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sabato 1 giugno 2013

di Unknown

Biennale Arte 2013 | I nomi dei vincitori

Ore 12:00 - Giardini della Biennale -Premiazione della 55. Esposizione Internazionale d'Arte. Come ogni premiazione che si rispetti, sul palco sono intervenuti il Presidente Paolo Baratta e il curatore di quest'edizione, Massimiliano Gioni
                                                                                                                         
Due le artiste insignite del Leone d'Oro alla Carriera, già preannunciate all'inizio di maggio: Maria Lassing e Marisa Merz. L'artista austriaca e l'artista italiana si aggiudicano i Leoni d'oro alla carriera della kermesse di quest'anno. Emozionante ed emozionanto l'intervento della Merz.


Marisa Merz

Ma passiamo ai premi ufficiali che la Giuria Internazionale della 55. Esposizione Internazionale d'Arte, presieduta da Jessica Morgan, ha così decretato:

  • Leone d'Oro per la Partecipazione Nazionale: Padiglione della Repubblica d'Angola - Luanda, Encyclopedic City, "per la capacità dei curatori e dell’artista che insieme riflettono sull’inconciliabilità e complessità della nozione di sito".
  • Leone d'Oro Miglior Artista: Tino Sehgal (Gran Bretagna, 1979; Padiglione Centrale, Giardini), "per l’eccellenza e la portata innovativa del suo lavoro che apre i confini delle discipline artistiche".
  • Menzioni Speciali ai Padiglioni: 
    • Cipro e Lituania: (Cipro) Lia Haraki, Maria Hassabi, Phanos Kyriacou, Constantinos Taliotis, Natalie Yiaxi, Morten Norbye Halvorsen, Jason Dodge, Gabriel Lester, Dexter Sinister; (Lituania) Gintaras Didžiapetris, Elena Narbutaitė, Liudvikas Buklys, Kazys Varnelis, Vytautė Žilinskaitė, Morten Norbye Halvorsen, Jason Dodge, Gabriel Lester, Dexter Sinister;  "per l’originalità del formato curatoriale che vede insieme due paesi in una singola esperienza".
    • Giappone: Koki Tanaka, "per l’acuta riflessione sui temi della collaborazione e del fallimento".
  • Menzioni Speciali per gli Artisti: 
    • Roberto Cuoghi (Italia, 1963; Corderie, Arsenale), "per l’importante e convincente contributo alla Mostra Internazionale".
    • Sharon Hayes (USA, 1970; Corderie, Arsenale), "per la spinta a ripensare l’importanza dell’alterità e la complessità delle negoziazioni tra la sfera personale e quella pubblica".
  • Leone d'Argento Giovane Artista: Camille Henrot (Francia, 1978; Corderie, Arsenale), "per aver contribuito con un nuovo lavoro capace di catturare in maniera dinamica e affascinante il nostro tempo".

Leone d'Oro al Padiglione della Repubblica d'Angola
Tino Sehgal





Camille Henrot



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venerdì 31 maggio 2013

di Unknown

Biennale Arte 2013 | Dal Progetto Padiglione Italia al Padiglione Italia

Flashback: una petizione per il Padiglione Italia all'allora ministro Ornaghi, ritardatario nelle nomine per il curatore, poi finalmente la tanto attesa nomina di Bartolomeo Pietromarchi con il suo carico di malumori per le modalità misteriose e sottaciute dell'ardua selezione dei 7 candidati curatori, il crawfunding di Pietromarchi nei salotti della Milano bene, gli inviti ai non giovanissimi dell'arte, la dichiarata volontà di prendere le dovute distanze dall'affollato ultimo Padiglione Italia targato Sgarbi, optando per un progetto all'insegna della sobrietà, privo di provocazioni, concentrato sugli artisti, quelli veri e che finalmente ottengono riconoscimento. E alla fine i nomi svelati: Francesco Arena, Massimo Bartolini, Gianfranco Baruchello, Elisabetta Benassi, Flavio Favelli, Luigi Ghirri, Piero Golia, Francesca Grilli, Marcello Maloberti, Fabio Mauri, Giulio Paolini, Marco Tirelli, Luca Vitone, Sislej Xhafa. Queste le premesse.

Vice versa, questo il titolo del Padiglione Italia 2013, è ispirato ad un concetto teorizzato da Giorgio Agamben nel volume "Categorie italiane. Studi di Poetica" (1996), in cui il filosofo sostiene che per interpretare la cultura italiana sia necessario individuare una “serie di concetti polarmente coniugati” capaci di descriverne le caratteristiche di fondo. 
E Pietromarchi traduce il tutto in un poliedrico gioco di coppie d'artisti che s'incontrano e scontrano in sette stanze. L'indagine a quattro mani e due teste si traduce in installazioni, sculture, dipinti, performance, interventi sonori e ambientali, dentro e fuori il padiglione all'Arsenale.


Eccovi le foto!





Ghirri e Vitone e il paesaggio inteso come luogo, sospeso tra visione e memoria:




Mauri e Arena e il rapporto sofferto e contraddittorio con la storia, tra dimensione personale e collettiva:





Maloberti e Favelli e gli sconfinamenti tra autobiografia e immaginario collettivo, cultura e tradizioni popolari:






Baruchello e Benassi tra frammento e sistema in cui l’umana ambizione ad archiviare e a classificare si scontra con l’impossibilità e il fallimento:






Bartolini e Grilli e la contrapposizione tra suono e silenzio, libertà di parola e censura:






Paolini
e Tirelli sul tema dell'arte come illusione, come sguardo prospettico in bilico tra realtà e rappresentazione:







Golia Xhafa e il gioco dialettico tra tragedia e commedia, tra vita vissuta e immaginata:




Venezia (Tese delle Vergini, Arsenale)
1 giugno – 24 novembre 2013
Curatore Bartolomeo Pietromarchi
Commissario Maddalena Ragni
Per maggiori info vi rimandiamo al sito ufficiale della Biennale.

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di Unknown

Biennale Arte 2013 | Le foto e gli artisti del Padiglione della Santa Sede

La kermesse veneziana di quest'anno conta numerose new entry tra i padiglioni internazionali. Tra tutti spicca sicuramente la Santa Sede, per la prima volta alla Biennale di Venezia.
                          
Curiosi di scoprire l'esito del connubio arte/chiesa al di fuori di sacre location, in cui l'aura sacra si trasforma in aura artistica,  abbiamo fatto visita al loro Padiglione, scrollandoci di dosso preconcetti e titubanze.

Il Padiglione è ispirato al racconto biblico della Genesi. Il titolo In Principio è stato scelto dal Cardinal  Gianfranco Ravasi, Presidente del pontificio Consiglio della Cultura, da sempre impegnato nel dialogo con la cultura e l'arte contemporanea. A coordinare il padiglione il professor Antonio Paolucci, Direttore dei Musei Vaticani.

Il percorso espositivo, tematicamente incentrato sulla Genesi, è tripartito in Creazione, De-Creazione e Ri-Creazione. Tre momenti del racconto biblico affidati a tre artisti: Studio Azzurro, Josef Koudelka, Lawrence Carroll.

Eccovi le foto


Studio Azzurro - Padiglione Santa Sede, Biennale di Venezia 2013
Studio Azzurro - Padiglione Santa Sede, Biennale di Venezia 2013
Studio Azzurro - Padiglione Santa Sede, Biennale di Venezia 2013
Studio Azzurro - Padiglione Santa Sede, Biennale di Venezia 2013



Josef Koudelka in persona - Padiglione Santa Sede, Biennale di Venezia 2013
Koudelka  - Padiglione Santa Sede, Biennale di Venezia 2013
Koudelka  - Padiglione Santa Sede, Biennale di Venezia 2013





Carrol - Padiglione Santa Sede, Biennale di Venezia 2013
Carrol  - Padiglione Santa Sede, Biennale di Venezia 2013
Carrol - Padiglione Santa Sede, Biennale di Venezia 2013
Lawrence Carrol in persona - Padiglione Santa Sede, Biennale di Venezia 2013


L'arrivo del card. Ravasi al Padiglione della Santa Sede

L'arrivo della Melandri al Padiglione della Santa Sede

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lunedì 13 maggio 2013

di Unknown

Biennale Arte | I nomi e i volti della Giuria Internazionale della 55. Esposizione Internazionale d'Arte

Il Cda della Biennale di Venezia ha nominato la Giuria Internazionale della 55. Esposizione Internazionale d'Arte. Eccovi nomi, info e foto dei giurati che avranno l'arduo compito di assegnare i  due Leoni d'oro ed il Leone d'argento di quest'anno. La premiazione avrà luogo il 1 giugno, presso i Giardini della Biennale.



Jessica Morgan (Presidentessa di giuria) è Daskalopoulos Curator, International Art, alla Tate di Londra. Ha organizzato numerose mostre collettive e personali alla Tate Modern ed è stata capo curatrice all'Institute of Contemporary Art di Boston.

Sofía Hernández Chong Cuy è capo curatrice della 9a. Bienal do Mercosul in Porto Alegre in Brasile e curatrice per l'arte contemporanea della Colección Patricia Phelps de Cisneros, che ha sede a New York e Caracas. È stata Direttore del Museo Tamayo a Mexico City, di Art in General e dell'Americas Society, entrambe istituzioni con sede a New York.





Francesco Manacorda è stato Direttore di Artissima a Torino e curatore al Barbican Art Gallery di Londra. Recentemente è stato nominato Direttore Artistico della Tate di Liverpool. Ha inoltre curato il Padiglione sloveno della 52. Esposizione Internazionale d’Arte e quello della Nuova Zelanda durante la 53. Esposizione Internazionale d’Arte.


Bisi Silva è una curatrice indipendente. Ha fondato il Centre for Contemporary Art a Lagos in Nigeria, istituzione di cui è anche Direttore. Ha inoltre co-curato la 7. Biennale di Dakar e la 2. Biennale di Arte Contemporanea di Thessaloniki in Grecia. Silva scrive per testate internazionali d'arte tra cui Agufon, Artforum, Art Monthly, Metropolois M, Untitled, eThird Text. È parte del board editoriale di N Paradoxa, un giornale internazionale di arte femminista.

Ali Subotnick è curatrice presso l'Hammer Museum di Los Angeles. Recentemente ha co-curato la prima biennale d'arte di Los Angeles, Made in L.A 2012. Ha co-curato la 4. Berlin Biennal for Contemporary Art con Massimiliano Gioni e Maurizio Cattelan. Subotnick ha scritto su varie riviste di arte tra cui Frieze, Parkett, ARTnews e ArtReview.
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lunedì 6 maggio 2013

di Unknown

Biennale Arte | Leone d'oro alla carriera a due artiste: Maria Lassnig e Marisa Merz

La 55. Esposizione Internazionale d'Arte della Biennale di Venezia inaugurerà tra meno di un mese e nella laguna già spiccano due nomi: Maria Lassing e Marisa Merz
L'artista austriaca e l'artista italiana si aggiudicano i Leoni d'oro alla carriera della kermesse di quest'anno.
La decisione è stata presa da Cda della Biennale presieduto da Paolo Baratta, su proposta del curatore della 55. Esposizione Massimiliano Gioni.

Paolo Baratta e Massimiliano Gioni

Eccovi le motivazioni

Maria Lassnig 
Maria Lessnig  (link foto)
“Per oltre sessant'anni Maria Lassnig ha indagato la rappresentazione del corpo e dell'individuo in una serie di dipinti che ritraggono l'artista spesso in uno stato di irrequietezza, eccitazione e disperazione. Con i suoi autoritratti Lassnig ha composto una personale enciclopedia dell'auto-rappresentazione e - attraverso quelli che chiama i "body-awareness paintings", ovvero i dipinti di “auto-coscienza corporea” - ha trasformato la pittura in strumento di auto-analisi e di conoscenza del sé. A novantatre anni Lassnig rappresenta un esempio unico di ostinazione e indipendenza che merita di essere celebrato con il riconoscimento del Leone d’Oro alla Carriera.”

Marisa Merz 
Marisa Merz,
living sculpture

(link foto)
“Dagli anni Sessanta Marisa Merz si è imposta come una delle voci più singolari dell'arte contemporanea. A partire dal suo lavoro svolto in parallelo ai protagonisti dell'arte povera, tra i quali Marisa Merz si distingueva per la riflessione sulla sfera dello spazio domestico e femminile, l’artista ha sviluppato un linguaggio personale in cui pittura, scultura e disegno si combinano per dare forma a immagini all’apparenza arcaiche e primordiali. In queste icone contemporanee, volti stilizzati affiorano alla superficie come apparizioni divine. Questa pittura epifanica, coltivata per anni in solitudine, ci invita a guardare il mondo a occhi chiusi, perché – come recitava il titolo di una mostra di Marisa Merz del 1975 – “A occhi chiusi, gli occhi sono straordinariamente aperti”.”

Non ci resta che attendere il 1 giugno per la consegna del premio.
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lunedì 15 ottobre 2012

di Unknown

Le linee guida di Pietromarchi per il 55° Padiglione Italia della Biennale di Venezia

B. Pietromarchi
Del programma curatoriale di Bartolomeo Pietromarchi per la ventura 55. Biennale di Venezia si sa già qualcosina. Il 10 ottobre, presso la sede del Mibac, si è tenuta una prima conferenza stampa di presentazione del Padiglione Italia, per svelare le linee guida dell'intero progetto.
Innanzitutto niente liste di nomi chilometriche e dell'ultimo minuto, i nomi saranno molti ma ognuno avrà lo spazio che merita.

Pietromarchi punterà soprattutto sui grandi nomi dell'arte contemporanea italiana che dal 1960 ad oggi hanno conquistato un podio importante nell'ambito internazionale. Ma il suo progetto vedrà i grandi nomi affiancati dalle proposte delle ultime generazioni di artisti. Il curatore tiene a precisare che preferirà non esporre artisti troppo troppo giovani. L'età delle nuove leve sarà quella dei quarantenni che già godono, in un certo qual modo, di un riconoscimento museale a livello internazionale. Il percorso espositivo punterà quindi ad una visione parallela, in bilico tra storicità e novità, Pietromarchi infatti afferma:
"intendo mostrare attraverso le opere una storia diacronica e fluida, un'analisi per temi che sia anche un dialogo tra generazioni diverse e che punti a far conoscere al mondo quali sono le tendenze su cui si muove l'arte italiana" (Fonte: Il Sole 24 Ore)
Che dire? Programma poco rischioso e con le spalle ben coperte, ma d'altronde, considerando l'ultima Biennale sgarbiana, forse un padiglione dalla forte identità è proprio ciò che ci vuole. 
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giovedì 4 ottobre 2012

di Unknown

Ornaghi nomina Bartolomeo Pietromarchi Curatore del Padiglione Italia alla Biennale di Venezia 2013

Bartolomeo Pietromarchi
Finalmente dal MIBAC giunge l'attesissima fumata bianca per il nuovo Curatore del Padiglione Italia alla Biennale di Venezia 2013. Meglio tardi che mai... Ministro Ornaghi!

Trattasi di Bartolomeo Pietromarchi, attualmente direttore del MACRO di Roma e con una carriera alle spalle che lo ha visto prima direttore della sezione arte della Fondazione Adriano Olivetti, poi collaboratore del MAXXI.
Pietromarchi porterà una ventata di vera arte italiana a Venezia? Che sia talentuosa ma soprattutto che restituisca dignità al Padiglione? Noi crediamo e speriamo proprio di si. Certo i tempi sono davvero stretti. 
Intanto il Mibac in una nota del 3 ottobre dichiara: Il Ministro, Prof. Lorenzo Ornaghi, nell’apprezzare assai positivamente il livello culturale delle proposte pervenute, ha sottolineato il valore complessivo del progetto di Bartolomeo Pietromarchi. Tale progetto potrà rappresentare in modo significativo il ruolo dell’arte italiana contemporanea nel quadro dei cambiamenti, estesi e profondi, che caratterizzano questa fase storica del nostro Paese.

Caro Pietromarchi non Le rimane che rimboccarsi le maniche e gettarsi a capofitto nel progetto. Auguri!
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mercoledì 5 settembre 2012

di Unknown

VideoPost | Al Giappone il Leone d'oro della Biennale d'Architettura 2012

(photo: Domus Web)
L'architetto Toyo Ito ha affascinato tutti alla 13. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia. Il suo progetto sta con i piedi ben saldati a terra, una terra che ha visto e vissuto la tragedia dello tsunami nello scorso marzo. Il Giappone presenta il suo domani ripartendo dall'architettura e dai luoghi di un passato che sembrava perso per sempre. Il tema del padiglione è "Qui l'architettura è possibile?". L'installazione presentata alla Biennale rappresenta un "Sì" grande come una casa.

Ci sono senso pratico, minima preoccupazione estetica e valori primitivi per un'architettura che svela le sue forme essenziali. Come afferma Ito stesso in questa intervista
"Quando gli esseri umani si ritrovano davanti ad una tale catastrofe ritornano ad avere un certo tipo di purezza, cominciano a rimettersi insieme per cercare di creare di nuovo una comunità e per ritrovarsi"
200 modellini di strutture possibili, di cui 130 esposti a Venezia, segnano l'iter progettuale di Toyo Ito ed altri tre giovani architetti giapponesi, Kumiko InuiSou Fujimoto Akihisa Hirata, per arrivare a creare un edificio che realmente sarà realizzato nelle zone colpite dallo tsunami.

Home for all, questo il nome del progetto giapponese, ha preso il via grazie al confronto con le persone, le loro esigenze e loro desideri. Una sorta di case-palafitte costruite con i tronchi risparmiati dalla furia dello tsunami sono un esempio di casa razionale, ecologica e che nella ricostruzione metabolizza anche i traumi della tragedia.
Il Giappone ha colto a pieno il concetto di Common Ground richiesto dal Presidente della rassegna di quest'anno, David Chipperfield.

(La Biennale Channel)


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lunedì 3 settembre 2012

di Unknown

Il cinema per l'Abramovic a 360°

Giada Colagrande, Marina Abramovic, Willem Dafoe
"il cinema é qualcosa di familiare: da ragazzina a Belgrado quasi scappavo di casa per andare in una specie di cineclub dove vedevo tutti i film di Kurosawa, Bergman, Visconti, Antonioni, De Sica, mentre al massimo a casa mia si vedevano in tv i discorsi di Tito e i film di guerra. Amo il cinema d'autore, detesto i film commerciali americani, sempre così ripetitivi" (fonte: ANSA.it)
A dichiararlo è Marina Abramovic, l'artista e performer serba impegnata in questi giorni alla Biennale di Venezia, per la 69° Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica, in qualità di giurata (con lei Laetitia Casta, Peter Ho-Sun Chan, Ari Folman, Matteo Garrone, Ursula Meier, Samantha Morton, Pablo Trapero e presieduta da Michael Mann)

Ma il 1 settembre, in una delle Giornate degli Autori, a Venezia è stato proiettato un film d'eccezione che la riguarda da vicino: Bob Wilson's - Life and Death of Marina Abramovic della giovane italiana Giada Colagrande.

Una sorta di documentario sull'omonimo spettacolo teatrale (di cui Blarco aveva già parlato in questo post). La macchina da presa segue l'incontro e la collaborazione di quattro artisti: il regista Robert Wilson, la Abramovic, il cantante-compositore Antony Hegarty e l'attore Willem Dafoe. Eccovi un bel video del film trovato su YouTube.

Ancora una volta la Abramovic fonde stili, linguaggi artistici e piani differenti su cui la vita scorre.

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martedì 13 marzo 2012

di Unknown

VideoPost | Il potere della creatività secondo Guido Fabrizi

Nome: Guido.
Cognome: Fabrizi.

Diplomato presso l'istituto Superiore di Fotografia di Roma, negli anni '90 inizia un percorso professionale che lo vedrà spesso occupato in varie campagne fotografiche. 
Dal 2002 comincia a lavorare con agenzie pubblicitarie multinazionali. 
Nel 2011 è stato uno dei tanti artisti che ha optato per il sì a Vittorio Sgarbi nell'ambito della Biennale di Venezia, nel Padiglione regionale a Roma. La sua lettera aperta, pubblicata sulle pagine del quotidiano "Il Giornale", diede una risposta secca al polverone dei no e alle critiche che si moltiplicavano a non finire nell'afa estiva.
"Io fotografo senza padrini non mi vergogno di aver detto sì alla Biennale"
Senza far differenze di casta né di politica e credo, il sì disinteressato di Fabrizi rimbomba come un inno alla libertà creativa, tanto quanto un no ben ponderato...

La libertà di pensiero e di scelta, che si tratti di un sì o di un no, è indice di un'arte pura slegata dai lacci e impalcature del sistema. 

Gli unici meccanismi con cui l'arte deve fare i conti  ci si augura che siano quelli della creatività...Via d'uscita dei vecchi e nuovi "Tempi moderni".

Eccovi un video reinterpretato da Guido Fabrizi che ci ricorda, tramite Chaplin, la forza della creatività, che forse non a caso fa rima con libertà.




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giovedì 30 giugno 2011

di Unknown

Anche l’Abruzzo ha il suo Padiglione Italia

Sabato 25 giugno l’Abruzzo ha dato il via al suo Padiglione Italia. Poca la stampa che si è interessata all'evento, forse messo in ombra dai recenti vernissage del Padiglione Italia nel Lazio ed in Lombardia. 

Eppure l’Abruzzo ha presentato un progetto alquanto originale e ricco di eventi. 

Il Coordinatore regionale per il Padiglione Abruzzo, Umberto Palestini, ha spiegato che, essendo la logica del Padiglione Italia quella di diffondere la creatività delle varie regioni, la regione Abruzzo ha aderito con convinzione all’iniziativa, anche in virtù della particolare e unica configurazione logistica, voluta dal curatore Vittorio Sgarbi, quale omaggio ed attenzione ad una regione dolorosamente colpita dai recenti eventi sismici. 

In Abruzzo "Padiglione Italia", unico esempio nazionale, sarà dislocato in tre prestigiose sedi e avrà due significativi Eventi Speciali
Le sedi espositive sono l’Aurum di Pescara, lo splendido spazio recuperato presso il Museo di Santo Spirito di Lanciano e la Fortezza di Civitella del Tronto
I due Eventi Speciali si terranno a L’Aquila e Santo Stefano di Sessanio

Il primo evento vuol essere un segno per l’Aquila. Il 23 luglio sarà riaperto il Duomo cittadino con un’installazione, già vincitrice del Premio Terna, a cura di  Mauro Folci, Lea Contestabile e soprattutto Fausto Cheng.
A Santo Stefano di Sessanio invece sarà riportata l’opera filmica restaurata di Sandro Visca, Cuore rosso sul Gran Sasso, del 1975. 
Vittorio Sgarbi arriverà in Abruzzo il 24 luglio per far visita a tutte le sedi coinvolte nel progetto. 


Nel frattempo vi raccontiamo del vernissage all’Aurum di sabato scorso, primo frammento del Padiglione Italia/Abruzzo.


Dopo un breve black out iniziale, per la presentazione ufficiale del Padiglione sono intervenuti Chiavaroli, consigliere regionale, Giordano Bruno Guerri, Consulente d'immagine della città di Pescara, Umberto Palestini, Coordinatore della Biennale Abruzzo. 

Dei 40 artisti locali scelti, qui hanno esposto in 24. Ve ne nominiamo solo alcuni che ci hanno particolarmente colpito.

Franco Summa, Magnus ab integro saeclorum nascitur ordo

Antonio Marchetti, Il Bel Paese, 2011

Angelo Colangelo, Apoxyomenos, 2008

Dalle scritte e dai colori dell’abito talare di Magnus ab integro saeclorum nascitur ordo di Franco Summa, a Il bel paese di Antonio Marchetti con le sue miniature tridimensionali in cassetta, all'Apoxyomenos di Angelo Colangelo.

Lea Contestabile, 6 aprile 3:32, 2009

Valentina De' Mathà, Silenzio, 2011

Ester Grossi, 1915: terremoto nella Marsica, 2011


Lea Contestabile, con il suo muro di formelle bianche, e Valentina De’ Mathà, con le sue sculture in carta, presentano opere poeticamente commemorative del terremoto del 6 aprile 2009, mentre Ester Grossi nel suo intreccio colorato rimanda al terremoto del 1915 di Avezzano.


Antonella Cinelli, Uomo vs Uomo, 2009

Antonella Cinelli invece racconta lo scontro di due corpi con un fare pittorico tutto fotografico. Presente anche un'opera di Giuseppe Fiducia, artista da poco scomparso.

Giuseppe Fiducia, Doppie missive, 2003

Non tutti gli artisti presenti sono abruzzesi. Grazie al senso di ospitalità del padiglione, hanno esposto anche il collettivo veneziano Orch orsenigo_chemollo, segnalato da Italo Zannier per il suo contributo fotografico sul terremoto, e Nicola Maria Martino, artista che ha fatto dell’Abruzzo la sua terra d’approdo.

Orch orsenigo_chemollo, Fratelli d'Italia, 2008

L’attenzione durante il vernissage, come ogni Biennale che si rispetti, è stata catturata anche da alcuni personaggi che hanno un loro perché. Abbiamo avvistato ed anche intervistato il cliccatissimo “Uomo tecnologico” (se non lo conoscete provate a cercare su Google), che abbiamo scoperto essere anche lui abruzzese.

L'uomo tecnologico

A zonzo anche un uomo in incognito con tanto di bavaglio. Mistero presto svelato: trattasi di Rodolfo De Matteis, artista nato a L’Aquila che vive in Messico. 
Non sono passati inosservati anche i visitatori con tanto di t-shirt stampata. Sono i “50 amici” di Anna Secci, artista presente con un’opera aperta dal titolo l’arte è cosa (mia) nostra, un’opera in divenire che li coinvolgerà tutti, perché come lei stessa ha dichiarato ai nostri microfoni “La creatività è di tutti!”.

Anna Secci posa in una foto di gruppo con i suoi "50 amici"

La mostra presso l'Aurum ci ha piacevolmente colpiti, certamente non mancheremo ai successivi appuntamenti.


Di seguito trovate alcune altre opere esposte all'Aurum

Antonio Spinogatti, Senza titolo, 2007

Maria Antonietta Sulcanese, Cosmogonia, 2011

Arago Design, Birillume, 2009

Silvestro Cutuli, Materia / Antimateria, 2008

Massimo Campi, Paesaggio con predella, 2011

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