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domenica 10 luglio 2011

di Unknown

Scatti d'arte con amore. Man Ray e i cinquanta volti di Juliet

M. Ray, fotografia, vintage print, 1946
 (fonte: www.fondazionemarconi.org)
Man Ray nel 1940 per sfuggire al pericolo nazista si trova in America e più precisamente ad Hollywood, dove incontra e subito si innamora della danzatrice Juliet Browner.
L’affascinante fanciulla di ventotto anni “dai lineamenti fauneschi e gli occhi a mandorla che le davano un aspetto vagamente esotico” (Man Ray) nel 1946 diventa sua moglie.
La cerimonia a Beverly Hills si moltiplica per quattro: anche Max Ernst e la pittrice Dorothea Tanning si sposano e i due amici si fanno da testimoni reciprocamente, come si evince da una memorabile foto di Ernst.

Dal 1941 al 1955 lo sguardo delicatamente morboso del fotografo artista più celebre del XX secolo, si posa su Juliet in maniera ossessiva.
Man Ray interviene sul volto e sul corpo di sua moglie, musa ispiratrice definitiva, con visioni di volta in volta nuove. Bastano un tocco di matita, un copricapo, un velo semitrasparente, un faccia a faccia con una maschera o un ricamo grafico  per rendere omaggio all'amore. Il tutto supportato dall'inventiva fotografica surrealista.

Conclusasi il 19 giugno l'ampia antologica al Museo d'Arte di Lugano, anche la Fondazione Marconi di Milano dedica una mostra a questo duetto artistico. The fifthy faces of Juliet raccoglie circa cinquanta fotografie  scattate dal Man Ray a sua moglie.
Per l'occasione l'editore Carlo Cambi e la Fondazione Marconi hanno pensato bene di pubblicare una riedizione anastatica del libro del 1981 che raccoglie tutti gli scatti della donna tanto amata da quest'artista.

La mostra, inaugurata il 9 giugno scorso, rimarrà aperta fino al 29 luglio. Consigliata a tutti coloro che non riescono più, o non sono mai riusciti, a comprendere che dietro ogni donna esiste un'infinità di sfaccettature. Scoprirle tutte è un'arte!
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