Rosa Barba |
Gira film in 16 e 35 mm con visioni semi-astratte ma, un attimo dopo, quasi dimenticandosi della funzione canonica della pellicola, della luce e del proiettore, li utilizza come materiali di un fare scultoreo dalle mille combinazioni.
A questi lavori si aggiunge la forza delle parole inscritte su tele e feltri che rimandano a Kosuth e Wittgenstein.
Per chi volesse conoscere meglio e più direttamente l'opera di miss Barba, vi consigliamo la personale Stage Archive, divisa tra il Mart di Rovereto e la Galleria civica di Trento. Avete tempo fino al 28 agosto per indagare su quest'artista dai mille volti, tramite una selezione di sue recenti opere a cui si aggiunge l'inedita installazione che comprende testi, film, oggetti scultorei e suoni che trasformano l’archivio futurista del Mart in un palcoscenico.
Nel frattempo eccovi un video:
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