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sabato 1 giugno 2013

di Unknown

Biennale Arte 2013 | I nomi dei vincitori

Ore 12:00 - Giardini della Biennale -Premiazione della 55. Esposizione Internazionale d'Arte. Come ogni premiazione che si rispetti, sul palco sono intervenuti il Presidente Paolo Baratta e il curatore di quest'edizione, Massimiliano Gioni
                                                                                                                         
Due le artiste insignite del Leone d'Oro alla Carriera, già preannunciate all'inizio di maggio: Maria Lassing e Marisa Merz. L'artista austriaca e l'artista italiana si aggiudicano i Leoni d'oro alla carriera della kermesse di quest'anno. Emozionante ed emozionanto l'intervento della Merz.


Marisa Merz

Ma passiamo ai premi ufficiali che la Giuria Internazionale della 55. Esposizione Internazionale d'Arte, presieduta da Jessica Morgan, ha così decretato:

  • Leone d'Oro per la Partecipazione Nazionale: Padiglione della Repubblica d'Angola - Luanda, Encyclopedic City, "per la capacità dei curatori e dell’artista che insieme riflettono sull’inconciliabilità e complessità della nozione di sito".
  • Leone d'Oro Miglior Artista: Tino Sehgal (Gran Bretagna, 1979; Padiglione Centrale, Giardini), "per l’eccellenza e la portata innovativa del suo lavoro che apre i confini delle discipline artistiche".
  • Menzioni Speciali ai Padiglioni: 
    • Cipro e Lituania: (Cipro) Lia Haraki, Maria Hassabi, Phanos Kyriacou, Constantinos Taliotis, Natalie Yiaxi, Morten Norbye Halvorsen, Jason Dodge, Gabriel Lester, Dexter Sinister; (Lituania) Gintaras Didžiapetris, Elena Narbutaitė, Liudvikas Buklys, Kazys Varnelis, Vytautė Žilinskaitė, Morten Norbye Halvorsen, Jason Dodge, Gabriel Lester, Dexter Sinister;  "per l’originalità del formato curatoriale che vede insieme due paesi in una singola esperienza".
    • Giappone: Koki Tanaka, "per l’acuta riflessione sui temi della collaborazione e del fallimento".
  • Menzioni Speciali per gli Artisti: 
    • Roberto Cuoghi (Italia, 1963; Corderie, Arsenale), "per l’importante e convincente contributo alla Mostra Internazionale".
    • Sharon Hayes (USA, 1970; Corderie, Arsenale), "per la spinta a ripensare l’importanza dell’alterità e la complessità delle negoziazioni tra la sfera personale e quella pubblica".
  • Leone d'Argento Giovane Artista: Camille Henrot (Francia, 1978; Corderie, Arsenale), "per aver contribuito con un nuovo lavoro capace di catturare in maniera dinamica e affascinante il nostro tempo".

Leone d'Oro al Padiglione della Repubblica d'Angola
Tino Sehgal





Camille Henrot



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venerdì 31 maggio 2013

di Unknown

Biennale Arte 2013 | Dal Progetto Padiglione Italia al Padiglione Italia

Flashback: una petizione per il Padiglione Italia all'allora ministro Ornaghi, ritardatario nelle nomine per il curatore, poi finalmente la tanto attesa nomina di Bartolomeo Pietromarchi con il suo carico di malumori per le modalità misteriose e sottaciute dell'ardua selezione dei 7 candidati curatori, il crawfunding di Pietromarchi nei salotti della Milano bene, gli inviti ai non giovanissimi dell'arte, la dichiarata volontà di prendere le dovute distanze dall'affollato ultimo Padiglione Italia targato Sgarbi, optando per un progetto all'insegna della sobrietà, privo di provocazioni, concentrato sugli artisti, quelli veri e che finalmente ottengono riconoscimento. E alla fine i nomi svelati: Francesco Arena, Massimo Bartolini, Gianfranco Baruchello, Elisabetta Benassi, Flavio Favelli, Luigi Ghirri, Piero Golia, Francesca Grilli, Marcello Maloberti, Fabio Mauri, Giulio Paolini, Marco Tirelli, Luca Vitone, Sislej Xhafa. Queste le premesse.

Vice versa, questo il titolo del Padiglione Italia 2013, è ispirato ad un concetto teorizzato da Giorgio Agamben nel volume "Categorie italiane. Studi di Poetica" (1996), in cui il filosofo sostiene che per interpretare la cultura italiana sia necessario individuare una “serie di concetti polarmente coniugati” capaci di descriverne le caratteristiche di fondo. 
E Pietromarchi traduce il tutto in un poliedrico gioco di coppie d'artisti che s'incontrano e scontrano in sette stanze. L'indagine a quattro mani e due teste si traduce in installazioni, sculture, dipinti, performance, interventi sonori e ambientali, dentro e fuori il padiglione all'Arsenale.


Eccovi le foto!





Ghirri e Vitone e il paesaggio inteso come luogo, sospeso tra visione e memoria:




Mauri e Arena e il rapporto sofferto e contraddittorio con la storia, tra dimensione personale e collettiva:





Maloberti e Favelli e gli sconfinamenti tra autobiografia e immaginario collettivo, cultura e tradizioni popolari:






Baruchello e Benassi tra frammento e sistema in cui l’umana ambizione ad archiviare e a classificare si scontra con l’impossibilità e il fallimento:






Bartolini e Grilli e la contrapposizione tra suono e silenzio, libertà di parola e censura:






Paolini
e Tirelli sul tema dell'arte come illusione, come sguardo prospettico in bilico tra realtà e rappresentazione:







Golia Xhafa e il gioco dialettico tra tragedia e commedia, tra vita vissuta e immaginata:




Venezia (Tese delle Vergini, Arsenale)
1 giugno – 24 novembre 2013
Curatore Bartolomeo Pietromarchi
Commissario Maddalena Ragni
Per maggiori info vi rimandiamo al sito ufficiale della Biennale.

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di Unknown

Biennale Arte 2013 | Le foto e gli artisti del Padiglione della Santa Sede

La kermesse veneziana di quest'anno conta numerose new entry tra i padiglioni internazionali. Tra tutti spicca sicuramente la Santa Sede, per la prima volta alla Biennale di Venezia.
                          
Curiosi di scoprire l'esito del connubio arte/chiesa al di fuori di sacre location, in cui l'aura sacra si trasforma in aura artistica,  abbiamo fatto visita al loro Padiglione, scrollandoci di dosso preconcetti e titubanze.

Il Padiglione è ispirato al racconto biblico della Genesi. Il titolo In Principio è stato scelto dal Cardinal  Gianfranco Ravasi, Presidente del pontificio Consiglio della Cultura, da sempre impegnato nel dialogo con la cultura e l'arte contemporanea. A coordinare il padiglione il professor Antonio Paolucci, Direttore dei Musei Vaticani.

Il percorso espositivo, tematicamente incentrato sulla Genesi, è tripartito in Creazione, De-Creazione e Ri-Creazione. Tre momenti del racconto biblico affidati a tre artisti: Studio Azzurro, Josef Koudelka, Lawrence Carroll.

Eccovi le foto


Studio Azzurro - Padiglione Santa Sede, Biennale di Venezia 2013
Studio Azzurro - Padiglione Santa Sede, Biennale di Venezia 2013
Studio Azzurro - Padiglione Santa Sede, Biennale di Venezia 2013
Studio Azzurro - Padiglione Santa Sede, Biennale di Venezia 2013



Josef Koudelka in persona - Padiglione Santa Sede, Biennale di Venezia 2013
Koudelka  - Padiglione Santa Sede, Biennale di Venezia 2013
Koudelka  - Padiglione Santa Sede, Biennale di Venezia 2013





Carrol - Padiglione Santa Sede, Biennale di Venezia 2013
Carrol  - Padiglione Santa Sede, Biennale di Venezia 2013
Carrol - Padiglione Santa Sede, Biennale di Venezia 2013
Lawrence Carrol in persona - Padiglione Santa Sede, Biennale di Venezia 2013


L'arrivo del card. Ravasi al Padiglione della Santa Sede

L'arrivo della Melandri al Padiglione della Santa Sede

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lunedì 13 maggio 2013

di Unknown

Biennale Arte | I nomi e i volti della Giuria Internazionale della 55. Esposizione Internazionale d'Arte

Il Cda della Biennale di Venezia ha nominato la Giuria Internazionale della 55. Esposizione Internazionale d'Arte. Eccovi nomi, info e foto dei giurati che avranno l'arduo compito di assegnare i  due Leoni d'oro ed il Leone d'argento di quest'anno. La premiazione avrà luogo il 1 giugno, presso i Giardini della Biennale.



Jessica Morgan (Presidentessa di giuria) è Daskalopoulos Curator, International Art, alla Tate di Londra. Ha organizzato numerose mostre collettive e personali alla Tate Modern ed è stata capo curatrice all'Institute of Contemporary Art di Boston.

Sofía Hernández Chong Cuy è capo curatrice della 9a. Bienal do Mercosul in Porto Alegre in Brasile e curatrice per l'arte contemporanea della Colección Patricia Phelps de Cisneros, che ha sede a New York e Caracas. È stata Direttore del Museo Tamayo a Mexico City, di Art in General e dell'Americas Society, entrambe istituzioni con sede a New York.





Francesco Manacorda è stato Direttore di Artissima a Torino e curatore al Barbican Art Gallery di Londra. Recentemente è stato nominato Direttore Artistico della Tate di Liverpool. Ha inoltre curato il Padiglione sloveno della 52. Esposizione Internazionale d’Arte e quello della Nuova Zelanda durante la 53. Esposizione Internazionale d’Arte.


Bisi Silva è una curatrice indipendente. Ha fondato il Centre for Contemporary Art a Lagos in Nigeria, istituzione di cui è anche Direttore. Ha inoltre co-curato la 7. Biennale di Dakar e la 2. Biennale di Arte Contemporanea di Thessaloniki in Grecia. Silva scrive per testate internazionali d'arte tra cui Agufon, Artforum, Art Monthly, Metropolois M, Untitled, eThird Text. È parte del board editoriale di N Paradoxa, un giornale internazionale di arte femminista.

Ali Subotnick è curatrice presso l'Hammer Museum di Los Angeles. Recentemente ha co-curato la prima biennale d'arte di Los Angeles, Made in L.A 2012. Ha co-curato la 4. Berlin Biennal for Contemporary Art con Massimiliano Gioni e Maurizio Cattelan. Subotnick ha scritto su varie riviste di arte tra cui Frieze, Parkett, ARTnews e ArtReview.
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lunedì 6 maggio 2013

di Unknown

Biennale Arte | Leone d'oro alla carriera a due artiste: Maria Lassnig e Marisa Merz

La 55. Esposizione Internazionale d'Arte della Biennale di Venezia inaugurerà tra meno di un mese e nella laguna già spiccano due nomi: Maria Lassing e Marisa Merz
L'artista austriaca e l'artista italiana si aggiudicano i Leoni d'oro alla carriera della kermesse di quest'anno.
La decisione è stata presa da Cda della Biennale presieduto da Paolo Baratta, su proposta del curatore della 55. Esposizione Massimiliano Gioni.

Paolo Baratta e Massimiliano Gioni

Eccovi le motivazioni

Maria Lassnig 
Maria Lessnig  (link foto)
“Per oltre sessant'anni Maria Lassnig ha indagato la rappresentazione del corpo e dell'individuo in una serie di dipinti che ritraggono l'artista spesso in uno stato di irrequietezza, eccitazione e disperazione. Con i suoi autoritratti Lassnig ha composto una personale enciclopedia dell'auto-rappresentazione e - attraverso quelli che chiama i "body-awareness paintings", ovvero i dipinti di “auto-coscienza corporea” - ha trasformato la pittura in strumento di auto-analisi e di conoscenza del sé. A novantatre anni Lassnig rappresenta un esempio unico di ostinazione e indipendenza che merita di essere celebrato con il riconoscimento del Leone d’Oro alla Carriera.”

Marisa Merz 
Marisa Merz,
living sculpture

(link foto)
“Dagli anni Sessanta Marisa Merz si è imposta come una delle voci più singolari dell'arte contemporanea. A partire dal suo lavoro svolto in parallelo ai protagonisti dell'arte povera, tra i quali Marisa Merz si distingueva per la riflessione sulla sfera dello spazio domestico e femminile, l’artista ha sviluppato un linguaggio personale in cui pittura, scultura e disegno si combinano per dare forma a immagini all’apparenza arcaiche e primordiali. In queste icone contemporanee, volti stilizzati affiorano alla superficie come apparizioni divine. Questa pittura epifanica, coltivata per anni in solitudine, ci invita a guardare il mondo a occhi chiusi, perché – come recitava il titolo di una mostra di Marisa Merz del 1975 – “A occhi chiusi, gli occhi sono straordinariamente aperti”.”

Non ci resta che attendere il 1 giugno per la consegna del premio.
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giovedì 4 ottobre 2012

di Unknown

Ornaghi nomina Bartolomeo Pietromarchi Curatore del Padiglione Italia alla Biennale di Venezia 2013

Bartolomeo Pietromarchi
Finalmente dal MIBAC giunge l'attesissima fumata bianca per il nuovo Curatore del Padiglione Italia alla Biennale di Venezia 2013. Meglio tardi che mai... Ministro Ornaghi!

Trattasi di Bartolomeo Pietromarchi, attualmente direttore del MACRO di Roma e con una carriera alle spalle che lo ha visto prima direttore della sezione arte della Fondazione Adriano Olivetti, poi collaboratore del MAXXI.
Pietromarchi porterà una ventata di vera arte italiana a Venezia? Che sia talentuosa ma soprattutto che restituisca dignità al Padiglione? Noi crediamo e speriamo proprio di si. Certo i tempi sono davvero stretti. 
Intanto il Mibac in una nota del 3 ottobre dichiara: Il Ministro, Prof. Lorenzo Ornaghi, nell’apprezzare assai positivamente il livello culturale delle proposte pervenute, ha sottolineato il valore complessivo del progetto di Bartolomeo Pietromarchi. Tale progetto potrà rappresentare in modo significativo il ruolo dell’arte italiana contemporanea nel quadro dei cambiamenti, estesi e profondi, che caratterizzano questa fase storica del nostro Paese.

Caro Pietromarchi non Le rimane che rimboccarsi le maniche e gettarsi a capofitto nel progetto. Auguri!
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mercoledì 5 settembre 2012

di Unknown

VideoPost | Al Giappone il Leone d'oro della Biennale d'Architettura 2012

(photo: Domus Web)
L'architetto Toyo Ito ha affascinato tutti alla 13. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia. Il suo progetto sta con i piedi ben saldati a terra, una terra che ha visto e vissuto la tragedia dello tsunami nello scorso marzo. Il Giappone presenta il suo domani ripartendo dall'architettura e dai luoghi di un passato che sembrava perso per sempre. Il tema del padiglione è "Qui l'architettura è possibile?". L'installazione presentata alla Biennale rappresenta un "Sì" grande come una casa.

Ci sono senso pratico, minima preoccupazione estetica e valori primitivi per un'architettura che svela le sue forme essenziali. Come afferma Ito stesso in questa intervista
"Quando gli esseri umani si ritrovano davanti ad una tale catastrofe ritornano ad avere un certo tipo di purezza, cominciano a rimettersi insieme per cercare di creare di nuovo una comunità e per ritrovarsi"
200 modellini di strutture possibili, di cui 130 esposti a Venezia, segnano l'iter progettuale di Toyo Ito ed altri tre giovani architetti giapponesi, Kumiko InuiSou Fujimoto Akihisa Hirata, per arrivare a creare un edificio che realmente sarà realizzato nelle zone colpite dallo tsunami.

Home for all, questo il nome del progetto giapponese, ha preso il via grazie al confronto con le persone, le loro esigenze e loro desideri. Una sorta di case-palafitte costruite con i tronchi risparmiati dalla furia dello tsunami sono un esempio di casa razionale, ecologica e che nella ricostruzione metabolizza anche i traumi della tragedia.
Il Giappone ha colto a pieno il concetto di Common Ground richiesto dal Presidente della rassegna di quest'anno, David Chipperfield.

(La Biennale Channel)


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lunedì 3 settembre 2012

di Unknown

Il cinema per l'Abramovic a 360°

Giada Colagrande, Marina Abramovic, Willem Dafoe
"il cinema é qualcosa di familiare: da ragazzina a Belgrado quasi scappavo di casa per andare in una specie di cineclub dove vedevo tutti i film di Kurosawa, Bergman, Visconti, Antonioni, De Sica, mentre al massimo a casa mia si vedevano in tv i discorsi di Tito e i film di guerra. Amo il cinema d'autore, detesto i film commerciali americani, sempre così ripetitivi" (fonte: ANSA.it)
A dichiararlo è Marina Abramovic, l'artista e performer serba impegnata in questi giorni alla Biennale di Venezia, per la 69° Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica, in qualità di giurata (con lei Laetitia Casta, Peter Ho-Sun Chan, Ari Folman, Matteo Garrone, Ursula Meier, Samantha Morton, Pablo Trapero e presieduta da Michael Mann)

Ma il 1 settembre, in una delle Giornate degli Autori, a Venezia è stato proiettato un film d'eccezione che la riguarda da vicino: Bob Wilson's - Life and Death of Marina Abramovic della giovane italiana Giada Colagrande.

Una sorta di documentario sull'omonimo spettacolo teatrale (di cui Blarco aveva già parlato in questo post). La macchina da presa segue l'incontro e la collaborazione di quattro artisti: il regista Robert Wilson, la Abramovic, il cantante-compositore Antony Hegarty e l'attore Willem Dafoe. Eccovi un bel video del film trovato su YouTube.

Ancora una volta la Abramovic fonde stili, linguaggi artistici e piani differenti su cui la vita scorre.

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lunedì 27 giugno 2011

di Unknown

La favola di Marina, Vittorio e la "pipì d'artista"

C'era una volta a Venezia, tra acque fatate e vascelli abbandonati, una dolce signora dai rossi capelli di nome Marina.

       M. Ripa di Meana a Venezia

Un giorno la gentil donna fu chiamata a corte da un cavalier dalla chioma fluente, un certo Vittorio Sgarbi da Ferrara, per consigliar artista da inserir nel suo Padiglion pien di meraviglie, presso l'Arsenal.

V. Sgarbi a Venezia

Marina indicò al principe la sua prediletta, tal Erika Calesini, che un bel accrocchio presentò. 



Il dì seguente, come d'incanto, l'intesa tra i due scomparve e finì che lei in un istante d'ira furibonda su di lui del piscio gettò, ma per esser più colta e rimembrar a mente Piero Manzoni, "pipì d'artista" lei lo chiamò...

E vissero per sempre nelle cronache del trash che più trash non si può...

P. Manzoni, Merda d'artista

Bella storia? Peccato che sia tutto vero. 
Proprio noi di Blarco, tanto per fare un po' di gossip, Marina l'avevamo incontrata il 5 giugno scorso mentre si dirigeva mite e pacata, all'ombra del suo bel cappellino, verso l'Arsenale, presumibilmente proprio al Padiglione Italia di Sgarbi. 
Cosa sarà mai capitato tra lei e Vittorio da quel giorno fino alla performance improvvisata presso Palazzo Rancani Arroni, nel corso delle Mostre d’Arte del 54° Festival dei due mondi di Spoleto?

Il diverbio è stato documentato con dovizia di particolari dalle telecamere presenti. Guardate e scuotete pure la testa...

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venerdì 24 giugno 2011

di Unknown

VideoPost | Haroon Mirza il compositore dell'arte


H. Mirza
 (foto Vogue Italia)
Haroon Mirza compone opere in cui forza e fragilità, silenzio e rumore, assenza e presenza, si combinano tra loro in maniera inaspettata ed apparentemente elementare, in realtà il suo è un gioco sofisticato e calibrato in ogni punto, fatto di coincidenze pianificate e moti concatenati.

Il background alle spalle dell'artista inglese è eclettico ed ampio. Dall'elettronica alle avanguardie del classico passando per il jazz. 

I suoi lavori sono stati classificati nel 2008 dal NY Arts Magazine come "manipolazioni musicali".
Componimenti fisici in cui ogni suono è generato da un oggetto apparentemente non musicale. Una sorta di ready made sonoro visivo, ma anche un assemblage di oggetti dell'elettronica nuovi o obsoleti.

Alla Biennale d'arte in corso a Venezia, il suo Leone d'Argento come miglior artista promettente ha messo tutti d'accordo. 

In quel di Venezia ha presentato due installazioni elettroniche: la prima, nel Padiglione Centrale ai Giardini, all'interno dell'angusto e stellare "parapadiglione" ideato da Monica Sosnowska; la seconda nella sua camera anecoica presso le Corderie dell'Arsenale intitolato "The National Apavilion of Then & Now".

Eccovi il video:





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di Unknown

VideoPost | La Biennale 2011: tra numeri e premi ecco il resoconto

La Biennale di Venezia comincia a dare i numeri: 50mila (51.630) visitatori in 18 giorni, con una media giornaliera di 3.037. Di questi, oltre il 25% è rappresentato da giovani (under 26). 
Solo nel primo giorno sono accorsi 7.200 visitatori per un incasso di 100 mila euro.

Per non perderci in calcoli e non addentrarci nei meandri delle critiche e polemiche che hanno caratterizzato e continuano a colorire questa 54. Esposizione internazionale d'Arte, ci soffermiamo per un attimo sui protagonisti di quest'anno premiati dalla giuria presieduta dall’egiziano Hassan Khan .

Sturtevant

F. West

Vi rinfreschiamo la memoria con il video della Premiazione del 4 giugno, in cui la gioia commuovente della Sturtevant e la felicità composta di Franz West, i due artisti insigniti del Leone d'Oro alla Carriera, si mescolano alla timidezza giovane del talentuoso Haroon Mirza, mentre impacciato, stringe tra le mani  il suo Leone d'Argento per un promettente giovane artista di ILLUMInazioni

H. Mirza

Il tutto tra gli applausi unanimi per il Leone d'Oro per la miglior partecipazione nazionale al Padiglione Germania, un premio che arriva postumo all'artista, filmmaker e regista teatrale Christoph Schlingensief, scomparso l'estate scorsa.

Padiglione della Germania

La giuria ha voluto inoltre riconoscere il lavoro curatoriale del commissario del padiglione tedesco Susanne Gaensheim
Due le menzioni speciali, la prima per l'artista svedese Klara Lidén che ha disseminato contenitori per rifiuti ai quattro angoli di un piccolo ambiente dell’Arsenale, la seconda per il Padiglione della Lituania.


Svezia, K. Lidén, Untitled
Lituania, D. Miksys, Behind the White Curtain

Tutti d'accordo per Christian Marclay, anche lui insignito del Leone d'Oro per il miglior artista di ILLUMInazioni per il suo "The Clock", un collage di pellicole cinematografiche che scorre sullo schermo ininterrottamente, 24 ore su 24.

C. Marclay

Se il 4 giugno non eravate a Venezia per assistere alla Consegna dei Premi? Eccovi il video:







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