanto giovane storica dell’arte mi interessa molto: cosa significa per te essere un giovane artista emergente in una realtà come Roma? 
Non so se sia peculiare di Roma ma sento che in questa città mi manca molto lo scambio umano. Non mi piace il fatto di non scambiarsi idee e opinioni con altri artisti. Mi trovo sempre di più a rapportarmi con curatori, critici o comunque persone che si occupano di arte ma dall’altra parte. Io invece amerei tantissimo capire cosa pensano gli altri artisti. 

Ci puoi annunciare in anteprima nuovi progetti o nuove collaborazioni? 
Anche se in questo momento ho diverse idee per la testa, vorrei prendermi un periodo per rinnovarmi. Ho bisogno di mettermi a pensare, riflettere su quello che ho realizzato, anche per non sottostare a una sorta di bulimia produttiva.

Vi invitiamo a visitare il sito di Diego Miguel Mirabella
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