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Hou Hanru (Link foto) |
Entrato in carica il mese
scorso, Hou Hanru è il nuovo direttore artistico del MAXXI. Classe 1963, nato a Guangzhou,
in Cina, si è laureato all'Accademia Centrale di Belle Arti di Pechino, ha
lavorato per sei anni al San Francisco Art Institute, curatore di numerose
mostre in tutto il mondo e di alcune Biennali; tra cui quella di Shangai nel
2000 e quella di Istanbul nel 2007.
Si tratta di un elemento
perfettamente inserito all'interno del sistema contemporaneo, ma non di un
fuori classe.
Perché quindi la scelta è ricaduta su di lui? Delucidazioni forti
e chiare non ne abbiamo ricevute, solo divagazioni sul bisogno di ricerca del
museo e sul suo lavoro unitario (considerando che il MAXXI vanta due
piattaforme all'attivo: arte e architettura). Questi dunque i punti su cui è
chiamato ad intervenire e lavorare Hou Hanru, che durante la conferenza stampa
ha risposto energicamente alle domande dei giornalisti con citazioni
filosofiche e aforismi naturalistici.
La presidente Giovanna Melandri, affiancata
dalle consigliere d'amministrazione Beatrice Trussardi e Monique Veaute, l'ha
presentato indicandolo semplicemente come «il direttore artistico giusto per il
MAXXI, un museo pubblico che deve saper parlare a tutti».
Alla richiesta di qualche grande nome da
ospitare, il nuovo direttore artistico risponde con frasi semplici ma
d'effetto, spiegando il suo intento di capire veramente cosa si intende per
programmi internazionali e trovandosi a portare Gramsci e Kant come
esempio di comunicazione senza necessità di grandi spostamenti.
Hou
Hanru arriverà a Roma in pianta stabile dal primo dicembre, con uno
stipendio di 4.000 euro netti al mese: «Una retribuzione non paragonabile a
quella degli altri direttori internazionali - ha sottolineato Giovanna Melandri
- né a quello che guadagnava prima di accettare l'incarico».
Si parla di una
cifra su cui i colleghi di Hou Hanru avrebbero avuto senz'altro da ridire, una
cifra considerata "ministeriale", anche se a ben guardare proprio
esigua non è, certo per un museo si tratta di un stipendio basso, ma da qui a
paragonarlo ad uno ministeriale, a mio avviso ce ne passa di tempo. Un
direttore quindi che al lato pratico unisce quello umano? Lui stesso definisce
la propria famiglia come sua patria e il mondo dell'arte come famiglia
allargata, metafore ed armonie linguistiche sembrano proprio non intimidire il
nuovo direttore.
La presentazione di Hou Hanru e' stata inoltre
anche l'occasione per annunciare un'altra grande stagione di mostre, di
appuntamenti, performance e incontri al museo MAXXI: tra i protagonisti Clemens
Von Wedemeyer, Daniele Puppi, Jan Fabre e Gabriele Basilico.
Staremo quindi a
vedere come evolverà questo Hou-pensiero nel corso dei prossimi quattro anni.
Curiosi? Io estremamente.
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