domenica 12 dicembre 2010

di Unknown

Il Novecento all'ombra del Duomo

"Quarto Stato" di Giuseppe Pellizza da Volpedo
Gli ultimi musei dedicati all’arte contemporanea, guardando al modello francese del Centre Georges Pompidou, sono serviti anche e soprattutto come motori trainanti di rivalutazione urbanistica di quartieri metropolitani poco o mal definiti, basti guardare ad esempio il MACRO a Roma. Ma il contemporaneo ben si insinua anche tra vecchi palazzi e storiche piazze. Dopo 3 anni di lavori è stato aperto al pubblico lo scorso 6 dicembre, all’Arengario, presso Piazza Duomo, il Museo del Novecento, nuovo spazio museale ed espositivo del Comune di Milano.
Le quattrocento opere in mostra fanno tutte parte delle Civiche Raccolte Artistiche del Comune.
In ordine cronologico, la raccolta parte da Giuseppe Pellizza da Volpedo, con il Quarto stato del 1898-1902, installato sulla rampa elicoidale, stile Frank Lloyd Wright al Guggenheim, realizzata al centro dell’Arengario. Le altre opere, attentamente selezionate, rappresentano tappe fondamentali della storia dell’arte del secolo scorso.
L’avanguardia internazionale è presentata tramite le opere di Braque, Picasso, Klee, Matisse, Kandinskij e Modigliani. Un corpus di opere forma la sezione dedicata al Futurismo, con una sezione monografica tutta per Boccioni. Si prosegue poi ammirando opere di Sironi, Casorati, De Chirico, Morandi, Martini, Rosai e Melotti con opere degli anni ’20 e ‘30. Per Lucio Fontana, con il suo neon e i Concetti Spaziali degli anni ‘50, il posto d’onore sulla torre dell’Arengario. Il terzo piano è tutto per l’Informale, da quello materico di Burri a quello segnico di Capogrossi, dai lavori di Vedova all’originalità dell’ Accardi. Nell’ultima sezione gli esponenti della Pop Art made in Italy come Adami, Baj, Schifano e Rotella e altri artisti degli anni ’60 riconducibili all’Arte Povera come Boetti, Pistoletto, Calzolari, Kounellis e Zorio.
Alle note critiche sugli artisti assenti all’appello la Direttrice del Museo Marina Pugliese ha risposto, in difesa dell’attento lavoro di selezione svolto, di aver avuto come obiettivo quello di creare un corpus di opere che raccontassero una storia e non un’antologia. Inoltre, visto il successo di pubblico, prende maggior forma l’ipotesi di allargare gli spazi. Prima del 2015 Milano potrebbe inaugurare un secondo Museo del Novecento con opere datate dal 1965 ad oggi.
Per ora chiunque si trovasse in pieno centro a Milano è invitato a visitare il nuovo polo museale, in più vi farà piacere sapere che fino a marzo la visita è gratuita. Approfittiamone!
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